Chianti Classico, ecco le undici Unità Geografiche Aggiuntive (UGA)
Il percorso di valorizzazione del Chianti Classico non arresta la sua corsa. Il Consorzio Vino Chianti Classico, infatti, ha approvato un progetto di modifica al disciplinare di produzione della storica denominazione, il quale prevede due importanti novità: Undici Unità Geografiche Aggiuntive e la variazione della base ampelografica dei vini Chianti Classico Gran Selezione.
Le undici UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) del Chianti Classico.
Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio (comprensivo dei territori di Barberino Tavarnelle e Poggibonsi), Vagliagli. Questa è la lista delle nuove Uga del Chianti Classico.
Un progetto che, nel dettaglio, delinea la suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, per arrivare ad indicare in etichetta il nome del borgo o villaggio. Le norme nazionali ed europee consentono infatti che per i vini DOP si possa fare riferimento a unità geografiche aggiuntive, identificate all’interno della zona di produzione della denominazione. Fra gli obiettivi della proposta di modifica, quello di rafforzare la comunicazione del binomio vino-territorio, aumentare la qualità in termini di identità e territorialità, consentire al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e, non ultimo, stimolare la domanda attraverso la differenziazione dell’offerta.
La nuova veste del Chianti Classico Gran Selezione
La seconda modifica approvata dall’assemblea dei soci del Consorzio mira al cambiamento della base ampelografica del Chianti Classico Gran Selezione. Attualmente, le tre tipologie di Chianti Classico – Annata, Riserva e Gran Selezione – attingono alla stessa base ampelografica: 80-100% Sangiovese e fino al 20% massimo di vitigni a bacca rossa autorizzati, autoctoni e/o internazionali.
Il nuovo disciplinare, prevede per la tipologia Gran Selezione un aumento della percentuale minima di Sangiovese (minimo 90%). Scompaiono, in caso di blend con altri vitigni, quelli internazionali. Saranno ammessi solo gli autoctoni a bacca rossa, fino ad un massimo del 10%.
Fondamentale è infatti il legame con il territorio per questa tipologia, l’unica ad essere prodotta con uve esclusivamente di competenza aziendale.
La tipologia Gran Selezione, introdotta con l’ultima revisione del disciplinare di produzione del 2013, è prodotta oggi da ben 154 aziende per un totale di 182 etichette. Rappresenta circa il 6% dell’intera produzione di Chianti Classico.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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