Taurasi
Il Taurasi è un vino rosso di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), fiore all’occhiello dell’Irpinia, zona collinare in provincia di Avellino, in Campania. Ottenuto principalmente dal vitigno Aglianico (minimo 85%, con eventuale 15% di altri vitigni a bacca rossa locali), il Taurasi è noto per la sua spiccata struttura, l’intensità aromatica e l’elevata longevità. Non a caso è considerato tra i migliori rossi del Sud Italia, primo a ricevere la DOCG (1993) in questa parte del paese.
L’Aglianico, uva alla base del Taurasi, fu introdotto in Italia, probabilmente dalla Grecia, intorno al VII-VI secolo a.C. Il suo nome potrebbe risalire all’antica città di Elea (Eleanico), sulla costa tirrenica della Lucania, oppure essere una storpiatura della parola Ellenico (o Elleanico) evolutasi in Aglianico durante il XV secolo a causa della pronuncia fonetica spagnola.
Base ampelografica e zona di produzione
- Vitigno: Aglianico (85-100%). Ammessi altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, fino a un massimo del 15%.
- Area geografica: 17 comuni della provincia di Avellino, tra cui Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Montemarano, Montemiletto, e altri ancora.
Il territorio si estende in un paesaggio collinare compreso fra i 400 e i 700 metri s.l.m., caratterizzato da terreni di origine argilloso-calcarea e sabbioso-argillosa, ricchi di potassio e magnesio, e da un clima interno con inverni rigidi, estati miti e precipitazioni concentrate nei mesi autunnali-invernali.
Norme per la viticoltura
Il disciplinare impone che i vigneti siano siti in zone collinari e ben esposte, escludendo i fondovalle umidi. Alcune regole principali sono:
- Produzione massima: 10 t/ha. Eccedenza ammessa fino al +20% ma non gode della DOCG.
- Resa uva/vino: massimo 70% al primo travaso e 65% al termine dell’invecchiamento (eventuali eccedenze decadono dal diritto DOCG).
- L’uva deve raggiungere un titolo alcolometrico naturale minimo di 11,5% (12% per la tipologia “riserva”).
- Sistemi di allevamento tradizionali: spalliera, cordone speronato, guyot, con densità minima di ceppi. Vietata la forzatura, consentita solo irrigazione di soccorso.
Vinificazione, invecchiamento e tipologie
Le uve destinate al Taurasi DOCG devono essere vinificate e invecchiate all’interno della provincia di Avellino. Le operazioni di vinificazione prevedono solo pratiche enologiche tradizionali, con un affinamento obbligatorio che differenzia le due tipologie:
- Taurasi “base”: invecchiamento minimo di 3 anni (36 mesi) di cui almeno 1 anno in legno.
- Taurasi Riserva: invecchiamento minimo di 4 anni (48 mesi) di cui almeno 18 mesi in legno.
Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° dicembre dell’anno della vendemmia.
Caratteristiche al consumo
Il Taurasi DOCG si presenta come un vino di notevole struttura, tannico, asciutto, con profilo aromatico ampio e persistente. Le due tipologie, all’immissione al consumo, presentano i seguenti requisiti minimi:
Tipologia | Alcol (%) | Acidità tot. (g/l) | Estratto min. (g/l) |
---|---|---|---|
Taurasi “base” | 12,0 | ≥ 5,0 | ≥ 22,0 |
Taurasi “riserva” | 12,5 | ≥ 5,0 | ≥ 22,0 |
Il colore è un rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, mentre al naso si evidenziano note fruttate di marasca e prugna, sfumature speziate e balsamiche, unite a sentori di viola appassita; al palato risulta asciutto, equilibrato, pieno e persistente.
Legame con il territorio e origine
Il nome Taurasi deriva da Taurasia, città fortificata fondata dagli Irpini, poi distrutta dai Romani. In questa zona collinare, compresa in 17 comuni, la coltivazione dell’Aglianico ha radici millenarie: già i romani apprezzavano i “Campi Taurasini”, e nel corso della storia l’areale di Taurasi è stato sempre rinomato per la produzione di un grande rosso da lungo affinamento. La ricca documentazione storica testimonia la diffusione del vitigno Aglianico e la reputazione del vino taurasino, oggi universalmente riconosciuto tra i top rossi d’Italia.
Presentazione, designazione e confezionamento
- Confezionamento in bottiglie di vetro di capacità non superiore ai 5 litri, chiuse con tappo di sughero e con fascetta di Stato.
- Sulle etichette può apparire la menzione “vigna”, con relativo toponimo, se la vinificazione avviene in contenitori separati e previa iscrizione nell’apposito elenco regionale.
- Obbligatorio riportare l’anno di produzione delle uve.
- La dizione “riserva” va riportata sotto la dicitura “Taurasi DOCG” e in caratteri di uguali dimensioni.
Conclusione
Il Taurasi DOCG rappresenta la massima espressione dell’Aglianico in Irpinia e uno dei vini più aristocratici del Sud Italia. Apprezzato per struttura, eleganza e longevità, dimostra come i fattori naturali (suoli argillosi-calcarei, clima continentale con forti escursioni termiche) e i fattori umani (secolare tradizione viticola, capacità di adeguare i sistemi di allevamento e vinificazione) si fondano in un progetto qualitativo unico. Il Taurasi è un vino dal carattere austero, con tannini saldi e acidità viva, che si affina splendidamente nel tempo acquisendo complessità aromatica e finezza, ideale per accompagnare carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.