Il Chianti Classico 2019 del Castello la Leccia è stato uno dei protagonisti indiscussi del nostro Untold riguardante questa splendida denominazione. Questa ottima versione del Chianti Classico è riuscita ad ottenere, grazie alla sua complessità e aromaticità, gli ambiti Tre Cavatappi di Decanto Wine.

L’azienda Castello La Leccia

Il Castello sorge nella splendida cornice delle colline toscane a Castellina in Chianti, circondato dai i suoi vigneti. Le prime fonti di questa struttura si hanno intorno alla metà del 400 quando la famiglia Ricasoli l’acquistò per estendere i propri domini. Da allora il Castello divenne un borgo abitato da una centinaia di persone. Solo nel 2018, grazie all’acquisto di una famiglia svizzera, i Sonderegger, si trasformò in una vera e propria cantina.

La filosofia di Castello La Leccia è favorire l’ecosistema naturale. Per far ciò i vigneti vengono curati e tutelati attraverso sostanze organiche. Particolare attenzione viene data anche all’esposizione dei vigneti posti a sud-sud ovest su terreni argillosi e ricchi di calcare. Questi suoli, infatti, fanno sì che il Sangiovese esprima tutta la sua complessità e struttura.

Il Chianti Classico del Castello La Leccia

La grandiosità del Chianti Classico del Castello La Leccia è dettato dal grande lavoro svolto in cantina e dall’appartenenza al vitigno del Sangiovese. Questo vitigno, principe della Toscana e del Chianti, grazie alla sua duttilità, fa venire alla luce grandissimi vini tra i più caratteristici della nostra penisola.

Produzione e Affinamento

L’azienda Castello La Leccia è particolarmente affezionata a questo vino. L’importanza di trasmettere al bevitore il fascino del Sangiovese comincia dall’attenta vendemmia svolta rigorosamente a mano, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Dopo una criomacerazione prefermentativa di 24 ore, avviene la fermentazione a temperatura costantemente controllata. Infine viene svolta la macerazione con le bucce per circa 10 giorni.

Dopo questi processi, il vino ha bisogno di maturare. Questo avviene in botti di rovere, provenienti dalla Francia e dall’Austria, per 12 mesi. In seguito avviene un lungo riposo per far ingentilire il vino attraverso 3 mesi di affinamento in bottiglia.

La degustazione

Il vino nel calice si presenta rosso rubino con una grandissima luminosità.

I profumi invadono il calice. Ci sono sentori intensi e complessi di frutti rossi come ciliegia e mora. Si mescolano poi degli aromi che vanno dai petali di rosa alle erbe aroma come foglie di alloro e timo. Questi profumi fruttati e floreali sono accompagnati anche da una lieve terzializzazione dovuta all’invecchiamento: troviamo quindi le note speziate penetranti e pungenti del pepe nero oltre ad un leggera scia mentolata.

All’assaggio è un vino sorprendente. Nonostante l’anno in botte di rovere quel che si percepisce dal primo sorso è una grandissima freschezza. Un’acidità avvolgente che fa strada ai tannini morbidi e ben integrati. Un vino che rivela un’ottima struttura, con un una buon tenore alcolico pari al 14%.

L’abbinamento tra il Chianti Classico e il cibo

Per gustare al meglio questo vino c’è bisogno di un piatto ben bilanciato. Rimanendo nella cultura gastronomica toscana, una bistecca alla brace sarebbe l’ideale. Nonostante ciò potrebbe essere accompagnato anche con altre tipologie di piatti, come ad esempio una squisita e tradiziinale ribollita.

E voi? Con cosa lo accompagnereste?

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