La Cura del Vino Rosso: Resveratrolo, un alleato nella lotta al COVID-19
Che il vino abbia proprietà benefiche lo si è sempre saputo.
Un ammonimento della Scuola Medica Salernitana recitava già 1000 anni fa:
“Se ti ha fatto male una bevuta serale, bevi nuovamente vino il mattino: sarà per te una medicina”
Regimen Sanitatis, Scuola Medica Salernitana, XII secolo d.C..
Tralasciando gli eccessi, che non fanno mai bene, sembrerebbe proprio che non ci si debba sentire in colpa a concedersi un bicchiere di buon vino a tavola.
A dirlo è la scienza, la quale da sempre si pone domande e cerca, se possibile, di darsi delle risposte. E, nel caso dell’uva, è il resveratrolo il protagonista indiscusso dell’interesse scientifico relativo al mondo dell’enologia.
Indice
Il Resveratrolo
Il resveratrolo è una molecola della famiglia dei fenoli che si può naturalmente trovare in diverse piante e forme vegetali.
La vitis vinifera, la comune vite da vino, è grado di sintetizzare questa molecola in risposta a sollecitazioni da parte di agenti patogeni come funghi e batteri, o raggi ultravioletti.
Il resveratrolo si concentra per lo più a livello del gambo, dei semi e della buccia dell’uva, ed è notoriamente più abbondante nel vino rosso piuttosto che nel bianco.
Anche la zona di produzione del vino, oltre che lo specifico varietale, hanno un impatto significativo sulla percentuale di resveratrolo nel frutto.
Ma quali sono le proprietà medicinali di questa potente sostanza?
Gli effetti sull’uomo
Proprietà antiossidanti
Attraverso complessi meccanismi di regolazione genica il resveratrolo contrasta la produzione dei ROS, meglio conosciuti come radicali liberi.
I ROS sono fisiologicamente prodotti durante i normali processi di respirazione cellulare e si considerano tra i principali responsabili dell’invecchiamento.
Con le sue proprietà antiossidanti, dunque, il resveratrolo gioca sicuramente un ruolo nel rallentare le inevitabili ingiurie del tempo, sia a livello macroscopico che microscopico.
Proprietà antinfiammatorie e antitrombotiche
Diversi studi hanno indagato presunti effetti antinfiammatori dell’estratto d’uva e, in particolare, del resveratrolo.
Tra i potenziali target d’azione, alcuni suggeriscono un’azione inibitoria delle ciclossigenasi (COX), enzimi bersaglio di principi attivi come l’ibuprofene (FANS) e responsabili della sintesi di trombossano e prostaglandine.
Questi mediatori chimici svolgono un ruolo chiave nei meccanismi di infiammazione e aggregazione piastrinica, e pertanto il resveratrolo, anche per via della sua attività vasorilassante, sembra contribuire alla protezione cardiovascolare e neurologica.
Proprietà antidiabetiche
Il resveratrolo apporta benefici anche per quanto riguarda i livelli di zucchero nel sangue.
L’assunzione di resveratrolo si è dimostrata, infatti, in grado di ridurre i livelli plasmatici di glucosio ed emoglobina glicata, un indice della glicemia non proprio recente, andando a contrastare l’insulino-resistenza alla base del diabete.
Proprietà antitumorali
Uno degli aspetti più interessanti è sicuramente l’attività antitumorale del resveratrolo, i cui meccanismi sottostanti sono tuttora oggetto di indagine e dibattito.
La chiave potrebbe celarsi nel contesto dei segnali di morte cellulare, la cui disregolazione è alla base della crescita tumorale.
Attraverso le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antiproliferative, il resveratrolo sembrerebbe in grado di contrastare numerosi pathway coinvolti nella patologia neoplastica.
Possibili interazioni con il COVID-19?
La pandemia attualmente in corso ha portato tutti a domandarsi come agire di prevenzione attraverso piccoli accorgimenti da mettere in pratica quotidianamente…anche a tavola!
L’esperienza del MERS Coronavirus
Già durante l’epidemia di MERS, virus appartenente alla stessa famiglia del COVID-19 (Coronavirus) e responsabile della ben più severa “Sindrome Respiratoria medio-orientale“, studi in vitro avevano dimostrato l’attività antivirale diretta del resveratrolo.
Come testimoniato dallo studio del 2017: “Effective inhibition of MERS-CoV infection by resveratrol“, elaborato da un pool di ricercatori dislocato in varie Università del globo e pubblicato sulla rivista BMC Infectious Diseases, il resveratrolo è in grado di inibire il progredire dell’infezione da MERS e di incrementare la sopravvivenza cellulare.
Gli effetti sul COVID-19 Coronavirus
Studi preliminari sembrano suggerire una possibile affinità del resveratrolo con il recettore ACE2 presente sulle cellule dell’epitelio respiratorio.
Il recettore ACE2 è necessario al virus per penetrare all’interno della cellula ospite attraverso un ben noto meccanismo chiave-serratura.
Allo stesso tempo, il medesimo recettore ACE2 sembra giocare un ruolo protettivo centrale nel modulare la severità dei sintomi respiratori, come evidenziato dallo studio “Biological plausibility for interactions between dietary fat, resveratrol, ACE2, and SARS-CoV illness severity” pubblicato il 7 Maggio sulla rivista American Journal of Physiology.
Le ricerche degli ultimi mesi lasciano ipotizzare un possibile ruolo del resveratrolo nell’interferire con la formazione del complesso virus – cellula ospite, necessario perché avvenga l’infezione.
Inoltre, l’assunzione di resveratrolo si è dimostrata in grado di aumentare l’espressione del recettore ACE2, suggerendo un ruolo protettivo anche per quanto riguarda le manifestazioni cliniche.
In parole semplici, il resveratrolo si configura come un promettente alleato nella lotta al COVID-19, andando a contrastare l’infezione e agendo al contempo sulla severità dei sintomi respiratori.
Non serve rimarcare che, nell’attesa delle necessarie conferme del mondo scientifico, queste ipotesi vadano presa con la dovuta cautela.
Al via la sperimentazione con il Taurisolo
É di questi giorni la notizia che il dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli guidato dal Prof. Ettore Novellino ha lanciato la proposta di una terapia sperimentale a base di Taurisolo ® nei pazienti affetti da COVID-19 con l’obiettivo di alleviarne i sintomi respiratori.
Il Taurisolo, il cui nome è un tributo al Taurasi, è un farmaco a base di polifenoli, tra cui il resveratrolo, estratti dalle vinacce dell’uva Aglianico e sintetizzato per la prima volta nel 2018.
Se la “cura del vino” avrà un qualche ruolo nella strategia terapeutica per il COVID-19 potrà dirlo soltanto il tempo.
In attesa di quel giorno e oggi più che mai, un calice di buon rosso è sempre in grado di farci evadere dalle mura domestiche regalandoci un’esperienza multi-sensoriale e, sicuramente, una carica di buonumore.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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