La giornata di Settembre dedicata al verdicchio ci ha regalato diversi spunti di approfondimento su questo vitigno delle zone di Jesi e Matelica. Tra i vini che ci hanno maggiormente impressionato nella versione Verdicchio Castelli di Jesi Riserva e che hanno ricevuto il nostro punteggio più alto (qui potrete trovare l’intero articolo Verdicchio Untold ), abbiamo deciso di dare risalto alla Tenuta di Tavignano che, con il loro Misco Riserva 2017, ha ricevuto i nostri 3 cavatappi. In particolare, grazie all’azienda, abbiamo potuto constatare la notevole capacità di invecchiamento di questo vino grazie ad una splendida verticale.

La Tenuta di Tavignano

La splendida Tenuta di Tavignano

La Storia dell’azienda

La Tenuta di Tavignano si può definire come un’azienda “nuova” dotata di radici storiche importanti. E vi spiego il motivo.

L’azienda viene fondata nel 1973 da Stefano Aymerich di Laconi, di origini sarde e spagnole, e dalla moglie Beatrice Lucangeli, marchigiana e discendente di imprenditori agricoli. La coppia cominciò dapprima con un agricoltura improntata sulla coltivazione di cereali e ortaggi e poi, nel 1990, decisero di intraprendere anche la strada vinicola, valorizzando i vitigni del territorio, tra cui il Verdicchio. Negli anni successivi i vini della Tenuta di Tavignano crescono in qualità, ottenendo anche importanti riconoscimenti.

Nel 2014 entra in azienda la nipote Ondine de la Feld Aymerich che porta con se idee innovative, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale e un’attenzione particolare al marketing. Grazie ad Ondine l’azienda comincia il percorso verso una viticoltura biologia, ottenendo la certificazione nel 2018. Tutt’ora gli investimenti sono mirati ad un rinnovamento ecologico della cantina con l’installazione di pannelli solari e l’utilizzo di un packaging con materiale riciclato. Scelte che puntano alla sostenibilità ma anche all’estetica, grazie all’enorme esperienza maturata da Ondine nel campo della moda, del design e dell’architettura.

Clima e Territorio

Dal punto di vista geografico, l’azienda si trova a Cingoli, l’unico comune della provincia di Macerata che fa parte della denominazione del Verdicchio Castelli di Jesi. La tenuta è situata nella parte collinare, a 300 metri di altezza, tra la valle dell’Esino e del Musone con uno sguardo rivolto verso i Monti Sibillini da una parte e il Mar Adriatico dall’altra.

La Tenuta di Tavignano possiede circa 230 ettari di terreno, 31 dei quali dedicati alla viticultura e 17 riservati al Verdicchio. I vigneti sono disposti tutti intorno all’azienda come a formare un anfiteatro con al centro la splendida cantina recentemente ristrutturata.

Dal punto di vista climatico le viti della Tenuta di Tavignano sono favorite da un microclima piuttosto ottimale. I vigneti in pendenza godono di un’ottima esposizione e, grazie alle forti brezze provenienti da Nord, le uve sono poco soggette agli attacchi fungini. Anche questo è un grande aiuto per lo sviluppo di un’agricoltura a basso impatto ambientale.

Misco Riserva, il Verdicchio Castelli di Jesi

Il nome Misco richiama il vicino fiume Musone, che in latino era detto Miscus.  Si tratta di un piccolo vigneto di 3 ettari piantato esclusivamente a Verdicchio, che la Tenuta di Tavignano utilizza per produrre due vini: il Misco e il Misco Riserva.

 Le uve provenienti dal vigneto e destinate alla produzione del Misco Riserva, vengono raccolte in più passaggi, per avere un ottima maturazione. Dopo la pigiatura, il mosto ottenuto viene messo nei recipienti di acciaio per la fermentazione. L’affinamento del Verdicchio Misco Riserva continua per 12 mesi in acciaio a contatto con le fecce fini e prosegue poi per almeno altri 18 mesi in bottiglia.

La verticale del Misco Riserva

Misco Riserva Vintage Collection

La linea Vintage Collection della Tenuta di Tavignano, permette a tutti i curiosi e gli appassionati di poter godere di questo vino attraverso una verticale che mette in evidenza le notevoli differenze tra le annate, ma anche l’estrema capacità di invecchiamento di questo Verdicchio Riserva.

Inutile quasi dire che l’idea è venuta proprio a Ondine de la Feld Aymerich che, da quando è entrata in azienda, ha voluto tenere un archivio storico delle annate prodotte. La Tenuta di Tavignano vuole anche coccolare i propri clienti e non lasciare niente al caso: in ogni Vintage Collection è presente la brochure dell’azienda, la cartina della zona del Verdicchio dei Castelli di Jesi e una lettera di ringraziamento scritta in corsivo!

Misco Riserva 2016, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Tenuta di Tavignano

Misco Riserva 2016

L’andamento climatico dell’annata 2016 è stato piuttosto favorevole per la vite. Le piogge si sono ben distribuite durante tutto l’arco estivo, dando un ottimo apporto idrico alle piante in un’annata che è stata caratterizzata da una temperatura media estiva relativamente alta. Le brezze hanno contribuito a mitigare il clima e hanno favorito le buone escursioni termiche giornaliere fino alla seconda metà di ottobre, quando la vendemmia ha portato in cantina uve con la giusta maturazione zuccherina e fenolica.

Il Misco Riserva 2016 si presenta nel bicchiere con un colore giallo paglierino piuttosto limpido che esprime ancora tutta la sua gioventù nonostante i suoi 5 anni.

I profumi escono immediati dal calice e sono dotati di un ottima eleganza e finezza. Una predominanza iniziale minerale iodata e di erbe aromatiche quali rosmarino e finocchietto, è seguita successivamente da una frutta bianca croccante come la mela renetta, la susina, la mandorla e una nota agrumata. Ben scanditi i profumi floreali che vanno dai fiori di tiglio alla camomilla.

L’assaggio è ancora teso e verticale, dove domina soprattutto la sapidità e anche parzialmente la parte alcolica. Questo lo rende un vino piacevole e dalla beva scorrevole nonostante l’ottima struttura, con un lunga persistenza dai richiami fruttati e citrici, favorita anche dalla lunga scia sapida. Termina tipicamente ammandorlato.

Misco Riserva 2014, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Tenuta di Tavignano

Misco Riserva 2014

La 2014 viene ricordata come un’annata fredda e piovosa e non solo nella zona del Verdicchio dei Castelli di Jesi. E’ stata, in generale, un’annata difficile che qui però ha avuto un andamento positivo nei mesi di Settembre ed Ottobre, portando qualità in quelle uve vendemmiate più tardivamente, come quelle del Misco Riserva. Tuttavia questo non è bastato a recuperare la situazione creatasi precedentemente, e ha costretto la Tenuta di Tavignano ad effettuare una selezione delle uve in vigna, con un relativo calo di produzione.

L’annata particolare la si ritrova decisamente anche nel bicchiere del Misco 2014. Il colore è giallo paglierino con ampi riflessi dorati ma dotato di una luminosità e una quantità di colore maggiore rispetto alla 2016. Decisamente più “dolce” e maturo nella sua parte olfattiva dove la frutta è più esotica, si va dalla pesca bianca all’ananas e al pompelmo. Sempre presente la parte erbacea che ricorda la melissa e il timo limone, accompagnata da una nota floreale di fiori di zagara e camomilla quasi appassiti. Presente ma decisamente attenuata la parte minerale e ammandorlata, mentre stuzzica il naso una leggera nota di zenzero ed eucalipto.

La selezione delle uve ha probabilmente aiutato la concentrazione. Il Misco Riserva 2014 appare il più strutturato ed è dotato di una buona morbidezza e avvolgenza; è presente una buona freschezza e una sapidità smorzata rispetto al Misco Riserva 2016. Ottima la persistenza anche in questa difficile annata, caratterizzata da un ritorno di zenzero e frutta esotica e da un finale decisamente meno amaricante.

Misco Riserva 2013, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Tenuta di Tavignano

Misco Riserva 2013

Un’annata piuttosto equilibrata la 2013, che ha permesso di ottenere una maturazione costante e diluita nel tempo. Un settembre caratterizzato da forti escursioni termiche tra giorno e notte ha favorito un accumulo soprattutto delle sostanze aromatiche.

Guardando nel bicchiere questo Misco Riserva 2013, si rimane colpiti dal fantastico colore dorato pieno, ma soprattutto dai suoi luminosi e ammaglianti riflessi. Il naso, inizialmente un po’ chiuso, è in pieno stato di grazia, complesso, pulito ed elegante. L’evoluzione ha portato i profumi su una frutta più carnosa, dove ritorna la mela ma Golden, e una mandorla decisamente più matura, quasi essiccata. Poi, con un po’ di attesa e con una temperatura più alta, escono i fiori di campo, il tarassaco, e la paglia. Profumi evolutivi molto piacevoli che ricordano la foglia di tè, il miele di acacia e una nota di resina e anice completano il bagaglio olfattivo.

In bocca è perfettamente equilibrato in tutte le sue parti: ha un’apertura sapida tipica che viene subito ben bilanciata da una morbidezza glicerica. Cala leggermente in struttura e in carattere rispetto alle annate descritte in precedenza, mentre anche qui il finale è molto lungo e tipicamente ammandorlato, con richiami floreali e mielosi.

Conclusioni

Questa verticale ha rivelato come il Verdicchio sia un vitigno con una grandissima capacità evolutiva. In particolare Il Misco Riserva della Tenuta di Tavignano è un vino di grande personalità e che indubbiamente può invecchiare a lungo.

Delle tre annate degustate il Misco Riserva 2014 è sicuramente il più particolare e quello che si discosta di più dalle caratteristiche tipiche del Verdicchio. Tuttavia, per certi versi, questo lo rende anche un vino molto attraente, anche grazie ai suoi profumi più “ruffiani”, e la sua freschezza e la sua struttura gli permetteranno di durare ancora a lungo.

Viaggiano sullo stesso binario invece il Misco Riserva 2016 e 2013, dove le caratteristiche di mineralità, sapidità e il finale ammandorlato si possono ritrovare in entrambi i vini. Il Misco Riserva 2013 risalta per il suo equilibro e per la sua armonia in tutte le sue parti anche se tende ad essere un po’ meno dinamico. Di grande personalità ed eleganza invece il 2016 che ora risulta ancora un po’ giovane e teso, ma che darà delle grandi soddisfazioni col passare del tempo.

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