Gnocchi alla Sorrentina: quale vino abbinare?
Gnocchi alla Sorrentina ovvero salsa di pomodoro, basilico fresco, parmigiano, gnocchi di patate e mozzarella filante. Un piatto che tutti conosciamo e amiamo ma soprattutto che ci fa sentire “a casa”, coccolati e soddisfatti.
Ma come nasce una ricetta così gustosa? Scopriamolo insieme:
Indice
Un po’ di storia
L’origine degli gnocchi alla sorrentina si fa risalire al XVII secolo, quando, dopo la scoperta del Nuovo Mondo, in Europa iniziarono ad arrivare nuovi prodotti. Tra le tante prelibatezze che destarono la curiosità del popolo, ci furono le patate, che non ci misero molto a diventare un cult nonché alimento fondamentale per molti popoli, soprattutto in tempo di crisi.
La tradizione racconta che nel 1600, in una vecchia taverna di piazza Tasso, a Sorrento, un cuoco, incuriosito da questo nuovo alimento, decise di studiarne le caratteristiche organolettiche. Iniziò col lessarl, schiacciarle, e aggiungendo acqua e farina, creò un bell’impasto. Notò con sorpresa quanto questo fosse “maneggevole”, ma temendo che potesse sfaldarsi, decise di tagliarlo a tocchetti e di calare questi pezzettini nell’acqua bollente per far sì che rimanessero tali.
Dopo la cottura ovviamente era necessario un condimento, e mantenendo l’attenzione sulle novità provenienti dall’America, non esitò a farlo sposare con il pomodoro, aggiungendo poi una nota nostrana data dalla mozzarella, basilico fresco e parmigiano. Nacque così un piatto dai sapori e odori inebrianti, che ancora oggi attira e conquista anche i palati più esigenti.
In Campania, questo tipo particolare di pasta veniva chiamato “strangulaprievete”; non mancano le leggende legate a tale nome, prima fra tutte, quella secondo cui un economista del XVII secolo, Ferdinando Galiani ne era talmente ghiotto da rischiare di rimanere strozzato.
In realtà, l’etimologia della parola rimanda al greco in quanto unione dei termini “stroggulos” e “preptos” che altro non indicano che un capo rotondo che è stato incavato con le dita.
Altri ancora ritengono che il nome derivi da “nocciolo” riferendosi alla sua forma.
Gnocchi alla Sorrentina e vino, tradizione Campana su due fronti
Ogni buon piatto merita un giusto abbinamento per esaltarlo, di seguito qualche idea per gustare al meglio gli gnocchi alla sorrentina.
A comporre questo primo piatto filante ci sono ingredienti semplici: gnocchi, pomodoro, mozzarella di bufala, basilico e parmigiano. Ciò che lo caratterizza è il contrasto tra la tendenza dolce data dallo gnocco di patate e l’acidità del pomodoro. Per questo servirà un vino rosso di buona struttura e con un giusto tannino.
Quindi, un piatto cardine della tradizione campana, non possiamo che abbinarlo ad un vino principe della regione: l’Aglianico: vino pieno, asciutto e corposo. Grazie alla sua acidità, al suo tannino ben levigato, non solo si sposerà benissimo con gli gnocchi alla sorrentina ma tenderà anche ad esaltare tutte le loro caratteristiche organolettiche.
Fuori regione: si può?
Perché no! Di opzioni ce ne sono tante! Magari potremmo considerare qualcosa proveniente da una regione affine e calda come la Sicilia come un bel Nero d’Avola o, meglio ancora, un Etna Rosso: grazie ai suoi profumi delicati e un sapore secco e corposo, è in grado di contrastare egregiamente un piatto ricco e succulento.
Per i più temerari, interessante potrebbe essere anche un Nebbiolo d’Alba DOC. Un vino dotato di personalità che spicca nella tannicità e acidità, con una perfetta gradazione alcolica in grado di fronteggiare, ma senza sovrastare, un piatto delizioso e ricco di sapore.
Conclusioni
Ripercorrere la nostra infanzia attraverso il cibo è sempre un viaggio emozionante. Questo piatto ha tutte le carte in regola per far riaffiorare i ricordi, ma ci permette anche di crearne di nuovi, dal momento che davanti abbiamo una delizia che si presta a diverse interpretazioni e accostamenti.
Ragion per cui, al di là della classica scelta territoriale (la quale non delude mai) le varianti che si possono applicare, a seconda delle proprie voglie e gusti, sono svariate. A voi la scelta!
Cheers!
Quello che non è ancora stato detto del vino
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