Puragioia il Nero di Troia di Antica Enotria
Come per la maggior parte dei vitigni autoctoni che popolano l’Italia, anche per il Nero di Troia esistono diverse versioni sulla sua origine.
Secondo quella più epica e romantica, quest’uva a bacca nera avrebbe solcato i mari sulle navi Micenee provenienti da Troia per giungere sulle coste meridionali del nostro Paese.
E, forse, proprio in omaggio all’antica città-stato distrutta dagli Achei, i greci fondarono una piccola omonima cittadina che oggi è ricompresa nella provincia di Foggia e che, pare, abbia dato terra e nome a questo vitigno.
L’Uva di Troia si è poi diffusa in gran parte della Puglia, adattandosi perfettamente ai venti marini, ai suoli argillosi-calcarei e alle temperature mediterranee.
Tuttavia, la sua coltivazione ha risentito della maggiore fama del Primitivo e del Negroamaro, sebbene al pari di essi sia in grado di dar vita a vini di ottima struttura e longevità sia in assemblaggio che in purezza.
Oggi ho assaggiato per voi il Puragioia IGT Puglia di Antica Enotria, Azienda Agricola Biologica di Cerignola.
La Cantina
Un amore viscerale quello di Luigi Di Tuccio per la terra, trasmesso, come spesso accade, dal padre Raffaele che nel 1985 con la moglie decise di avviare l’azienda.
Dal 1993 l’intera produzione viene convertita al biologico, per ridurne il più possibile l’impatto ambientale.
Una visione lungimirante e una sfida raccolta da Luigi che oggi con la sua famiglia e una giovane brigata conduce Antica Enotria.
Le spesse mura di pietra di una antica masseria del 700 accolgono la cantina dove vengono lavorate le uve provenienti da dodici ettari vitati.
Tra queste anche il Nero di Troia vinificato in purezza per produrre Puragioia.
Note di degustazione
Alla mescita si presenta di un rosso quasi violaceo che diventa rubino quando si assesta nel calice.
La vivacità e la trasparenza del colore sono espressione della giovinezza di questa annata 2018 che si manifesta anche al naso.
Il profumo di ciliegia è penetrante e avvolgente ma non nasconde i sentori floreali di viola e la nota vegetale di rosmarino.
La beva è piacevole per la sua freschezza e una leggera sapidità. Il tannino è ben presente ma non aggressivo.
Al gusto affiora il ricordo della ciliegia ed un finale erbaceo.
Puragioia è un vino disinvolto e genuino, un’ottima compagnia per le tradizionali “brasciole” di carne al sugo con cuore cremoso di Canestrato pugliese.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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