Il Sassicaia è sicuramente uno dei vini italiani più amati in Italia e all’estero di cui abbiamo ampiamente parlato nella nostra guida per investire in vino.
Per un’occasione speciale, seppure con la consapevolezza di star stappando un vino giovane, abbiamo deciso di assaggiare e scrivere la recensione del Sassicaia 2018, una delle annate recenti più acclamate dalla critica.
Sassicaia 2018 ha infatti ottenuto il punteggio di 97 punti da Robert Parker e 96 punti da Wine Spectator, totalizzando un punteggio medio di 96,5 come apprezzamento estero e posizionandosi come una delle più apprezzate annate recenti dopo le storiche 2015 e 2016.
Anche nelle guide italiane il Sassicaia 2018 gode di una notevole fama avendo ricevuto il massimo riconoscimento da 8 delle 9 guide più prestigiose: Slow Wine, Gambero Rosso, Veronelli, Doctor Wine, Bibenda, Ais, Maroni e “I migliori 100 vini” del “Corriere della Sera”.
In questo articolo non ci soffermeremo a lungo sulla storia della Tenuta San Guido per concentrarci esclusivamente sulla recensione del Sassicaia 2018.
Produzione e Affinamento del Sassicaia 2018
Il Bolgheri Sassicaia 2018 è composto per l’85% da uve Cabernet Sauvignon e per il 15% da Cabernet Franc.
L’annata 2018 nella zona di Bolgheri è stata contraddistinta da un inverno piovoso con temperature sotto lo zero, da una primavera altrettanto piovosa e da una estate bollente, ma contraddistinta da ottime escursioni termiche giorno-notte.
La raccolta si è svolta nel mese di settembre ed è stata ritardata di 7-8 giorni rispetto al solito approfittando del clima insolitamente stabile e mite.
Il Sassicaia viene lasciato fermentare spontaneamente in serbatoi di acciaio inox e poi viene fatto affinare per 24 mesi in barrique di rovere francese nuove per i due terzi e di secondo passaggio per un terzo.
Successivamente il vino, che all’atto dell’imbottigliamento raggiunge il titolo alcolometrico del 13,5% vol. si completa con 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Ogni anno la Tenuta San Guido produce circa 200.000 bottiglie di Sassicaia.
Recensione del Sassicaia 2018
Esame Visivo
Alla vista il Sassicaia 2018 si è mostrato di un colore rosso rubino acceso, sprizzando vivacità da ogni poro e con una trasparenza invidiabile percepibile persino al buio.
Nel bicchiere fluttua con leggiadria disseminando l’interno del calice di magnifici archetti densi e compatti che si dissolvono con placida lentezza.
Il Sassicaia non ha fretta e noi, sottomessi alla sua volontà, lo assecondiamo e ci prepariamo ad avvicinarlo al naso.
Esame Olfattivo
L’esame olfattivo risulta ampiamente influenzato dal caldo aroma fruttato che pervade dal calice ben prima di accostarlo al naso: sembra di avere di fronte un vasetto di confettura di ciliegie!
ll vino, stappato a temperatura di cantina, inizia pian piano a sbottonarsi e il bouquet si apre in un ventaglio di sentori che spaziano dalle violette ai fiori secchi, dalla vaniglia al cuoio, dalla pelliccia al sottobosco.
E’ un vino che evolve e non si ferma! Di tutte le percezioni olfattive quelle che maggiormente colpiscono sono l’intensità e il calore che il vino lascia trasparire: I sentori corrono lungo la cavità nasale e si trasferiscono nel palato inducendo una implacabile salivazione ed un messaggio inciso a chiare lettere: “E’ il momento di berlo”.
Esame Gustativo
Al gusto il Sassicaia 2018 è profondo, sontuoso, spiazzante.
I sentori fruttati già percepiti al naso emergono prorompenti e con spaventosa continuità gusto-olfattiva. Lascio che il fluido ondeggi lungo la cavità orale e irrori le mie papille gustative.
E’ così morbido e soffice che mi sembra di poterlo mordere come se fosse un marshmallow.
Una volta deglutito le sensazioni morbide lasciano spazio a una importante salivazione che esprime la freschezza, nonchè le potenzialità evolutive di questo vino e i sentori fruttati cedono il passo a un retrogusto di mandorla amara estremamente persistente e piacevole.
Sebbene durante l’assaggio si alternino sensazioni morbide e dure, il Sassicaia 2018 resta solido ed equilibrato durante tutto l’assaggio, lasciando ad intendere alcune doti evolutive inespresse.
Vorrei berne ancora, ma, prima che me ne accorga, la bottiglia è terminata.
Abbinamento
Noi l’abbiamo assaggiato in abbinamento a null’altro che una piacevole conversazione, ma non abbiamo potuto evitare di chiederci come sarebbe risultato in compagnia di una succosa fetta di carne o, perchè no, un cotechino con lenticchie.
[…] normalmente costituito da un blend di uve – come il Tignanello, l’Ornellaia, il Solaia, il Sassicaia e così via: sicuramente ottimi abbinamenti (soprattutto importanti) per questo […]