Provincia di Parma, terra di Lambrusco. È qui che nasce la Cantina Ceci nel 1938. O meglio, è qui che aveva sede la trattoria in cui Otello Ceci, comprando l’uva dai contadini di zona, mesceva il Lambrusco da accompagnare ai suoi piatti. 

Con il passare del tempo, la ristorazione fu abbandonata, ma non la passione per il vino. Infatti, prima i figli e poi i nipoti si sono dedicati, con grande attenzione, alla valorizzazione di una precisa tipologia di vino.

La base del vino è il Lambrusco Maestri, una delle varietà della grande famiglia delle uve lambrusco, presenti nelle terre dell’Emilia da tempi lontani. Vitigni autoctoni, che derivano dall’antica domesticazione della vitis vinifera silvestris, già conosciuti ai tempi dei Romani con il nome di labrusca

Sono uve di grande personalità, che conservano ancora oggi alcuni tratti della loro originaria natura, soprattutto nella presenza di una componente acida particolarmente viva e “selvaggia”.

Grazie a un lavoro di ricerca orientato alla massima qualità, la Cantina Ceci è riuscita a sdoganare il Lambrusco dalla percezione comune di un vino semplice, piacevole e conviviale, rendendolo importante espressione dell’enologia italiana. L’Otello Nero di Lambrusco delle Cantine Ceci è un vino che ha cambiato l’immagine del Lambrusco e ciò è testimoniato anche dai riconoscimenti ricevuti, come la “Gran Medaglia d’Oro” al Vinitaly 2015, nonché la nomina a “Sparkling Wine of the Year” al China Wine & Spirits Awards (CWSA).

La vendemmia viene svolta verso l’inizio di ottobre, dopodiché le uve subiscono un processo di macerazione a freddo a bassa temperatura per 5-7 giorni, al fine di estrarre tutti i profumi e le componenti aromatiche. L’affinamento avviene in contenitori d’acciaio inox, in modo da preservare intatto il caratteristico aroma fruttato delle uve.

Note di degustazione

Nel calice ha un colore rosso porpora con brillanti riflessi rubino. Il quadro olfattivo è accattivante, si apre su profumi di viola, aromi freschi e fragranti di ribes, fragola, lampone e piccoli frutti di bosco. Il sorso è piacevole, con ricca morbidezza fruttata, sostenuta da una vivace acidità che invita a nuovo sorso. I tannini sono leggeri e resi ancor più delicati al palato dal leggero residuo zuccherino, che dona al vino un giusto equilibrio.

A tavola si sposa molto bene con i piatti tipici della cucina del territorio: affettati e salumi, primi piatti con ragù di carne e carni bollite dal gusto delicato. Da provare con una pasta all’uovo ripiena.

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