La Tenuta vinicola

Siamo in Alto Adige ospiti, per questa degustazione, della cantina Pacherhof che sorge a Novacella, sopra Bressanone nella Valle Isarco e ha origini antichissime. Bisogna infatti risalire fino al 1142 e quel che è straordinario è che da allora, la cantina, è sempre stata di proprietà della famiglia.

Certo oggi il nome è diverso, non più Pacherhof ma Huber, senza dimenticare però le proprie origine. Infatti i nomi all’anagrafe potranno anche cambiare, ma il nome in etichetta e della tenuta no: quello è Pacherhof.

La conduzione enologica è di Andreas Huber, sua la responsabilità, la cura e la vinificazione degli otto ettari di vigneti a bacca bianca, attualmente in conversione biodinamica.

Il Terroir

Siamo in una frazione della Valle Isarco, Novacella per l’appunto, su di un pendio soleggiato a 650 m s.l.m. che si estende per circa otto ettari dove il terreno si presenta ghiaioso e sabbioso. Qui le giovani vigne, che hanno tra i 10 e 18 anni sono per lo più di varietà a bacca bianca, tra queste il Riesling Renano.

Le sue uve vengono raccolte a mano a fine settembre. Una volta in cantina vengono poste in botti di acciaio inox dove viene avviata una lenta fermentazione a temperatura controllata a cui seguono otto mesi di affinamento sulle fecce fini in grandi botti di rovere. Viene infine imbottigliato a maggio dell’anno successivo alla vendemmia.

La degustazione di Pacherhof Riesling 2019 DOC

Pacherhof Riesling 2019 DOC ha una veste elegante di colore giallo paglierino molto chiaro con importanti riflessi verdolini.

Al naso è molto intenso, quasi aromatico, con un finale di pietra focaia. Complesso al naso, tanto che con un giusto bicchiere non troppo ampio e profumi salgono da soli: si va dai fiori bianchi alla pera, alla mela verde alla pesca bianca croccante.

La complessità si rinnova in bocca insieme ad una forte persistenza. La spiccata acidità mantiene tutto in equilibrio.  

Un vino che esprime bene il territorio e il vitigno. Ottimo da bere pronto, si apre velocemente nel bicchiere, ma ha ottimi spazi di evoluzione.

L’Abbinamento

Si può uscire non solo dagli schemi consueti ma volendo anche dalla cucina mediterranea. Sposa bene abbinamenti a preparazioni esotiche, anche speziate. Sempre e comunque bene col pesce, ma meglio con primi piatti o preparazioni strutturate. Perché no con formaggi o una fonduta.

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