I migliori Barolo e Barbaresco ed i TRE CAVATAPPI di Barolo e Barbaresco Untold
Per l’ottava edizione di Untold ci siamo confrontati i migliori Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino, ovvero con quelle che all’estero chiamano le 3B del vino italiano.
Per l’occasione abbiamo riunito 24 esperti suddivisi in due commissioni da 12 che si sono rispettivamente concentrate su 44 referenze selezionate di Brunello di Montalcino e su 52 referenze selezionate di Barolo e Barbaresco per un totale di 96 vini in assaggio.
In questo articolo vi racconteremo questi vini in modo diverso dal solito: Abbiamo infatti confrontato e valutato in degustazione alla cieca le 52 referenze di 34 diversi produttori per scovare i migliori Barolo e Barbaresco.
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Indice
Premi e criteri di valutazione
Per questa edizione di Untold abbiamo deciso di evolvere i criteri di valutazione in centesimi adottati nel corso delle precedenti edizioni per passare ad una metrica più sintetica e maggiormente espressiva della metodologia di confronto adottata.
La valutazione, infatti, è stata espressa da ciascun giurato attraverso un punteggio in scala da 1 a 5 su ciascuno dei seguenti cinque attributi:
- Attrattività
- Espressività
- Iconicità
- Piacevolezza oppure Prospettiva
- Coerenza
Per valutare tutti i vini in degustazione, abbiamo costituito due commissioni formate da 12 professionisti che hanno valutato tutti i 52 vini in assaggio adottando una scala in 25esimi.
Alla fine della degustazione abbiamo effettuato la media aritmetica dei punteggi attribuiti da tutti i membri della commissione e premiato i vini nelle seguenti categorie:
- Miglior vino
- Tre Cavatappi
- Vino con il miglior rapporto qualità-prezzo
- Vino con la migliore etichetta
Abbiamo, inoltre, assegnato il riconoscimento di Migliore Cantina all’azienda che ha realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti tra due vini inviati.
Abbiamo, infine, assegnato il riconoscimento di Migliore Cantina Emergente all’azienda fondata negli ultimi 20 anni che ha realizzato il punteggio più alto.
I TRE CAVATAPPI di Decanto
I vini che hanno ottenuto il punteggio più alto e che hanno saputo mettere d’accordo l’intera commissione si sono, inoltre, aggiudicati i TRE CAVATAPPI di Decanto.
- TRE CAVATAPPI: Vini con un punteggio compreso tra 21 e 25 punti
- DUE CAVATAPPI: Vini con un punteggio compreso tra 18 e 20 punti
- UN CAVATAPPI: Vini con un punteggio compreso tra 15 e 17 punti
La Commissione Valutatrice
Due sottocommissioni da 6 valutatori, ciascuna composta da enologi, giornalisti di settore e sommelier di diverse associazioni hanno assaggiato alla cieca ciascuna delle 52 referenze di Barolo e Barbaresco per eleggere i migliori Barolo e Barbaresco di 3B Untold.
Di seguito la lista dei giurati valutatori di Barolo e Barbaresco Untold:
- Adele Munaretto
- Andrea Annunziata
- Carol Agostini
- Fabio Pascucci Pepi
- Gelsomino Perrotta
- Luca Matarazzo
- Luigi D’Acunto
- Monica Mogavero
- Roberto Garofalo
- Sara Cappanna
- Vincent Renzo
- Vittorio Guerrazzi
La degustazione alla cieca
La degustazione alla cieca si è svolta suddividendo le 52 bottiglie in 8 batterie da 6 vini ciascuna, organizzate in modo da mantenere i raggruppamenti per DOCG (Barbaresco o Barolo) e tipologia (Annata e Riserva) ed un ordinamento per annata decrescente.
A questo punto le bottiglie sono state coperte da una calza ed è stato loro assegnato un numero identificativo utilizzato per attribuire i punteggi in modo non pregiudizievole.
I Partecipanti a Barolo e Barbaresco Untold
Le 34 aziende da noi selezionate che hanno partecipato al contest Untold inviandoci le loro bottiglie sono state:
- Aurelio Settimo
- Batasiolo
- Borgogno
- Brezza
- Burlotto Gian Carlo
- Cantine Povero
- Cantine Sant’Agata
- Casa E. Di Mirafiore
- Cascina Bongiovanni
- Chiara Boschis
- Collina San Ponzio
- Curto Marco
- De Simone
- Dosio
- Enrico Serafino
- Fontanafredda
- Guido Rivella
- Josetta Saffirio
- Livia Fontana
- Luca Marenco
- Luigi Baudana
- Manzone Giovanni
- Marchesi Di Barolo
- Marrone
- Montalbera
- Pasquale Pelissero
- Passone Massimiliano
- Ramello Gianni e Matteo
- Rapalino
- Rocche Costamagna
- Schiavenza
- Socre’
- Sordo
- Villadoria
La denominazione Barbaresco DOCG
Lì dove oggi sorge il borgo di Barbaresco, un tempo vi era una foresta così impenetrabile da permettere ai Liguri di nascondervisi e sfuggire alla cavalleria romana.
I Romani, incapaci a dare la caccia ai nemici che vi trovavano rifugio all’interno, la denominarono allora barbarica silva: da questa espressione deriva l’antico toponimo Barbaritium, evolutosi nell’attuale Barbaresco.
E leggenda vuole che sia stato proprio il vino di Barbaritium ad attrarre i Galli in Italia con la sua impareggiabile qualità.
Il Consorzio di tutela del Barbaresco nacque nel 1934 e contribuì in maniera decisiva all’istituzione della DOC Barbaresco nel 1966 e, successivamente nel 1980, della DOCG.
Nel 2010, infine è avvenuta la mappatura delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA) che hanno elevato ulteriormente la denominazione connotandone ancor maggiormente l’identità territoriale.
Il Barbaresco, come da disciplinare, deve essere prodotto con il 100% di Nebbiolo.
Per quanto riguarda l’affinamento, il Barbaresco deve affinare per almeno 26 mesi, di cui almeno 9 mesi in legno.
Il Barbaresco Riserva deve affinare almeno 50 mesi, di cui almeno 9 mesi in legno.
L’immissione al consumo degli stessi avviene soltanto dal 1 gennaio rispettivamente del terzo anno successivo alla vendemmia e del quinto per la riserva.
La denominazione Barolo DOCG
Il Barolo nasce dalla caparbietà di Camillo Benso Conte di Cavour e di Giulia Colbert Falletti, ultima marchesa di Barolo, che a metà dell’Ottocento si fecero ambasciatori in Europa di un vino molto amato dalla nobiltà del tempo, straordinariamente ricco e armonioso, prodotto nell’iconico territorio Piemontese.
Si produce nei comuni di Barolo, Serralunga d’Alba, Castiglione Falletto, Novello, Grinzane Cavour e in una porzione dei territori di La Morra, Monforte, Verduno, Novello, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Cherasco e Roddi.
Il Consorzio di tutela del Barolo nacque nel 1934 e contribuì in maniera decisiva all’istituzione della DOC Barolo nel 1966 e, successivamente nel 1980, della DOCG.
Nel 2010, infine è avvenuta la mappatura delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA) che hanno elevato ulteriormente la denominazione connotandone ancor maggiormente l’identità territoriale.
ll Barolo, come da disciplinare, deve essere prodotto con il 100% di Nebbiolo.
Per quanto riguarda l’affinamento, il Barolo deve affinare per almeno 38 mesi, di cui almeno 18 mesi in legno.
Il Barolo Riserva deve affinare almeno 62 mesi, di cui almeno 18 mesi in legno.
L’immissione al consumo degli stessi avviene soltanto dal 1 gennaio rispettivamente del quarto anno successivo alla vendemmia e del sesto per la riserva.
I risultati di Barolo e Barbaresco Untold
Di seguito la lista completa dei vini che hanno partecipato, suddivisi per categoria di valutazione e ordinati alfabeticamente corredati dal numero di cavatappi conseguiti nel corso della degustazione alla cieca.
Barolo DOCG – Tutti i Cavatappi
- • Aurelio Settimo – Barolo “Rocche dell’Annunziata”, 2018
- • Aurelio Settimo – Barolo Riserva “Rocche dell’Annunziata”, 2016
- • Batasiolo – Barolo “Boscareto”, 2016
- • Borgogno – Barolo “Cannubi”, 2018
- • Brezza – Barolo “Sarmassa”, 2018
- • Brezza – Barolo Riserva “Sarmassa – Vigna Bricco”, 2017
- • Burlotto Gian Carlo – Barolo “Massara”, 2018
- • Burlotto Gian Carlo – Barolo “Monvigliero”, 2017
- • Cantine Povero – Barolo, 2018
- • Cantine Sant’Agata – Barolo “La Fenice”, 2018
- • Casa E. Di Mirafiore – Barolo “Lazzarito”, 2019
- • Cascina Bongiovanni – Barolo “Pernanno”, 2018
- • Cascina Bongiovanni – Barolo Riserva, 2015
- • Chiara Boschis – Barolo “Via Nuova”, 2018
- • Collina San Ponzio – Barolo, 2019
- • Curto Marco – Barolo “Arborina”, 2019
- • De Simone – Barolo “del comune di Serralunga D’alba”, 2019
- • Dosio – Barolo “Fossati”, 2018
- • Dosio – Barolo “Serradenari”, 2018
- • Enrico Serafino – Barolo “Carpegna”, 2018
- • Enrico Serafino – Barolo Riserva “Briccolina”, 2016
- • Fontanafredda – Barolo “del Comune di Serralunga d’Alba”, 2019
- • Josetta Saffirio – Barolo “Ravera”, 2019
- • Josetta Saffirio – Barolo Riserva “Millenovecento48”, 2016
- • Livia Fontana – Barolo “Villero”, 2018
- • Luca Marenco – Barolo “La Volta”, 2018
- • Luca Marenco – Barolo, 2018
- • Luigi Baudana – Barolo “Baudana”, 2019
- • Luigi Baudana – Barolo “Cerretta”, 2019
- • Manzone Giovanni – Barolo “Bricat”, 2018
- • Marchesi Di Barolo – Barolo, 2018
- • Marrone – Barolo “Bussia”, 2019
- • Montalbera – Barolo “Levoluzione”, 2017
- • Passone Massimiliano – Barolo “Sotto Castello di Novello”, 2016
- • Ramello Gianni e Matteo – Barolo Riserva “Rocchettevino”, 2017
- • Rocche Costamagna – Barolo “Rocche dell’Annunziata”, 2017
- • Rocche Costamagna – Barolo Riserva “Rocche dell’Annunziata”, 2016
- • Schiavenza – Barolo “Cerretta”, 2019
- • Schiavenza – Barolo, 2019
- • Sordo – Barolo “Monprivato”, 2018
- • Sordo – Barolo “Perno”, 2018
- • Villadoria – Barolo “Sorì Paradiso”, 2019
Barbaresco DOCG – Tutti i Cavatappi
- • Cantine Povero – Barbaresco “Batù”, 2019
- • Enrico Serafino – Barbaresco “Bricco di Neive”, 2019
- • Guido Rivella – Barbaresco “Montestefano”, 2019
- • Marchesi Di Barolo – Barbaresco “Serragrilli”, 2019
- • Montalbera – Barbaresco “Lintuito”, 2019
- • Pasquale Pelissero – Barbaresco “Cascina Crosa”, 2020
- • Pasquale Pelissero – Barbaresco “San Giuliano”, 2020
- • Rapalino – Barbaresco, 2019
- • Socre’ – Barbaresco Riserva “Roncaglie”, 2018
- • Socre’ – Barbaresco, 2019
I premiati e le menzioni speciali
Tutti i partecipanti al concorso hanno ricevuto l’attestato con i cavatappi di Decanto, ma soltanto i migliori Barolo e Barbaresco si sono aggiudicati i TRE CAVATAPPI di Decanto.
Andiamo di seguito a premiare i migliori vini della degustazione Untold per le varie categorie.
Il migliore Barbaresco
Per la categoria miglior Barbaresco, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Barbaresco “Batù”, 2019 di Cantine Povero che ha convinto tutti e 12 i giurati con un punteggio medio di 21.55 punti su un massimo di 25.
Il Barbaresco Batù 2019 è inoltre stato premiato come il Rosso dell’Anno nel corso del Paestum Wine Fest in un confronto alla cieca con tutti i migliori rossi delle passate edizioni di Untold.
Infine per il suo eccezionale compromesso tra prezzo e qualità abbiamo assegnato al Batù anche il premio “Miglior Rapporto Qualità Prezzo“.
Batù deve il suo nome alla Compagnia dei Disciplinanti, o Battuti (Batù appunto), movimento religioso della fine del 1500. Cantine Povero lo descrive così: “sempre vestito di un ruvido saio considerato sacro, con il capo chino e l’austera postura durante la processione religiosa“.
Il Batù ha convinto la commissione con il suo naso pepato dalla filigrana gentile in aggiunta ai sentori fruttati e caratteristici.
Al gusto si è inizialmente mostrato discreto, educato, elegante per poi progressivamente sfociare in una beva succosa ed esplosiva che sembra far dimenticare il tenore alcolico di 14,0%.
Annata: 2019
Uvaggio: 100% Nebbiolo
Bottiglie Prodotte: 10.000
Titolo Alcolometrico: 14,0% vol.
Densità di Impianto: 4.280 ceppi / ha
Altitudine: 300 m.s.l.m.
Affinamento: 26 mesi in botti di rovere di Slavonia 2.500 L.
Conduzione Enologica: Paolo Cordero
Prezzo Medio al consumo: 18,00 €
Il migliore Barolo
Per la categoria migliore Barolo il premio se lo aggiudica il Barolo Riserva, 2015 di Cascina Bongiovanni che ha entusiasmato le due commissioni valutatrici ottenendo un punteggio medio di 22.45 punti.
Cascina Bongiovanni è una azienda a conduzione familiare fondata nel 1950 che fa capo ai nipoti del fondatore Giovanni Bongiovanni.
Questo vino è stato creato per la prima volta con l’annata 2013 per i 70 anni dell’azienda da filari selezionati per la loro particolare esposizione e vinificato separatamente per avere un prodotto per i veri amanti del Barolo.
La Riserva 2015 è emersa nel confronto per il sapiente dosaggio del legno che ben equilibra l’imponenza del tannino dando alla luce un vino equilibrato e di grande spessore.
Annata: 2015
Uvaggio: 100% Nebbiolo
Bottiglie Prodotte: 4.000
Titolo Alcolometrico: 14,5% vol.
Densità di Impianto: 5.000 ceppi / ha
Altitudine: 350 – 380 m.s.l.m
Conduzione Enologica: Giuseppe Zatti
Affinamento: 36 m in barrique di rovere francese, in commercio dopo 7 anni dalla vendemmia.
Prezzo Medio al consumo: 40,00€
Il Premio Migliore Etichetta
Noi abbiamo assaggiato tutti i vini coperti all’interno delle calze riservando ai nostri utenti di Instagram il privilegio di eleggere la migliore etichetta votando attraverso le storie pubblicate.
Il premio per la migliore etichetta se l’è aggiudicato l’azienda De Simone con la sua iconica albeisa.
Il Premio Migliore Cantina
Il premio migliore cantina se lo aggiudica l’azienda “Brezza” per aver portato sia il Barolo Sarmassa 2018 che il Sarmassa Riserva “Vigna Bricco” 2017 ad ottenere i TRE CAVATAPPI.
Brezza è una delle storiche aziende del Barolo, fondata nel 1885, e che oggi, sotto la conduzione enologica di Enzo Brezza, produce oltre 50.000 bottiglie.
L’azienda è condotta in agricoltura biologica certificata dalla quarta generazione e la meticolosa cura per le viti ha fatto sì che alcuni ceppi tuttora fruttiferi abbiano raggiunto la veneranda età di 75 anni.
I vini di Brezza sono contraddistinti dalla loro struttura e, al contempo, grande bevibilità, nell’antesignana convinzione che il vino si faccia in vigna.
Il Premio Migliore Cantina Emergente
Il premio migliore cantina emergente se lo aggiudica l’azienda “De Simone” fondata soltanto nel 2016 dalla passione di Fabio De Simone coadiuvato dalla mano sapiente del padre Roberto.
Insieme i due conducono familiarmente la cantina De Simone, sita in Serralunga d’Alba, e dedita esclusivamente alla coltivazione di poche migliaia di bottiglie di Nebbiolo.
La 2019 è soltanto la seconda vendemmia per la famiglia De Simone, eppure i segnali sono quelli giusti, la pista è tracciata e il Barolo 2019 oggi si consacra con i TRE CAVATAPPI.
Crediamo che ci siano tutti i presupposti per sentire ancora tanto parlare del vino della famiglia De Simone.
I TRE CAVATAPPI di Decanto
Di seguito la lista dei vini che ha ottenuto un punteggio tra 21 e 25 punti, riuscendo a mettere d’accordo l’intera commissione valutatrice ed aggiudicandosi i 3 cavatappi di Decanto.
I migliori Barolo
I 14 vini elencati di seguito hanno ottenuto i TRE CAVATAPPI di Decanto .
- Cascina Bongiovanni – Barolo Riserva, 2015
- Rocche Costamagna – Barolo Riserva “Rocche dell’Annunziata”, 2016
- Brezza – Barolo Riserva “Sarmassa – Vigna Bricco”, 2017
- Aurelio Settimo – Barolo Riserva “Rocche dell’Annunziata”, 2016
- Burlotto Gian Carlo – Barolo “Massara”, 2018
- Montalbera – Barolo “Levoluzione”, 2017
- Cantine Sant’Agata – Barolo “La Fenice”, 2018
- Sordo – Barolo “Monprivato”, 2018
- Dosio – Barolo “Serradenari”, 2018
- Schiavenza – Barolo “Cerretta”, 2019
- Brezza – Barolo “Sarmassa”, 2018
- Rocche Costamagna – Barolo “Rocche dell’Annunziata”, 2017
- De Simone – Barolo “del Comune di Serralunga D’alba”, 2019
- Fontanafredda – Barolo “del Comune di Serralunga d’Alba”, 2019
I migliori Barbaresco
I 3 vini elencati di seguito hanno ottenuto i TRE CAVATAPPI di Decanto.
- Cantine Povero – Barbaresco “Batù”, 2019
- Marchesi Di Barolo – Barbaresco “Serragrilli”, 2019
- Pasquale Pelissero – Barbaresco “Cascina Crosa”, 2020
I TRE CAVATAPPI premiati al Vinitaly
I nostri redattori Iolanda Cavallo e Roberto Garofalo, sono stati al Vinitaly 2023 in nostra rappresentanza per premiare i migliori Barolo e Barbaresco che si sono aggiudicati i Tre Cavatappi.
Conclusioni su Barolo e Barbaresco Untold
La nostra squadra è stata messa alla prova con 52 vini tra Barolo e Barbaresco provenienti da 34 diverse aziende emergenti e realtà affermate che ci hanno fornito uno spaccato unico nel suo genere su queste due DOCG.
Nell’analizzare l’intera degustazione traspare una grande consapevolezza dei propri mezzi non soltanto nelle cantine più blasonate, ma anche negli underdogs.
I Barbaresco sono risultati più leggibili dei corrispettivi Barolo, spesso rivelando un animo più femminile del Nebbiolo, meno austero e severo rispetto al nobile cugino.
La gestione delle maturazioni in vigna è risultata decisamente positiva, così come la relativa estrazione in cantina:
- il tannino si è mostrato, quasi sempre maturo, con buone potenzialità evolutive.
- l’acidità preservata ha consentito una beva mediamente disponibile e lunga.
- la componente sapida è risultata ben presente, più in evidenza in certi areali in quota.
- i profili olfattivi piuttosto ben aderenti alla tipologia.
L’annata 2019 è risultata decisamente promettente con una buona presenza fruttata, succosa e grande eleganza dei campioni fin dagli scatti iniziali.
L’annata 2018 ha mostrato un frutto già molto maturo, a tratti evoluto e dalle note balsamiche presenti nella parte iniziale di bocca, che spesso hanno evidenziato una potenzialità evolutiva inferiore alla 2019.
L’annata 2017 è risultata molto ben definita, calda, con molta sostanza, frutto e intense parti gliceriche.
I pochi campioni della 2016 si sono messi in luce con una qualità media di tutto rispetto.
Concludiamo questa esperienza con la consapevolezza di aver assaggiato alcuni tra i migliori Barolo e Barbaresco in un confronto di livello elevatissimo, anche testimoniato dalla percentuale di bottiglie che hanno ottenuto i TRE CAVATAPPI.
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