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Mercato dei Vini FIVI 2025: un altro grande successo per i Vignaioli Indipendenti

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La XIV edizione del Mercato dei Vini FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) si è conclusa facendo registrare un nuovo traguardo per questa fiera, da sempre caratterizzata da un’atmosfera festosa e inclusiva. I padiglioni di Bologna Fiere, infatti, hanno visto passare oltre 28.000 visitatori, fra professionisti del settore e appassionati, nel corso dei tre giorni della manifestazione, svoltasi dal 15 al 17 novembre 2025.

“C’era il sole sui volti delle vignaiole e dei vignaioli, degli olivicoltori, delle migliaia di persone che in questi giorni si sono incontrate al Mercato dei Vini. La magia si è avverata anche quest’anno: ancora una volta sono stati tre giorni di festa, che fanno guardare al futuro con ottimismo e speranza”, ha dichiarato Rita Babini, vignaiola e Presidente di FIVI.

I numeri dell’evento

Nei 40.000 metri quadrati a disposizione della manifestazione all’interno di Bologna Fiere, 1000 produttori, italiani ed esteri, hanno raccontato e fatto assaggiare oltre 8000 vini, simbolo di artigianalità e territorio. Accanto ai nostri connazionali, infatti, erano presenti anche viticoltori bulgari, cechi e sloveni, appartenenti a CEVI (Confederazione Europea Vignaioli Indipendenti).

Inoltre, è stato possibile assaporare gli oli extra vergine d’oliva di 28 aziende associate alla FIOI (Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti).

L’affluenza dei visitatori è stata costante durante tutte e tre le giornate, portando a superare l’ambizioso traguardo di 28.000 ingressi, raggiunto nel corso dell’edizione 2024.

Gli approfondimenti

Tutto esaurito per le quattro masterclass proposte nel corso dell’evento, accomunate da un unico filo conduttore, il tema “Vino, vigne, vignaioli: una storia di famiglia”. Ciascuna di esse ha puntato i riflettori su un territorio specifico e sui suoi vitigni più rappresentativi. Si è parlato di Moscato di Canelli, di Cirò, di Teroldego rotaliano e delle varietà allevate sui suoli vulcanici laziali, come Grechetto, Malvasia puntinata, Bombino, Montepulciano, Cesanese.

Durante il Mercato dei Vini FIVI, si è tenuto il convegno “Il vino di domani: le sfide della nuova PAC, tra gestione delle produzioni e gestione del rischio”. La conferenza ha rappresentato un’importante riflessione sulle prospettive del settore vitivinicolo in Europa, alla luce della futura programmazione della Politica Agricola Comune. Il dibattito ha visto coinvolte, in presenza e da remoto, numerose figure di spicco, come il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida, la Vicepresidente del Parlamento Europeo On. Antonella Sberna e il membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo On. Stefano Bonaccini. Inoltre, sono intervenuti: Samuel Masse, Presidente CEVI; Ignacio Sánchez Recarte, Segretario Generale CEEV (Comitato europeo delle imprese del vino); Andrea Berti, Direttore Generale Asnacodi Italia; Rita Babini, Presidente FIVI.

La filosofia dell’associazione…

Nata nel 2008, la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti riunisce oggi più di 1800 produttori. Il fine, senza scopo di lucro, è quello di promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche del vignaiolo indipendente. Quest’ultimo è inteso come il soggetto che attua l’intero ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve alla commercializzazione del prodotto finale imbottigliato.

e della manifestazione

Alcuni dei principi fondamentali che animano l’associazione sono l’uguaglianza e l’inclusività. Per tale motivo, il suo evento principale, il Mercato dei Vini FIVI, è strutturato in modo completamente diverso rispetto alle altre grandi fiere del settore enologico. Infatti, gli stand, semplici ed essenziali, sono tutti uguali e gli espositori non sono suddivisi per regione o denominazione, in quanto le loro postazioni vengono estratte in modo casuale. Questo fa sì che cambino ogni anno, senza penalizzare o favorire nessuno con posizioni più o meno gettonate dai visitatori. Inoltre, permette ai vignaioli provenienti da tutta Italia di conoscersi meglio fra loro, creando una solida rete di legami e stimolando utili confronti reciproci.

La strategia è decisamente vincente e lo dimostra l’atmosfera gioiosa che si incontra sempre fra i corridoi della manifestazione. Il visitatore è circondato da sorrisi, entusiasmo e un clima festoso, nonostante per i produttori presenti rimanga un’occasione lavorativa molto importante.

Durante il Mercato dei Vini FIVI sono consentite le vendite dirette al pubblico, ragione per cui è possibile affittare in loco carrelli per trasportare le bottiglie. Inoltre, è presente lo stand di Mail Boxes Etc., che permette di spedirle in tutta Italia.

Fra i corridoi del Mercato dei Vini FIVI 2025

Dagli antichi vitigni autoctoni riscoperti e valorizzati, ai recenti PIWI, nel corso della manifestazione si possono conoscere e assaggiare quasi tutte le varietà che costituiscono il patrimonio vitivinicolo italiano e non.

Stesso discorso vale per i metodi e gli stili di vinificazione, che comprendono differenti materiali per la maturazione dei vini. In alcuni casi, addirittura, anche ambienti del tutto unici per il loro affinamento. Infatti, si trovano prodotti passati in cemento, vetro e anfora, oltre ai classici acciaio e legno. In più, è possibile degustare vini, quasi sempre spumanti metodo classico, che riposano a lungo in luoghi affascinanti e insoliti, come per esempio le miniere.

Due esempi di spumanti affinati in miniera

Il Mercato dei Vini FIVI rappresenta un vero e proprio viaggio da nord a sud lungo la nostra penisola, che permette di approfondire i grandi classici della tradizione enologica italiana e di scoprirne insolite reinterpretazioni in chiave moderna.

Non manca certo il divertimento anche per i palati più curiosi, che hanno la possibilità di sperimentare vitigni semisconosciuti, come il Bian Ver o il Prior e vinificazioni molto inconsuete, talvolta “estreme”, che rivelano lati del tutto nuovi e inaspettati di varietà d’uva ben note.

Durella vinificata in modo inconsueto

Passeggiando fra gli stand, inoltre, si incontrano tante aziende i cui vini sono stati premiati dalla guida Untold – Quello che non è ancora stato detto del vino. Ciò testimonia come l’artigianalità e la qualità siano valori fondamentali, alla base della filosofia e del lavoro dei Vignaioli Indipendenti, tanto quanto dei criteri valutativi di Untold.

Le nostre impressioni al Mercato dei Vini FIVI

L’ampio ventaglio di possibili assaggi è in grado di soddisfare proprio tutti i gusti e, quasi sempre, riesce a sorprendere anche gli enoappassionati più navigati.

Parlando di vitigni meno conosciuti, una nota di merito va al Bianchello del Metauro, varietà a bacca bianca marchigiana versatile ed estremamente piacevole. In occasione del Mercato dei Vini FIVI erano presenti, fra le altre, alcune sue espressioni molto eleganti maturate in cemento.

Un ulteriore sorso parecchio interessante è stato quello di Nascetta, uva bianca tipica dell’area di Langhe e Roero. La macerazione sulle bucce di alcuni giorni e il passaggio in piccole botti di legno d’acacia ne valorizzano il profilo olfattivo, arricchendone struttura e persistenza.

Caratteristica la spiccata sapidità dei campani Coda di Volpe e Fiano, che ne ha reso gli assaggi memorabili. Inoltre, ha contribuito a sottolineare la grande piacevolezza del primo e la straordinaria eleganza del secondo.

La presenza di campioni in purezza di varietà normalmente vinificate insieme a uve più note ha permesso di apprezzarne appieno le caratteristiche e il grande potenziale. Per fare un esempio, il Colorino ha rivelato un intrigante bouquet, oltre che una finezza e una persistenza notevoli, risultando estremamente godibile.

L’occasione di degustare il Prior, varietà PIWI a bacca nera, è stata istruttiva e sorprendente. Il vino appare molto intenso e complesso, con una struttura e un potenziale di invecchiamento del tutto paragonabili ai grandi rossi della tradizione italiana.

Piccola, meravigliosa perla dell’enologia sarda, il passito di Nasco è un nettare (dolce, ma non troppo) in grado di ammaliare vista, olfatto e gusto. Sicuramente uno degli assaggi più emozionanti fatti nel corso della manifestazione.

Per concludere, sia la nostra carrellata che un’ottima cena, non può mancare il vino aromatizzato al tanaceto, un’erba dalle innumerevoli proprietà officinali e benefiche, che facilita la digestione. Buono per il palato e -pare- anche per la salute!

Claudia Pescarolo
Claudia Pescarolo
Metà piemontese e metà veneta, nelle mie vene non può che scorrere vino. Formazione scientifica, animo classico e profonda curiosità sono i miei ingredienti principali. Dopo la laurea in Medicina Veterinaria, il diploma di Sommelier e il master in Comunicazione per il Settore Enologico, ho deciso di dedicarmi alla mia missione: raccontare storie di vino, di persone, di passione e di grande bellezza.

Untold

"Untold - Quello che non è ancora stato detto del vino" è la prima edizione della guida ai vini d'Italia di Decanto distribuita in volume cartaceo e App nel 2024.

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