L’azienda Valentin Zusslin produce vino sin dal 1691, quando per intenderci la Francia era governata dal “Re Sole” Luigi XIV.

L’azienda fu fondata dopo la guerra dei 30 anni quando Jodocus Cislé, produttore di origini svizzere, sposa la giovane lady alsaziana Barbara Vogel e si trasferisce ad Orschwihr, dove l’azienda si trova tutt’ora al confine con Svizzera e Germania.

Dalla storia d’amore nata tra i due si sono succedute ben 13 generazioni di vignaioli che hanno continuato a vinificare nei possedimenti di famiglia mantenendo intatta la filosofia aziendale.

E’ però soltanto con l’undicesima generazione, dopo la seconda guerra mondiale, che l’azienda assume il marchio denominativo Valentin Zusslin.

Nel 1997 il figlio di Valentin Zusslin decide di convertire l’intera produzione aziendale al biodinamico ottenendo la certificazione BIODYVIN e sposando i principi di salvaguardia delle biodiversità e dell’agricoltura sostenibile.

Dal 2000 l’azienda è portata avanti dalla 13esima generazione della famiglia Zusslin composta da Marie e Jean-Paul Zusslin che vinifica nei Cru Bollenberg, Clos Liebenberg, e nel Grand Cru Pfingstberg.

Ed è proprio il Riesling del Grand Cru Pfingstberg che abbiamo assaggiato per voi.

Alsace Riesling Grand Cru “Pfingsteberg” di Valentin Zusslin, 2015 – Maturazione e Affinamento

la Grand Cru Pfingstberg viene coltivata su terreni esposti a sud-est misti calcarei, provenienti dal deposito di sedimenti marini, e di arenaria.

L’annata 2015 è stata caratterizzata da un inverno mite ed una primavera piovosa seguita da una estate subentrata molto precocemente già ad inizio giugno con temperature superiori ai 40°C.

L’agosto torrido ha causato una siccità d’acqua riducendo i rendimenti attesi, ma assicurando una vendemmia con uve sanissime a metà agosto.

Le uve di tutti i vini Valentin Zusslin vengono selezionate e raccolte a mano per garantire l’utilizzo soltanto dei grappoli migliori.

Gli acini selezionati vengono trasportati in cantina in piccole cassette da massimo 20kg, dove vengono nuovamente smistate e poi pigiate pneumaticamente con lentezza e delicatezza per oltre 10 ore.

La fermentazione alcolica avviene spontaneamente utilizzando i lieviti indigeni già naturalmente presenti sugli acini.

Alsace Riesling Grand Cru “Pfingstberg” di Valentin Zusslin, 2015 – La degustazione

Dopo questo lungo preambolo, non vediamo l’ora di assaggiarlo!

Il colore è giallo ambrato profondo, ma cristallino..si vede che è un vino in salute!

All’olfatto emergono note di frutta a polpa gialla tropicale, ma smorzate da un sentore citrico e agrumeto. Svanite le note fruttate si fa spazio la piacevolissima mineralità iconica dei riesling alsaziani che si esprime sotto forma di note di pietra focaia e gesso.

Al gusto è sontuoso, intenso, profondo e, nonostante sia vivo già da 6 anni sembra un fanciullo appena nato per la piacevole freschezza gustativa che accompagna l’assaggio e ne bilancia le caratteristiche morbide.

I sentori già provati al naso riemergono con forza all’assaggio facendo vibrare l’intero sorso.

Lo abbiamo assaggiato accompagnandolo a un calamaro ripieno e la scelta di utilizzare un piatto di mare così strutturato è stata ben ripagata. Il vino ha retto perfettamente il confronto e, quando la temperatura del calice è salita, è sembrato persino sovrastare leggermente il sapore del calamaro.

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