Cantine dell’Angelo e il suo “Miniere”, oggetto di questa recensione, sono una delle espressioni più tipiche della DOCG Greco di Tufo e non è un caso che si sia inserito tra i migliori assaggi della guida Untold 2025, conseguendo così i Tre Cavatappi.
Nelle terre dell’Irpinia, al centro della Campania, si estende un paesaggio collinare che alterna vigne ordinate a boschi fitti e scoscese gole di tufo.
Qui, tra le dolci alture di Tufo, in provincia di Avellino, il vitigno Greco ha trovato il suo habitat ideale, affondando le radici in suoli minerali e vulcanici che ne esaltano la freschezza e l’intensità aromatica.
Questa è una zona segnata dalla forza della natura e dalla mano paziente dell’uomo, dove il vento fresco delle montagne si mescola all’umidità delle nebbie mattutine, creando un microclima unico che dà vita a vini eleganti e complessi.
Il Greco di Tufo, con la sua storia millenaria che affonda le radici nella Magna Grecia, rappresenta una delle espressioni più raffinate e distintive del panorama enologico campano.
E “Miniere” con i suoi effluvi minerali, la freschezza trascinante disegna un arazzo di straordinaria struttura e stratificazione gustativa.
La Cantina
Le Cantine Dell’Angelo nascono dal profondo legame tra la famiglia Muto e le terre vulcaniche di Tufo.
Questa azienda, a conduzione familiare, affonda le sue radici in una storia di lavoro, passione e rispetto per la natura.
Fondata dalla famiglia Muto, oggi è gestita dalla terza generazione, il trascinante Angelo, con la stessa dedizione verso la qualità e l’autenticità dei vini prodotti.
Le vigne delle Cantine Dell’Angelo si trovano in una delle aree più vocate per la coltivazione del Greco, precisamente sopra le antiche miniere di zolfo del comune di Tufo, che caratterizzano il sottosuolo.
La filosofia aziendale è improntata sulla minima interferenza con la natura: viticoltura sostenibile, basse rese per ettaro e un utilizzo misurato delle tecnologie moderne.
Angelo crede fermamente che la qualità nasca dalla vigna e che ogni vendemmia debba raccontare la sua storia attraverso il vino.
In cantina, la mano di un altro genius loci irpino, Luigi Sarno, crea il cerchio perfetto tra uomo e natura.
Produzione ed Affinamento
Il Greco di Tufo Miniere 2021 è il risultato di una selezione rigorosa delle uve Greco, coltivate su terreni argillosi e ricchi di zolfo e minerali vulcanici, che conferiscono al vino la sua distintiva mineralità.
Le vigne, situate a un’altitudine di circa 500 metri, beneficiano di un’esposizione ottimale e di escursioni termiche significative tra il giorno e la notte, che favoriscono lo sviluppo degli aromi.
Dopo una vendemmia manuale, le uve vengono delicatamente pressate e fermentate a temperatura controllata in acciaio inox, per preservare la freschezza e le caratteristiche varietali.
Il vino affina poi sui propri lieviti per alcuni mesi, acquisendo complessità e struttura, senza mai perdere la sua vivacità naturale.
La Degustazione del Greco di Tufo “Miniere“
L’impatto visivo è con un luminoso giallo dorato, screziato di lampi verdi, riflesso della maturità del frutto e dell’influenza unica del suolo sulfureo su cui sono coltivate le viti.
Il naso è avvolto da intense note minerali, prorompenti e nitidissime, che emergono con sfumature di pietra focaia, gesso e zolfanello, seguite da sentori più delicati di frutta a polpa bianca, come pesca e pera, accompagnati da lievi accenni di agrumi, macchia mediterranea e tocchi di zafferano.
Il contatto prolungato sui lieviti dona profondità e complessità aromatica, amplificando la tensione minerale già percepibile.
All’assaggio, “Miniere” si distingue per la sua vibrante struttura verticale e la freschezza vivace, quasi tagliente, che bilancia perfettamente la ricchezza alcolica.
La sapidità, dominata da un’evidente impronta minerale, si intreccia piacevolmente con la acidità, creando un finale lungo e persistente, capace di rievocare paesaggi lunari delle miniere di zolfo.
Un vino che esprime una potenza controllata, tanto cerebrale quanto muscolarmente tonica, e che invita ad un sorso dopo l’altro, trasmettendo come intagliata nella roccia, l’energia e l’unicità del terroir di Tufo. A dispetto dell’inclinazione del vitigno a mostrare una certa scissione aromatica tra naso e palato, in questo caso l’indole minerale si conferma predominante e continua in tutte le fasi dell’assaggio.
Abbinamenti
Il Miniere 2021 si abbina magnificamente a piatti di mare come gamberi al vapore, tartare di tonno o spaghetti all’astice.
Perfetto anche con carni bianche, il maiale della tradizione irpina, e formaggi freschi, come la mozzarella di bufala campana o un pecorino giovane, per esaltarne la sapidità e la freschezza.
Non scopriamo certo oggi come il greco sia un vero e proprio principe della tavola, grazie alla sua versatilità e la sua struttura paragonabile ad un rosso leggero. 4/4!
Conclusioni
Cantine dell’Angelo non produce vino. Traduce paesaggi in liquidi, geografie in sorsi. Questo Greco di Tufo 2021 è la sua grammatica più eloquente.
Il vino della tradizione popolare s’è fatto nobile.