Cantina Les Cretes, il Rifugio del Vino
Un richiamo al territorio e ai caratteristici edifici dove si trova riparo in alta montagna. La Cantina Les Cretes è un punto di riferimento per la Valle d’Aosta e per l’architettura vinicola.
Indice
Un’azienda votata al biologico: Cantina Les Cretes
La Valle d’Aosta è una regione dove non sempre il clima e il territorio aiutano l’agricoltura. Per questa ragione, molti dei vini qui prodotti, vengono definiti eroici. Qualità e fatica si fondono per creare un risultato unico che, presso la Cantina Les Cretes sfocia anche in una filosofia biologica.
L’azienda di proprietà della famiglia Charrère è la più grande a livello regionale e i numeri di produzione annuale si aggirano intorno alle 180 mila bottiglie. Tutto partì nella seconda metà del ‘700, quando Bernardin Charrère si trasferì ad Aymavilles dall’Alta Savoia. Una storia iniziata all’insegna dell’agricoltura, con vigne, oliveti e frutteti e che è proseguita al passo con i tempi, adeguandosi alle nuove tecnologie, ma senza mai abbandonare la tradizione di famiglia.
Le idee dell’architetto Domenico Mazza incontrano quelle della proprietà
Una passione, quella di Domenico Mazza, nata fin dai primi anni d’età quando, sui monti della Valle d’Aosta vive tra l’amore per la natura e quello per gli edifici. Un percorso che lo ha portato a laurearsi al Politecnico di Torino e a crearsi il proprio studio alle pendici del Monte Bianco.
Non si è fermato alla sua amata Valle, ma ha maturato esperienze negli Emirati Arabi, in Francia e in New Mexico. In ogni suo progetto richiama quella che è l’architettura di montagna, caratteristica che riesce ad esprimere al meglio anche nel progetto della Cantina Les Cretes.
Il progetto di Cantina Les Cretes
Situata ai piedi del castello di Aymavilles, Cantina Les Cretes è il perfetto esempio di come le idee del committente riescano a trovare una reale rappresentazione grazie al lavoro dell’architetto. Un progetto volto all’integrazione con il territorio, ma soprattutto alla realizzazione di un edificio che esprimesse al meglio l’identità e l’unicità aziendale.
I materiali della tradizione locale incontrano l’innovazione delle idee progettuali dell’architetto. Le grandi vetrate creando una continuità con l’ambiente esterno e contribuiscono ad avere una visuale sul panorama che qui si può ammirare.
Legame con il territorio e la tradizione
Il nome Rifugio del Vino non è casuale. Si tratta, infatti, di un luogo dove gli amanti del vino possono trovare un riparo, un focolare attorno cui scaldarsi. Un classico esempio di architettura di montagna, di un vero e proprio rifugio alpino valdostano, dove sentirsi accolti. Anche l’utilizzo dei materiali locali contribuisce a rafforzare ancor di più il rapporto con il territorio.
Tecnologie impiegate nella Cantina Les Cretes
In questo progetto è possibile vedere come le costruzioni precedentemente esistenti siano perfettamente integrate con il nuovo. Il passato, in cemento armato, degrada lentamente verso la leggerezza del vetro, passando per strutture in legno lamellare e coperture in lamiera.
Esigenze funzionali
Il Rifugio del Vino della Cantina Les Cretes nasce con l’esigenza di accogliere i visitatori. L’obiettivo è quindi quello di creare una struttura che riesca ad essere luogo di raccoglimento, donando calore ai visitatori. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie all’uso dei caldi materiali tipici della Valle d’Aosta, ma anche lasciando ampie vetrate per affacciarsi sul paesaggio naturale.
Il concept architettonico
Questo ampliamento della Cantina Les Cretes è un esempio di architettura contemporanea che riesce ad integrarsi alle preesistenze. L’intero concept architettonico è indirizzato a creare una struttura che richiami nelle forme i monti della regione.
Distribuzione degli spazi
È possibile accedere al Rifugio del Vino tramite l’ingresso in pietra, venendo accolti dalla struttura che riporta il nome dell’azienda. Attraversando questo primo locale inizia il vero e proprio percorso che conduca alla corte centrale, luogo in cui avvengono le degustazioni vinicole.
I volumi che si uniscono fra di loro, inclinandosi richiamano le forme delle vette locali, al cui interno si distribuiscono i vari ambienti destinati alla produzione e alla vendita, senza dimenticarsi del percorso dedicato alla scoperta della storia dell’azienda e alla degustazione dei vini qui prodotti.
Tale percorso è all’insegna della sensorialità e coinvolgerà anche la biblioteca dedicata alla Valle d’Aosta e ai vini del posto. Un ambiente dove potersi rilassare, degustando un vino accompagnati dal paesaggio naturale e leggendo un buon libro.
I principi di Design e lo stile di Cantina Les Cretes
Sostenibilità
Legno lamellare, pietra locale e un progetto che guarda verso l’integrazione con il territorio. Questo è alla base delle idee della famiglia Charrère che sceglie di portare avanti i propri ideali aziendali anche nell’architettura del nuovo ampliamento.
Dopo aver scelto di intraprendere il cammino nell’architettura biologica Cantina Les Cretes ha deciso di volersi impegnare anche nell’architettura e nelle scelte progettuali al fine di sostenere l’ambiente. Energie rinnovabili ed efficienza energetica sono tratti distintivi dell’azienda.
Innovazione
Nelle scelte progettuali di Cantina Les Cretes è possibile trovare l’innovazione nel ritorno alle origini. Materiali locali, strutture e forme che richiamano il territorio circostante, tutto fa tornare in mente la Valle d’Aosta.
Il percorso di visita visto come un’esperienza sensoriale è una novità nell’ambito delle cantine italiane. L’idea di affiancare un locale destinato a biblioteca introduce un nuovo concetto di cultura enologica.
Lo Stile
Lo stile di Cantina Les Cretes è sicuramente legato alla regione in cui si trova. Linee e forme che richiamano i massicci della Valle d’Aosta e materiali che ancor di più ne sottolineano il legame. Un insieme di volumi apparentemente semplici, ma che, grazie al gioco di incastri, crea una struttura innovativa e unica nel suo genere.
Impatto sul territorio
Cantina Les Cretes è il frutto delle idee di due fronti, committente e architetto, entrambi autoctoni. Per questo vogliono dar vita ad un edificio che sia in grado di adempiere alle questioni funzionali e alle esigenze degli spazi, ma che sia anche in grado di dar risalto al territorio, senza per questo scontrarsi con esso. Architettura e paesaggio si fondono in un solo scenario uniforme.
Cantina Les Cretes sembra inchinarsi al castello di Aymavilles, un umile gesto di riverenza al territorio che la ospita e rende unici i suoi vini.
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