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I diversi tipi di tappi per le bottiglie di vino e il loro impatto

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L’importanza dei tappi nel vino

I diversi tappi di una bottiglia di vino sono un elemento fondamentale nel processo enologico, influenzando sia la conservazione del prodotto che la percezione del consumatore.

Le chiusure possono essere suddivise in due categorie principali:

Tappi esterni: si applicano al di sopra del collo della bottiglia, sigillando il vino senza necessità di espansione interna.

Tappi interni: si inseriscono nel collo della bottiglia e, grazie alla resilienza del materiale (come il sughero), si espandono aderendo perfettamente alle pareti per garantire una chiusura ermetica.

Tappi di vino monopezzo
Tappi di vino monopezzo

Il ruolo dei tappi nella conservazione del vino

Prima di analizzare nel dettaglio le diverse tipologie di tappi, è essenziale comprenderne il ruolo e il motivo per cui sempre più aziende investono nella ricerca della chiusura ideale.

Il tappo rappresenta la fase finale del processo produttivo del vino: una volta imbottigliato, il vino diventa un prodotto finito, sul quale non è più possibile intervenire. Se l’enologo ha gestito correttamente la solforosa pre-imbottigliamento e tutti gli altri parametri enologici, il vino dovrebbe mantenere la sua integrità. Tuttavia, la qualità del tappo gioca un ruolo cruciale nella conservazione, poiché un’eccessiva permeabilità può favorire uno scambio indesiderato di ossigeno, compromettendo la stabilità e le caratteristiche organolettiche del vino.

Alcune chiusure, grazie alla loro capacità di adattarsi al collo della bottiglia dopo la compressione, assicurano un’adesione ottimale e una chiusura ermetica: questo comportamento è tipico di materiali elastici come il sughero.

Il rischio dell’ossidazione del vino e l’importanza dei tappi

L’ossigeno, se non adeguatamente controllato, può innescare il processo di ossidazione, un fenomeno chimico in cui alcuni composti del vino perdono elettroni a causa della reazione con l’ossigeno disciolto. Quando l’ossidazione avviene in modo incontrollato, può provocare:

  • Imbrunimento nei vini bianchi, che assumono tonalità dorate o ambrate non desiderate.
  • Perdita di colore nei vini rossi, con sfumature che tendono al marrone, segno di un invecchiamento precoce.
  • Formazione di acetaldeide, una molecola responsabile di sentori pungenti che ricordano lo sherry o la mela cotta. In basse concentrazioni, può contribuire alla complessità del vino, ma in quantità eccessive è considerata un difetto.

L’obiettivo di un buon tappo è dunque quello di proteggere il vino, garantendo un equilibrio ottimale tra isolamento e scambio gassoso, così da preservarne la qualità e consentirne una corretta evoluzione nel tempo.

I diversi tipi di tappi per il vino

Tappi interni

Tappo in sughero: il materiale tradizionale per i vini da invecchiamento

Il sughero ha una storia millenaria e veniva già utilizzato nell’antichità per sigillare contenitori di vino. È ricavato dalla quercia da sughero (Quercus suber), un albero tipico del Mediterraneo. Il Portogallo è il principale produttore mondiale, seguito dalla Spagna e dall’Italia, dove la Sardegna rappresenta oltre il 70% della produzione nazionale.

L’estrazione del sughero, detta decortica, avviene ogni nove anni senza danneggiare la pianta, che può essere sfruttata per circa 150 anni. Dopo la raccolta, il materiale viene stagionato, bollito e trattato per migliorarne la qualità. Il rischio principale del sughero è la contaminazione da TCA (tricloroanisolo), responsabile del cosiddetto “odore di tappo”, un difetto che può compromettere l’intera esperienza sensoriale. Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere questo articolo Quando il Vino sa di Tappo che spiega le cause di questa problematica.

Caratteristica principale del sughero: l’elasticità

I tappi a chiusura interna sono progettati per avere un diametro circa il 25% superiore rispetto a quello del collo della bottiglia. Questa caratteristica permette loro di sfruttare l’elasticità del materiale: una volta compressi dalla tappatrice, si espandono all’interno del collo della bottiglia, aderendo perfettamente alle pareti e garantendo una chiusura ermetica. La scelta della chiusura influisce direttamente sull’evoluzione del vino in bottiglia determinando il modo in cui esso evolve nel tempo. Per saperne di più sull’invecchiamento vi invito a leggere questo articolo: Quanto può invecchiare il Vino

I diversi tappi di sughero

I tappi in sughero si distinguono in diverse categorie:

  • Sughero naturale: monopezzo, ricavato direttamente dalla corteccia. È considerato il migliore per lunghi affinamenti ma può presentare una certa variabilità e un rischio di TCA più elevato.
  • Sughero microgranulato: composto da granuli di sughero sottoposti a trattamenti per eliminare il TCA. Garantisce uniformità, una buona permeabilità all’ossigeno e una bassa variabilità, ma non è indicato per lunghissimi invecchiamenti.
  • Sughero agglomerato: ottenuto da granuli più grossolani e collanti alimentari. È una soluzione economica adatta a vini di consumo rapido (1-2 anni).
  • Sughero tecnico: formato da un corpo centrale di sughero agglomerato o microgranulato con due rondelle di sughero naturale alle estremità. È una via di mezzo tra il sughero naturale e quello agglomerato ed è indicato per vini di medio invecchiamento.

Tappo sintetico: un’alternativa moderna senza il rischio di TCA

Realizzati con materiali plastici o derivati biodegradabili, i tappi sintetici garantiscono uniformità e assenza di contaminazioni. Ne esistono diverse tipologie:

  • Estruso monopezzo: realizzato in polietilene espanso, economico e rigido, ma con una tenuta che può ridursi nel tempo.
  • Multiestruso o coestruso: realizzato con diversi polimeri per migliorare la gestione dello scambio gassoso.
  • Biopolimeri: prodotti con materiali ecosostenibili, come il Nomacorc, ottenuto da biopolimeri derivati dalla canna da zucchero.

Tappo in vetro: una chiusura elegante e riutilizzabile

I tappi in vetro offrono una chiusura sicura, sono privi di TCA e non alterano il vino. Sono facili da stappare e ritappare, ma hanno un costo elevato e, non permettendo alcun minimo scambio gassoso, potrebbero non essere ideali per i vini destinati a un lungo invecchiamento.

Tappi esterni

Tappo a vite: praticità e sicurezza nella conservazione

Il tappo a vite è molto diffuso nei mercati anglosassoni, soprattutto in Australia e Nuova Zelanda, grazie alla sua praticità e affidabilità. Elimina completamente il rischio di TCA e garantisce uniformità nella chiusura. Inoltre, permette una facile apertura e richiusura della bottiglia. Tuttavia, è ancora percepito da alcuni consumatori come meno nobile rispetto al sughero. Utilizzati soprattutto per vini a medio- breve consumo, sono in corso tuttavia diversi studi su come questi tappi a vite possano essere adatti anche a vini da lungo invecchiamento.

Tappo a corona: una chiusura tecnica per specifiche esigenze

Il tappo a corona è comunemente utilizzato nel metodo Champenoise per la fase di affinamento sui lieviti, prima della sboccatura. È anche impiegato per alcuni vini naturali, Pet-Nat e rifermentati in bottiglia. Ha un costo contenuto e un’ottima tenuta della pressione, ma è poco utilizzato per l’imbottigliamento finale dei vini fermi.

Conclusione: la scelta strategica dei tappi per ogni vino

I tappi rappresentano un elemento cruciale nella conservazione del vino e nell’esperienza del consumatore. La loro scelta non è mai casuale, ma è determinata da fattori tecnici ed economici. Un tappo difettoso o inadatto può compromettere la qualità del vino e danneggiare l’immagine del produttore.

Il sughero rimane la scelta privilegiata per i vini da invecchiamento, ma le alternative moderne come i tappi sintetici, in vetro o a vite stanno guadagnando spazio, grazie ai progressi tecnologici e ai cambiamenti nelle preferenze di mercato. L’obiettivo delle aziende vinicole è trovare il giusto equilibrio tra qualità, conservazione e percezione del consumatore, investendo in soluzioni che garantiscano longevità e integrità al prodotto finale.

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