Etna
L’Etna DOC nasce nella Regione Sicilia ed è fra le denominazioni di origine controllata più
antiche d’Italia: infatti, è stata riconosciuta come DOC nel 1968 con D.P.R. dell’11 agosto di quello stesso anno.
Il suo contesto geografico e storico è assolutamente unico, poiché ci troviamo sulle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa,
l’Etna, che con le sue eruzioni millenarie ha forgiato la natura dei suoli e l’economia delle genti che lo abitano.
La denominazione affonda le proprie radici nella storia viticola siciliana: già in epoca antica, quando i Greci colonizzarono
la costa orientale della Sicilia, la coltura della vite trovò in queste terre un ambiente straordinariamente vocato. Dai primi
coloni fino ai giorni nostri, i residenti delle contrade etnee hanno sempre coltivato i vigneti in condizioni spesso difficili,
date dall’altitudine e dal carattere “vivo” del vulcano, ma ciò ha permesso di sviluppare un rapporto umano fortissimo con il
territorio e con la viticoltura “eroica” di montagna. Oggi, i produttori dell’Etna DOC possono vantare un patrimonio di
conoscenze tradizionali e tecniche moderne, che valorizzano il potenziale qualitativo di questi vini, divenuti ambasciatori
del Made in Italy nel mondo.
Il disciplinare: tipologie ammesse e composizione ampelografica
Il disciplinare dell’Etna DOC elenca diverse tipologie di vino, tutte accomunate dalla particolare
base ampelografica e da un regolamento produttivo rigoroso. Le tipologie ammesse sono:
- Etna bianco
- Etna bianco superiore (prodotto esclusivamente nell’area comunale di Milo, in provincia di
Catania) - Etna rosso
- Etna rosso riserva
- Etna rosato
- Etna spumante bianco (categoria vino spumante e vino spumante di qualità)
- Etna spumante rosato o rosè (categoria vino spumante e vino spumante di qualità)
Per ciascuna di queste tipologie esistono regole ben precise sulla composizione ampelografica, ovvero sulle varietà
di uva ammesse:
- Etna bianco: Carricante minimo 60%, Catarratto (bianco comune o lucido) fino a un massimo
del 40%. Possono concorrere altre uve bianche non aromatiche, idonee alla coltivazione in Sicilia, fino a un massimo
del 15%. - Etna bianco superiore: Carricante minimo 80%. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca
non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Sicilia, fino a un massimo del 20%. - Etna rosso e Etna rosso riserva: Nerello Mascalese minimo 80%, Nerello Mantellato (o
Nerello Cappuccio) da 0 a 20%. In aggiunta, fino al 10% possono concorrere vitigni a bacca bianca non aromatici. - Etna rosato: prodotto dagli stessi vitigni a bacca rossa (Nerello Mascalese e Nerello
Cappuccio), con la possibilità di utilizzare fino al 10% di uve bianche non aromatiche. - Etna spumante (bianco o rosato): Nerello Mascalese minimo 80%. I restanti vitigni (fino al
20%) possono essere quelli ammessi in Sicilia, sia a bacca bianca sia a bacca rossa (per la versione rosata), purché
idonei e non aromatici. Nel caso dell’Etna Spumante rosato si effettua vinificazione in rosato delle uve rosse o, in
alternativa, vinificazione combinata di uve rosse e bianche.
Da sottolineare la centralità del vitigno Nerello Mascalese per i vini rossi, rosati e spumante (vinificato
in bianco o rosato) e del Carricante per i vini bianchi, specie nella tipologia “bianco superiore”.
Processo produttivo
Le fasi di produzione del vino “Etna” DOC devono svolgersi in accordo con le tradizioni della zona e, al contempo,
rispettando i rigorosi parametri stabiliti dal disciplinare. Ecco i principali punti:
- Coltivazione: le vigne si trovano solitamente fra i 300 e i 900 metri sul livello del mare (in certi
casi si raggiungono i 1100 metri). Il clima è di tipo temperato-mediterraneo, ma con forti escursioni termiche e piogge
concentrate soprattutto in autunno e inverno. I nuovi impianti devono prevedere almeno 4600 ceppi per ettaro, in forme
di allevamento tradizionali (ad alberello o a controspalliera), spesso su terrazzamenti sorretti da muretti di pietra
lavica. - Resa: la quantità di uva per ettaro è limitata, in modo da garantire alta qualità alle uve. Per il
bianco, il rosso e il rosato è fissata in 9 tonnellate per ettaro, mentre per il rosso riserva scende a 8 tonnellate.
Anche la resa di trasformazione uva/vino è fissata a un massimo del 70%; se si supera il 75%, si perde il diritto
all’uso della DOC per l’intera partita. - Spumantizzazione: i vini “Etna spumante” (bianco o rosato) vengono elaborati esclusivamente
attraverso rifermentazione naturale in bottiglia, con una permanenza minima sui lieviti di 18 mesi (metodo classico).
Ciò consente di ottenere spumanti fini, persistenti e di notevole eleganza, grazie anche all’alta acidità naturale
garantita dall’altitudine e dal clima etneo. - Invecchiamento obbligatorio: la tipologia rosso riserva deve sostare per almeno
quattro anni, di cui dodici mesi in legno, all’interno della zona di produzione. L’inizio del periodo di invecchiamento
decorre dal 1° novembre dell’anno di vendemmia. - Vinificazione e imbottigliamento: il disciplinare stabilisce che tutte le operazioni di
vinificazione, spumantizzazione e imbottigliamento debbano avvenire nella zona di produzione indicata nell’art. 3
(comprendendo anche alcune aree limitrofe, purché abbiano una tradizione consolidata in tal senso).
La pratica enologica rispecchia le tradizioni locali, dove i vitigni rossi principali (Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio)
vengono vinificati in rosso e/o in rosato, spesso con macerazioni che permettono di valorizzare la struttura e l’eleganza dei
tannini, e i vitigni bianchi (Carricante in primis) vengono vinificati “in bianco” per ottenere vini dalla notevole
freschezza e longevità.
Zone di produzione e legame con il territorio
La zona di produzione dell’Etna DOC è situata nella provincia di Catania e comprende i territori di
venti comuni (o parte di essi) disposti a semicerchio intorno al vulcano:
- Biancavilla
- Santa Maria di Licodia
- Ragalna
- Belpasso
- Nicolosi
- Pedara
- Trecastagni
- Viagrande
- Aci Sant’Antonio
- Acireale
- Santa Venerina
- Giarre
- Mascali
- Zafferana
- Milo
- Sant’Alfio
- Piedimonte Etneo
- Linguaglossa
- Castiglione di Sicilia
- Randazzo
Questo contesto geografico è definito da suoli vulcanici – risultato di colate laviche, depositi di ceneri e
lapilli – che donano ai vini peculiari note di mineralità e garantiscono un ottimo drenaggio idrico. Il microclima
della zona etnea è molto vario, ma si distingue dall’estate non eccessivamente calda (grazie alle altitudini e alle brezze
marine) e dalle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Proprio queste caratteristiche aiutano a
preservare gli aromi e l’acidità naturale delle uve, specialmente nel caso di varietà come il Carricante.
Inoltre, le pendenze a tratti assai ripide hanno originato nel tempo la viticoltura terrazzata, con muretti
a secco di pietra lavica, che oltre a rappresentare un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore, svolge un ruolo
cruciale nel rallentare lo scorrimento delle acque piovane e consentire un’agricoltura sostenibile in zone altrimenti
difficili da coltivare.
Il legame tra uomo e territorio si traduce anche in usi e costumi radicati da secoli: la viticoltura
“eroica” alle pendici dell’Etna richiede interventi manuali, grande dedizione e spirito di adattamento
all’instabilità di un vulcano attivo. Nonostante ciò, l’Etna ha sempre attratto investimenti e interesse da parte di enologi,
produttori e appassionati, affascinati dal potenziale qualitativo di questi terroir.
Caratteristiche organolettiche
Secondo quanto riportato dal disciplinare di produzione, i vini Etna DOC presentano caratteristiche analitiche e sensoriali
che li rendono riconoscibili e apprezzati a livello internazionale. Eccone una sintesi:
- Etna bianco:
- Colore: giallo paglierino, con riflessi talvolta dorati.
- Odore: delicato e caratteristico.
- Sapore: secco, fresco, armonico.
- Titolo alcolometrico minimo: 11,5% vol.
- Acidità totale minima: 5,5 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
- Etna bianco superiore:
- Colore: giallo paglierino molto scarico con sfumature verdoline.
- Odore: delicato e caratteristico.
- Sapore: secco, fresco, morbido e armonico.
- Titolo alcolometrico minimo: 12,0% vol.
- Acidità totale minima: 5,5 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
- Etna rosso (anche nella versione “riserva”):
- Colore: rubino con possibili riflessi granati in evoluzione.
- Odore: intenso, tipico, con note di frutta rossa e spezie.
- Sapore: secco, caldo, robusto ma equilibrato, pieno e persistente. Nella versione riserva, almeno
quattro anni di invecchiamento di cui dodici mesi in legno. - Titolo alcolometrico minimo: 12,5% vol. per il Rosso base; 13,0% vol. per il Rosso riserva.
- Acidità totale minima: 5,0 g/l (Rosso), 4,5 g/l (Rosso riserva).
- Estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
- Etna rosato:
- Colore: rosato più o meno intenso, con possibili riflessi aranciati.
- Odore: intenso e caratteristico, spesso floreale o fruttato.
- Sapore: secco e armonico.
- Titolo alcolometrico minimo: 12,0% vol.
- Acidità totale minima: 5,0 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
- Etna spumante bianco e spumante rosato:
- Spuma: fine e persistente, grazie alla rifermentazione naturale in bottiglia.
- Colore: nel bianco, giallo paglierino più o meno intenso; nel rosato, sfumature più o meno intense
fino a tocchi aranciati. - Odore: intenso e caratteristico, con note agrumate, floreali o speziate, accompagnate da un leggero
sentore di lievito. - Sapore: pieno, armonico, di buona persistenza. Generalmente da brut a extra-dry.
- Titolo alcolometrico minimo: 11,0% vol.
- Acidità totale minima: 5,0 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
Le eventuali maturazioni o soste in legno, consentite per alcune tipologie, possono conferire ai vini un lieve sentore
balsamico o vanigliato, contribuendo alla complessità complessiva. Per quanto riguarda gli spumanti, la lunga sosta sui lieviti
(18 mesi) regala profumi intriganti e persistenza gustativa notevole.
In sintesi, i vini a denominazione di origine controllata “Etna” rappresentano il frutto di un ambiente naturale
estremo e di una tradizione vitivinicola ultrasecolare. Dalla loro terra vulcanica traggono mineralità e freschezza, e
dalle capacità dei produttori locali ottengono struttura, eleganza e grande armonia. L’Etna DOC è così il simbolo di
una Sicilia dal volto singolare, unico e affascinante, fatto di altitudini, sabbie laviche e contrade
sospese fra la montagna e il mare.