Ogni appassionato di vino che si rispetti merita di farsi un giro nelle Langhe Piemontesi. Prima di tutto per godersi la struggente bellezza di queste dolci colline che si susseguono incessanti, disegnando un arazzo di luci, colori, ombre, scorci, acclivi e versanti. Ma soprattutto per calarsi in una dimensione temporale in cui ogni gesto, ogni pensiero, ogni decisione, ogni tradizione è scandita dalle esigenze di Madre Natura.

E tra i vari territori, il versante di Serralunga, dove sono collocate le vigne e la cantina del Barolo “Cerretta” di Schiavenza, è forse quello più severo ed intransigente. Qui le maturazioni si fanno tardive, le strutture imponenti e le prospettive di evoluzione ultradecennali, complici altitudini significative e le ricche Formazioni di Lequio.

La Cantina Schiavenza

Situata nel cuore di Serralunga d’Alba, è una testimonianza vivente della tradizione vitivinicola delle Langhe. Fondata nel 1956 da Claudio e Vittorio Alessandria, la cantina prende il nome dall’antica “schiavenza“, un termine piemontese che indicava i mezzadri che lavoravano le vigne del monastero locale. La famiglia Alessandria ha continuato questa tradizione, portando avanti una filosofia produttiva che privilegia la qualità e il rispetto per il territorio.

Oggi, la cantina è gestita dai fratelli Luciano e Walter Pira, insieme alle rispettive famiglie, mantenendo un approccio artigianale nella gestione dei vigneti e nella vinificazione.
Le vigne si estendono per circa 10 ettari, principalmente nei cru storici di Serralunga d’Alba, tra cui Cerretta, Broglio, Prapò e Bricco Cerretta, ognuno con caratteristiche uniche che si riflettono nei vini prodotti.

La cantina si distingue per la sua produzione di Barolo, ma anche per una gamma di altri vini come Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. L’approccio enologico di Schiavenza è tradizionale. Le fermentazioni in vasche di cemento e lunghe macerazioni sulle bucce, seguite da affinamenti in grandi botti di rovere di Slavonia. Questo metodo consente di ottenere vini di grande struttura e longevità, capaci di esprimere appieno il carattere del terroir di Serralunga d’Alba.

Nel 2018, la cantina ha completato un’importante ristrutturazione che ha portato alla modernizzazione delle strutture senza intaccare l’anima tradizionale della produzione. Oltre alla cantina, Schiavenza gestisce un agriturismo con un ristorante tipico, dove i visitatori possono gustare piatti della tradizione piemontese accompagnati dai vini della casa, vivendo un’esperienza completa immersa nella cultura enogastronomica delle Langhe.

L’impegno di Schiavenza verso la sostenibilità si riflette nella gestione dei vigneti. L’azienda infatti adotta pratiche agricole a basso impatto ambientale per preservare la biodiversità e la salute del suolo.

Produzione ed Affinamento

Il processo produttivo del Barolo Cerretta inizia con una selezione rigorosa delle uve Nebbiolo, raccolte a mano nei vigneti dell’ominimo cru, situato a un’altitudine oltre i 350 metri sul livello del mare.
Le viti, di età media superiore ai 30 anni, si estendono per poco più di 1 ettaro e sono coltivate su terreni calcarei, tufacei e sabbiosi che conferiscono al vino una struttura complessa e una notevole longevità.

Le uve vengono diraspate e fermentate spontaneamente in vasche di cemento per un periodo di 25-30 giorni, durante il quale avviene una lunga macerazione con 2 rimontaggi al giorno e rottura del cappello. Questa tecnica tradizionale permette di estrarre al meglio tannini, polifenoli e aromi varietali, conferendo al vino una struttura robusta e un profilo aromatico complesso.
La temperatura di fermentazione è controllata per mantenere l’integrità del frutto e favorire una fermentazione lenta e completa.
Dopo la fermentazione alcolica, il vino viene trasferito in grandi botti di rovere di Slavonia, dove avviene la fermentazione malolattica e l’affinamento per un periodo che varia dai 18 ai 30 mesi.
Una volta imbottigliato, non filtrato, riposa in bottiglia per alcuni mesi, affinché possa esprimere al meglio tutte le sue potenzialità al momento della commercializzazione.

La Degustazione

Il Barolo Cerretta 2019 si svela nel calice con un colore rosso granato intenso e luminoso, un riflesso che suggerisce complessità e profondità.
La tonalità granata, screziata da lampi di aranciato, tipica dei grandi Nebbiolo vecchia scuola, evoca vivacità e allo stesso tempo maturità. Sicuramente un preludio a un viaggio sensoriale ricco e articolato.

Al naso esplode con un bouquet avvolgente e sofisticato. Le prime sensazioni sono di frutta nera e rossa matura, con accenti di ciliegia e prugna che emergono prepotentemente.
Seguono delicate note floreali di violetta e rosa appassita, che conferiscono al vino una raffinatezza tipica.
Man mano che si apre, il vino rivela sentori di spezie dolci come la cannella e chiodi di garofano, accompagnati da tocchi di liquirizia e spezie orientali.
Un sottile accenno minerale, quasi ferroso, si intreccia con suggestioni di cenere e brace, completando un quadro aromatico di straordinaria complessità.

Al palato il Barolo Cerretta di Schiavenza colpisce per struttura e profondità, grazie alla sinergia tra una acidità ben calibrata che supporta un saldo alcolico deciso ed una trama sapida che innerva il sorso di sapore.
Il primo sorso è un’esplosione di sapori fruttati, con la dolcezza della ciliegia matura che si fonde con la carnosità della prugna.
La tessitura tannica è presente, decisa ma fine e ben integrata, conferendo al sorso una persistenza gradevole ed un corpo robusto ma equilibrato.
Le spezie percepite al naso ritornano con maggiore intensità, accompagnate da una piacevole nota balsamica che rinfresca il palato.
Le note minerali si manifestano con eleganza, aggiungendo una dimensione salina che arricchisce ulteriormente il profilo gustativo.
Il finale è lungo, persistente e armonioso, con echi di cacao amaro e un sottile sentore di cuoio, che confermano grandiosità e longevità.

Timbriche vecchio stile e vinificazioni rispettose della tradizione:  una bevuta capace di coniugare finezza ed eleganza, personalità e carattere, espressione non solo del terroir da cui proviene, ma anche della mano di chi lo conduce dalla vigna al bicchiere.

Abbinamenti

Il Barolo “Cerretta” si abbina perfettamente a piatti a base di carne rossa quali brasati ed arrosti. Ottimo anche con risotti ai funghi porcini e piatti impreziositi dal tartufo bianco di Alba. La scelta risulta vincente anche per accompagnare formaggi stagionati e cacciagione. La sua struttura e complessità lo rendono ideale anche con piatti gourmet di cucina internazionale, come filetto di manzo alla Wellington o anatra laccata alla pechinese.

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