Per questa seconda edizione di Untold abbiamo deciso di trattare il vitigno Verdicchio, assaggiato separatamente nelle denominazioni Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica.

Dopo il successo di Aglianico del Vulture Untold avevamo voglia di sperimentare lo stesso format con un grande bianco italiano. E quale migliore scelta del Verdicchio dei Castelli di Jesi?

Questa denominazione che si avvale di una DOC e di una DOCG è capace di realizzare vini di grande longevità e struttura e viene coltivata nelle province di Ancona e Macerata lungo il corso del fiume Esino per un totale di circa 3000 ettari vitati.

Il verdicchio è un vitigno estremamente versatile e longevo, che, nelle Marche, viene prodotto non solo in versione fermo-secco, ma anche spumante e passito.

Nel corso dell’evento ci siamo concentrati soltanto sul Verdicchio Fermo-Secco valutando in una degustazione alla cieca 39 referenze dei migliori Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC e DOCG.

Premi e criteri di valutazione

Ciascun membro della commissione ha valutato ognuno dei 39 vini adottando una scala da 1 a 100.

Alla fine della degustazione abbiamo effettuato la media aritmetica dei punteggi attribuiti da tutti i membri della commissione, rimosso il punteggio più alto e quello più basso per ridurre la varianza, e premiato i migliori vini nelle seguenti categorie:

  • Miglior vino nella categoria DOCG
  • Miglior vino nella categoria DOC
  • Vino con il miglior bouquet aromatico
  • Vino con il miglior rapporto qualità/prezzo
  • Vino con la migliore etichetta

Abbiamo, inoltre, assegnato il riconoscimento di Migliore Cantina all’azienda che ha realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti dalla DOC e dalla DOCG.

Abbiamo, infine, assegnato il riconoscimento di Migliore Cantina Emergente all’azienda fondata dopo il 2000 che ha realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti dalla DOC e dalla DOCG.

Verdicchio Untold - Tavolo allestito
Verdicchio Untold – Tavolo allestito

I 3 cavatappi di Decanto

I vini che hanno ottenuto il punteggio più alto e che hanno saputo mettere d’accordo l’intera commissione si sono, inoltre, aggiudicati i 3 cavatappi di Decanto.

i 3 cavatappi di Decanto
  • 3 Cavatappi: Vini con un punteggio compreso tra 90 e 100 punti
  • 2 Cavatappi: Vini con un punteggio compreso tra 80 a 90 punti
  • 1 Cavatappi: Vini con un punteggio compreso tra 70 a 80 punti

I Partecipanti a Verdicchio dei Castelli di Jesi Untold

Le aziende da noi selezionate che hanno partecipato al contest di Untold inviandoci le loro bottiglie sono state:

  • Bacelli
  • Benforte
  • Boccafosca
  • Brunori
  • Cantina Mezzanotte
  • Cantine Santa Barbara
  • Cesaroni
  • Colleminò
  • Federico Mencaroni
  • Garofoli
  • La Staffa
  • Luca Cimarelli
  • Marotti Campi
  • Montecappone
  • Pontemagno
  • Tenuta dell’Ugolino
  • Tenuta di Tavignano
  • Tenute Pieralisi
  • Umani Ronchi
  • Vallerosa Bonci
  • Velenosi Vini
  • Vigna degli Estensi
  • Vignamato
  • Villa Bucci
  • Vini Simonetti

La degustazione alla cieca

Verdicchio Untold - Commissioni Degustazione
Verdicchio Untold – Commissioni Degustazione

La degustazione alla cieca si è svolta suddividendo le 39 bottiglie in 8 batterie, organizzate in modo da mantenere un ordine crescente di annata e di titolo alcolometrico.

A questo punto le bottiglie, precedentemente portate a temperatura, sono state coperte da una calza ed è stato loro assegnato un numero identificativo utilizzato per attribuire i punteggi in modo non pregiudizievole.

La commissione valutatrice

Alcuni membri della redazione durante Verdicchio Untold
Verdicchio Untold - Commissioni Degustazione
Verdicchio Untold – Commissione 3

Hanno preso parte alla commissione valutatrice 9 sommelier, appartenenti a diverse associazioni, e un’enologa. La commissione è stata poi suddivisa, sul luogo dell’evento in tre sotto-commissioni composte da 3 membri e impossibilitate ad influenzarsi vicendevolmente.

La denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC è la denominazione più antica delle Marche, istituita nel 1968 ed elevata a DOCG nel 2010 per la versione Riserva che, da disciplinare, affina per almeno 18 mesi, di cui 5 in bottiglia.

La parola “Verdicchio” fa riferimento al riflesso di colore verdolino che questo vino estremamente longevo è in grado di mantenere anche dopo anni di affinamento.

La DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi richiede che il vino sia ottenuto per almeno l’85% da uve Verdicchio ed al massimo per il 15% da altri vitigni delle Marche.

Breve storia del Verdicchio

La storia della coltivazione del verdicchio nelle Marche risale addirittura all’epoca dei romani e dei piceni, ma è a partire della fine del 1500 che viene menzionata per la prima volta la parola “verdicchio” in un atto notarile.

Fu ai monaci benedettini che si deve la diffusione della coltivazione del Verdicchio nel 1600, ma sul finire del 1800 l’arrivo della peronospora e dell’oidio fece tabula rasa azzerando le coltivazioni marchigiane.

Fu soltanto nel 1960 che il verdicchio acquisì fama e visibilità internazionale quando iniziò a diffondersi nella bottiglia a forma di anfora progettata dall’architetto Antonio Maiocchi connotandosi sempre più come un vino semplice. Questa eccessiva fama cominciò, infatti, ad attrarre un sempre maggior numero di produttori di verdicchio e la qualità della produzione vitivinicola iniziò a calare.

Proprio questa fama contribuì, tuttavia, in maniera decisiva alla nascita della DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi nel 1968 e alla sua consacrazione con l’istituzione della DOCG per la versione Riserva nel 2010. 

Tutti i vini premiati con i Cavatappi

Di seguito la lista completa dei vini che hanno partecipato ed il numero di cavatappi conseguiti per entrambe le denominazioni.

I cavatappi di Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC

  • Bacelli – Monte Circe, 2019
  • Benforte – Barbangelo, 2019
  • Boccafosca – Oinochoe, 2017
  • Brunori – Le Gemme, 2020
  • Brunori – San Nicolò, 2020
  • Cantina Mezzanotte – Verdicchio Castelli di Jesi, 2020
  • Cantine Santa Barbara – Le Vaglie, 2020
  • Cesaroni – Poggio Novo, 2015
  • Colleminò – Mittera, 2019
  • Federico Mencaroni – ISOLA, 2019
  • Garofoli – Podium, 2019
  • La Staffa – La Staffa, 2020
  • Marotti Campi – Volo d’Autunno, 2020
  • Pontemagno – Bacareto, 2020
  • Tenuta dell’Ugolino – Le Piaole, 2020
  • Tenuta di Tavignano – Misco, 2019
  • Tenute Pieralisi – Villaia, 2019
  • Umani Ronchi – Vecchie Vigne, 2019
  • Vallerosa Bonci – San Michele, 2019
  • Velenosi Vini – Quercia Antica, 2020
  • Vigna degli Estensi – Soteria, 2019
  • Vignamato – Versiano, 2020
  • Villa Bucci – Bucci, 2020
  • Vini Simonetti – Verdicchio Castelli di Jesi C. S., 2020

I cavatappi di Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva DOCG

I premiati e le menzioni speciali

Tutti i partecipanti al concorso hanno ricevuto l’attestato con i cavatappi di Decanto, ma soltanto i migliori Verdicchio dei Castelli di Jesi si sono aggiudicati i 3 cavatappi di Decanto.

Andiamo di seguito a premiare i migliori vini della degustazione Untold per le varie categorie.

Il migliore Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico DOCG

Per la categoria migliore DOCG, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Salmariano” 2018 di Marotti Campi che ha saputo convincere la commissione valorizzando al contempo le caratteristiche iconiche del vitigno e quelle della riserva.

  • Annata: 2018
  • Bottiglie Prodotte: 30.000
  • Titolo Alcolometrico: 14,0% vol.
  • Tipologia di terreno: Misto tendente all’argilloso
  • Età media del vigneto: 45 anni
  • Esposizione: Nord/Ovest
  • Altitudine: 180 mt. s.l.m.
  • Vendemmia: Tardiva a metà ottobre
  • Affinamento: 80% affinato per 12 mesi in vasche d’acciaio, il 20% affinato per 12 mesi in tonneau di secondo passaggio. 6 mesi di ulteriore affinamento in bottiglia
  • Enologo: Roberto Potentini
  • Prezzo Medio al consumo: 10,50€

Un vino dal colore giallo dorato carico profondo che all’olfatto sprigiona una spiccata nota floreale ed aromatica di lavanda e cedro. I sentori terziari vanigliati e minerali sono ben presenti, ma non coprenti.
Al gusto non ha paura di mettere in mostra le sua notevoli freschezza e sapidità, perché ben bilanciate dalle sensazioni morbide derivanti dall’affinamento in botte.
Un vino di grande equilibrio, dal retrogusto di aromi canditi con un finale lungo e sapido.

Per il suo eccezionale rapporto qualità e prezzo il “Salmariano” 2018 si è anche aggiudicato il premio nella categoria “Migliore Qualità – Prezzo”.

Marotti Campi - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva "Salmariano", 2018
Marotti Campi – “Salmariano”, 2018

Il migliore Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC

Per la categoria migliore DOC, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico “Mittera” 2019 di Colleminò che ci ha convinto per aver saputo valorizzare un concetto di vino semplice, dove semplice non vuol dire banale. Del resto “La semplicità è la massima raffinatezza“, come soleva dire il grande Leonardo.

  • Annata: 2019
  • Bottiglie Prodotte: 6600
  • Titolo Alcolometrico: 13,0% vol.
  • Tipologia di terreno: Sabbioso
  • Età media del vigneto: 27 anni
  • Altitudine: 400 mt. s.l.m.
  • Vendemmia: Tardiva a metà ottobre
  • Maturazione: 4 mesi in acciaio su fecce nobili
  • Prezzo Medio al consumo: 10,00€

Dal colore giallo paglierino carico, il “Mittera“, prodotto dall’azienda di Maria Teresa Cacciamani, evidenzia al naso il sentore minerale caratteristico della zona e si lascia sfuggire una nota agrumata di pompelmo che completa il bouquet floreale.

Al gusto ritroviamo la mineralità e la freschezza già percepite al naso, ma è il retrogusto di mandorla amara a dare la spinta in più al “Mittera“, quella sensazione distintiva del Verdicchio che abbiamo lungamente ricercato in ogni assaggio della giornata e che ci fa mandare giù l’intero calice.

Colleminò - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico "Mittera", 2019
Colleminò – “Mittera”, 2019

Il miglior Bouquet Aromatico

Per la categoria migliore Bouquet Aromatico, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Logos” 2016 di Vigna degli Estensi che abbiamo amato per il suo ventaglio di aromi ampio e regale. Sentori floreali e fruttati di mele gialle, una intrigante mineralità, una leggera nota balsamica e un dolce aroma di miele d’acacia si compenetrano finemente portando a compimento un vino eclettico, raffinato e coerente, fino all’ultimo sorso.

  • Annata: 2016
  • Bottiglie Prodotte: 2.500
  • Titolo Alcolometrico: 14,5% vol.
  • Tipologia di terreno: Sabbie Argillose
  • Età media del vigneto: 45 anni
  • Altitudine: 220 mt. s.l.m.
  • Affinamento: 9 mesi in acciaio sui lieviti e 30 mesi in bottiglia.
  • Enologo: Stefano Bondanelli
  • Prezzo Medio al consumo: 15,00€
Vigna degli Estensi - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva "Logos", 2016
Vigna degli Estensi – “Logos”, 2016

Il Premio Migliore Etichetta

Noi abbiamo assaggiato tutti i vini coperti all’interno delle calze riservando ai nostri utenti di Instagram il privilegio di eleggere la migliore etichetta votando attraverso le storie pubblicate.

Il premio se lo aggiudica l’azienda La Staffa con il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “La Staffa”, 2020 totalizzando 19 interazioni ed una media voto di 8.75 / 10.

La Staffa si è aggiudicata due cavatappi con questo vino fresco-sapido con una delicata scia ammandorlata.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore "La Staffa", 2020
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “La Staffa”, 2020

Il Premio Migliore Cantina

Il premio migliore cantina di Jesi se lo aggiudica la cantina Benforte guidata da Giuliana Campolucci per aver totalizzato un totale di 182,5 punti con il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Barbangelo” 2019 ed il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Lucibello” 2017 portando entrambi i vini ad aggiudicarsi i tre cavatappi di Decanto.

L’azienda, sita nel comune San Paolo di Jesi, deve molto allo scrittore Italo Calvino, compreso il proprio nome, preso in prestito dalla fiaba popolare dal titolo “Giuannì Benforte” ivi ambientata. La storia racconta l’eterno tema della vittoria dell’astuzia contro la forza bruta: la vittoria del piccolo contro il gradasso.

L’azienda ha scelto questo nome per rappresentare i propri valori e celebrare lo stesso ingegno e la stessa tenacia di chi, anno come anno, si impegna per produrre buon vino.

Il Premio Migliore Cantina Emergente

Il premio migliore cantina emergente di Jesi se lo aggiudica la cantina Vigna degli Estensi guidata da Stefano Bondanelli e sua moglie Laura per aver totalizzato un totale di 180 punti con il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Soterìa” 2019 ed il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Lògos” 2016 già premiato con il premio Miglior Bouquet Aromatico.

L’azienda, fondata nel 2009, e che vede nel 2011 l’anno della sua prima vendemmia nasce dal sogno di Stefano, un geologo amante del vino divenuto prima sommelier e poi enologo.

Il nome dell’azienda “Vigna degli Estensi” è un tributo alle origini ferraresi dei proprietari che lasciano la loro città natale per trasferirsi sulle splendide colline marchigiane a ridosso del mare di Senigallia.

Nonostante i pochissimi anni di attività della cantina, sia il Soterìa che il Lògos hanno dimostrato di essere vini di altissimo livello qualitativo, fortemente espressivi e testimoni del continuo rinnovamento delle tecniche agronomiche ed enologiche.

I TRE CAVATAPPI di Decanto

Di seguito la lista dei vini che ha ottenuto un punteggio tra 90 e 100 punti, riuscendo a mettere d’accordo l’intera commissione valutatrice ed aggiudicandosi i 3 cavatappi di Decanto.

Attestato 3 Cavatappi di Decanto Serra Fiorese
Attestato 3 Cavatappi di Decanto Serra Fiorese

I migliori Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC ad aggiudicarsi i TRE CAVATAPPI di Decanto

  1. Colleminò – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico “Mittera“, 2019
  2. Tenute Pieralisi – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Villaia“, 2019
  3. Boccafosca – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Oinochoe“, 2017
  4. Benforte – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Barbangelo“, 2019
  5. Pontemagno – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Bacareto“, 2020

I migliori Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva ad aggiudicarsi i TRE CAVATAPPI di Decanto

  1. Marotti Campi – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Salmariano“, 2018
  2. Cantine Santa Barbara – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Tardivo ma non tardo“, 2018
  3. Vigna degli Estensi – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Logos“, 2016
  4. Montecappone – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Utopia“, 2016
  5. Luca Cimarelli – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Selezione Cimarelli“, 2019
  6. Cesaroni – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva “Zaffa“, 2019
  7. Tenuta di Tavignano – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Misco”, 2017
  8. Garofoli – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Serra Fiorese“, 2017
  9. Villa Bucci – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Villa Bucci“, 2017
  10. Vallerosa Bonci – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Pietrone“, 2015
  11. Benforte – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Lucibello“, 2017

Conclusioni su Verdicchio Untold

Abbiamo assaggiato il Verdicchio dei Castelli di Jesi in tutte le sue sfaccettature, alla ricerca del retrogusto di mandorla amara tipico del vitigno e della mineralità caratteristica del terroir di Jesi.

Lo abbiamo analizzato e valutato in un contesto rilassato e privo di ogni sorta di influenza esterna.

Lo abbiamo accettato quando i sentori terziari l’hanno fatta da padroni imponendosi sulle caratteristiche iconiche del terroir.

Lo abbiamo amato quando ha saputo raccontarci l’areale di Jesi in maniera autentica e comunque originale, rivelandoci nuove, inattese, prospettive sul Verdicchio e spalancando le porte della nostra percezione.

Di Verdicchio Untold ci resterà per sempre il ricordo di una tentazione: quella di mandare giù ogni singolo sorso nonostante i 39 vini in degustazione, consapevoli di trovarsi di fronte a vini eccelsi, di cui, purtroppo, si sente parlare ancora troppo poco.

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