Nel raccontare il vino troppo spesso si indugia sul gusto, sul sapore, sulle caratteristiche gusto-olfattive.

Noi di Decanto consideriamo il momento della degustazione del vino sinestetico e totalizzante, privilegiando il contributo esperienziale rispetto al semplice assaggio.

I vini dell’azienda Principe Corsini, di cui vi parliamo oggi, hanno saputo intrigarci con la loro coerenza ed eleganza: a partire dal package fino ad arrivare all’assaggio.

La storia della famiglia Corsini

La prestigiose origini della Famiglia Corsini si perdono nel cuore del medioevo italiano e fiorentino.

Nel blasone della famiglia figurano addirittura i nomi di Papa Clemente XII e del Vescovo, poi divenuto Santo, Andrea Corsini.

Oggi l’azienda agricola è condotta da Duccio Corsini, figlio di Filippo IX Principe di Sismano, che nel 1992 diede vita al marchio “Principe Corsini” dando nuova linfa vitale alla produzione vitivinicola nelle due prestigiose tenute:

  • Villa Le Corti (Di proprietà della famiglia dal 1363)
  • Tenuta Marsiliana (Di proprietà della famiglia dal 1769)

La sensibilità di Duccio fa sì che la visione aziendale sia sempre orientata verso l’ecosostenibilità, da cui la scelta di rispettare i boschi che circondano “Villa Le Corti” e di destinarne i terreni ad agricoltura biologica.

E sono proprio i Chianti prodotti a “Villa Le Corti” che il team di Decanto ha assaggiato per voi.

Chianti Classico “Le Corti” – 2016

Il Chianti Classico “Le Corti” che raggiunge una gradazione alcolica del 14% è ottenuto da uve Sangiovese 95% e Colorino 5%.

L’affinamento viene effettuato in vasche di cemento per circa 12 mesi.

Chianti Classico Principe Corsini Cortevecchia

Le Corti – Note di degustazione

Dal colore Rosso rubino intenso, al naso si presenta con una marcata nota fruttata di marasche che lascia spazio a sentori a tratti balsamici.

Al gusto è profondo, intenso, sincero, confermando pienamente le sensazioni olfattive che vengono ritrovate sul palato un po’ smorzate dalla freschezza e dalla tannicità distintiva del varietale.

Davvero niente male per quello che rappresenta il Chianti Classico entry level prodotto dalla tenuta e non siamo stupiti nel constatare il punteggio di 92/100 attribuito da James Suckling.

Chianti Classico Riserva “Cortevecchia” – 2016

Il Cortevecchia 2016 Chianti Classico DOCG Riserva avviene in vasche di acciaio troncoconiche aperte. L’affinamento prosegue in botti di rovere da 27 hl per 18 mesi, cui seguono almeno 6 mesi in bottiglia.

Anche il Chianti Classico “Cortevecchia” è ottenuto da uve Sangiovese 95% e Colorino 5%, ma la gradazione alcolica è pari a 13,5%.

L’affinamento dura tra i 16 ed i 20 mesi e viene effettuato in botti di rovere da 27 hL. Il passaggio in botte amplifica la nota speziata del vino ed ammorbidisce il gusto tannico rilevato nel “Le Corti” conferendo rotondità alla beva. Segue un periodo di affinamento in bottiglia di 6 mesi, per un periodo totale di affinamento che supera i 2 anni.

Cortevecchia Principe Corsini

Cortevecchia – Note di degustazione

Al gusto il Cortevecchia risulta caldo, morbido e con un tannino dolce. Le asperità del Sangiovese sono piegate dall’affinamento in botte che però non copre le caratteristiche del vitigno.

Il finale piacevolmente sapido sembra voler suggerire un altro sorso e ci induce ad immaginarlo accompagnato ad un uovo fritto con il tartufo.

Anche questo chianti nell’annata 2016 ha ricevuto un punteggio di 92/100 da parte di James Suckling.

Chianti Classico “Don Tommaso” Gran Selezione – 2016

Il Don Tommaso Gran Selezione è frutto di una intrigante sperimentazione fatta da Principe Corsini: quella di contaminare il Sangiovese (80%) ed il Merlot (20%), l’Italia e la Francia, insomma un Chianti dal taglio Bordolese.

I due vitigni sembrano compenetrarsi e completarsi a vicenda in questo Chianti che raggiunge il titolo alcolometrico di 14,5% .

Il Don Tommaso affina per 16 mesi prevalentemente in tonneaux da 500 e 700 L e poi di nuovo in bottiglia per 14 mesi durante i quali tutti i caratteri ruvidi vengono smorzati ed il vino acquisisce equilibrio ed eleganza.

Don Tommaso – Note di degustazione

Il nostro esame visivo incomincia dall’etichetta, di pregevole fattura, regale come lo stemma della famiglia di cui riprende il colore della banda blu trasversale.

Il vino si presenta di colore rosso rubino carico ed, al naso, l’aroma fruttato caratteristico del Sangiovese esplode assumendo la forma di confettura di piccoli frutti di bosco.

Una delicata nota di spezie dolci, vanigliata, lentamente emerge roteando il vino nel calice, ben amalgamata ai sentori fruttati, ma comunque nettamente riconoscibile.

Il sorso è avvolgente, morbido e delicatamente tannico.

La nota sapida finale percepita all’assaggio del Cortevecchia scompare per fare posto ad un finale caldo e rotondo.

Non ci sorprende scoprire che l’annata 2016 del Don Tommaso sia una delle preferite anche dalla critica di settore.

Suggeriamo di abbinare questo vino a piatti strutturati a base di carne oppure ad una conversazione particolarmente interessante.

Conclusioni

E’ proprio questo il Don Tommaso che ci ha ispirato per l’incipit del nostro articolo, affascinandoci con la sua regalità e coerenza durante l’intera esperienza.

Basta uno sguardo, un respiro, un assaggio dei vini del Principe Corsini ed, in particolare modo del Don Tommaso per essere proiettati in un’altra dimensione, fatta di Principi, Santi, banchetti e tanto buon vino.

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