La Sicilia, ponte tra vulcano e mare, dimostra nell’edizione 2026 di UNTOLD – Quello che non è ancora stato detto del vino – una maturità stilistica limpida e una forte aderenza territoriale. I Tre Cavatappi assegnati ai Migliori vini della Sicilia di UNTOLD 2026 mettono in scena un’isola polifonica: i bianchi etnei di rara verticalità, i rossi cesellati tra Etna, Vittoria e Faro, fino alle dolcezze luminose di Pantelleria. Tradizione e ricerca procedono di pari passo, trasformando la varietà ampelografica in visione coerente.

Introduzione: i Tre Cavatappi della Sicilia
La mappa siciliana dei Tre Cavatappi attraversa distretti distinti e complementari. L’Etna guida il racconto con bianchi affilati e rossi di finezza tannica; l’ovest, tra Erice e Alcamo, rilancia l’identità dei bianchi isolani; il sud-est conferma la classicità viva di Cerasuolo di Vittoria e Frappato; Messina riafferma la personalità del Faro; Pantelleria mantiene alta la bandiera dei passiti d’autore. L’insieme restituisce un profilo regionale saldo, capace di innovare senza smarrire l’origine.
In sintesi, i Migliori vini della Sicilia di UNTOLD 2026 compongono un mosaico coeso: precisione enologica, lettura puntuale dei suoli e una spinta alla nitidezza aromatica che supera gli stereotipi della sola “solare opulenza” mediterranea.
Tendenze emerse dalle degustazioni dei migliori vini della Sicilia di UNTOLD 2026
Nei bianchi cresce la centralità del Carricante d’altura, affiancato da Catarratto e Grillo sempre più definiti: freschezze vive, salinità misurata, legni discreti. Sul fronte rosato, Etna e Sicilia spingono su trasparenza e agrumi rossi, con estrazioni morigerate e finali sapidi.
Tra i rossi, la “parola d’ordine” è equilibrio: Nerello Mascalese e Cappuccio puntano a tessiture fini e allunghi ferrosi; Nero d’Avola affina i contorni, alternando frutto nitido e speziatura mediterranea; Perricone prosegue la sua ascesa identitaria. I passiti a base Zibibbo, infine, prediligono dolcezze luminose e chiusure salmastre, in chiave contemporanea.

Focus sui vitigni principali
L’anima sensoriale dei vitigni siciliani
L’insieme dei vitigni autoctoni siciliani disegna un mosaico gustativo ricco e sfaccettato, dove profumi mediterranei, freschezza marina e stratificazioni minerali si intrecciano armoniosamente. In generale, i bianchi offrono trame fresche e verticali, animate da agrumi, fiori e note sapide, mentre i rossi esprimono frutta matura, spezie e tannini ben calibrati. Passando da un calice all’altro, quindi, si percepisce sempre un filo conduttore: la costante influenza del sole intenso, delle brezze marine e, in alcune zone, della matrice vulcanica, che conferiscono complessità senza mai appesantire la beva. Inoltre, grazie alla grande varietà di suoli e microclimi, ogni vitigno trova il modo di raccontare in modo unico la propria identità, pur mantenendo un legame profondo con il territorio.
Carricante
Il Carricante, vitigno simbolo dell’Etna, si distingue per la capacità di trasmettere nel calice la straordinaria combinazione di altitudine, suolo vulcanico e forti escursioni termiche. Nei campioni degustati, la componente acida si unisce a una mineralità profonda, generando un sorso vibrante e teso. Aromaticamente, emergono limone, cedro e mela verde, cui si sommano fiori di campo e un’impronta di pietra focaia. Con l’evoluzione, compaiono richiami di erbe fini e un netto soffio salmastro. Di conseguenza, ogni interpretazione racconta con precisione la freschezza e la verticalità che il vitigno può esprimere.
Catarratto
Diffuso soprattutto nella Sicilia occidentale, il Catarratto conferma la sua straordinaria adattabilità a diversi contesti pedoclimatici. Nei vini premiati, le versioni più immediate puntano su profumi di mela gialla, pera e scorza d’agrumi, mentre quelle più strutturate integrano mandorla, erbe mediterranee e una piacevole impronta calcarea. La bocca alterna agilità e pienezza a seconda dell’interpretazione, mantenendo comunque una costante sensazione di pulizia e ritmo. Pertanto, il Catarratto si conferma un interprete versatile, capace di coniugare identità e modernità.
Grillo
Il Grillo si afferma come uno dei bianchi siciliani più riconoscibili, grazie alla capacità di fondere ampiezza e freschezza in un profilo aromatico nitido. Pesca bianca, melone e fiori d’arancio sono affiancati da sentori di salvia, agrumi maturi e, talvolta, leggere note saline. In bocca, la struttura è piena ma perfettamente equilibrata dall’acidità, con una chiusura sapida e persistente che ne esalta la vocazione gastronomica. Inoltre, la sua versatilità lo rende adatto sia a vinificazioni in acciaio che a interpretazioni più complesse.
Zibibbo
Lo Zibibbo, conosciuto anche come Moscato di Alessandria, si distingue per una firma aromatica unica, sia nelle versioni secche che in quelle passite. Il vino premiato è in versione dolce ed in essa olfatto e palato sono immediatamente conquistati da una tipicità autentica, dove freschezza e intensità trovano un equilibrio magistrale. Profumi avvolgenti di miele chiaro e tiglio si fondono armoniosamente con albicocca disidratata, uvetta e zagara, mentre, con il passare del tempo, emergono sfumature di panettone, crema e frutta candita, arricchite da delicate spezie dolci. Al palato, la dolcezza è sempre mitigata da un’acidità viva e da una sottile vena salmastra, retaggio delle vigne a picco sul mare, che assicura finezza ed eleganza. La lunga persistenza, infine, accompagna con naturalezza i dolci della tradizione, trasformando ogni sorso in un mosaico aromatico di rara armonia.
Nero d’Avola
Considerato il vitigno rosso più rappresentativo dell’isola, il Nero d’Avola mostra una gamma stilistica ampia che va da interpretazioni fresche e fruttate a versioni strutturate e longeve. Ciliegia scura, prugna e mora costituiscono il nucleo aromatico, cui si aggiungono note di spezie dolci, cacao, tabacco e, in alcuni casi, erbe mediterranee. La tessitura tannica varia dal vellutato delle versioni più pronte alla trama più decisa delle selezioni di lungo affinamento, mantenendo sempre una buona armonia.
Frappato
Il Frappato, espressione distintiva della Sicilia sud-orientale, nell’unica versione premiata rivela una tipicità che esplode in un vero e proprio caleidoscopio sensoriale. Qui, la dolcezza iniziale incontra una delicata speziatura di pepe, generando strutture gustative che superano le convenzioni più comuni della tipologia. Inoltre, piccoli frutti rossi croccanti emergono da un sottofondo minerale netto, offrendo un intreccio di sensazioni che mantiene sempre vivacità ed eleganza. Grazie a una gestione enologica attenta, la naturale giocosità del vitigno si trasforma progressivamente in complessità, mentre una sottile florealità accompagna il sorso e sussurra i segreti del territorio. Ne risulta così un vino che unisce immediatezza e profondità, dimostrando quanto il Frappato possa esprimere carattere e finezza quando interpretato con sensibilità.
Perricone
Ancora poco diffuso ma in costante crescita qualitativa, il Perricone si presenta con un carattere deciso e una struttura vibrante. Amarena, pepe nero e liquirizia si mescolano a toni terrosi e, talvolta, balsamici. L’acidità naturale e i tannini vivi ma ben integrati lo rendono adatto sia a interpretazioni moderne sia a letture più tradizionali, confermando il suo potenziale come rossa varietà identitaria.
Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio
Sulle pendici dell’Etna, il binomio Nerello Mascalese – Nerello Cappuccio rappresenta la quintessenza della viticoltura vulcanica. Frutti rossi croccanti, scorza d’arancia e fiori secchi aprono il ventaglio aromatico, seguiti da cenere, ferro, erbe officinali e spezie scure. Al palato, acidità e tannino vibranti sostengono un sorso profondo e stratificato, capace di evolvere in bottiglia per molti anni, preservando sempre finezza ed eleganza.
Sintesi comparativa
In sintesi, i bianchi siciliani si distinguono per freschezza, verticalità e una ricca tavolozza aromatica che spazia dagli agrumi alle erbe fini, con una costante impronta salina o minerale. I rossi, invece, si muovono su registri fruttati più caldi e maturi, arricchiti da spezie e note terrose, con tannini che oscillano dal setoso al strutturato. In entrambi i casi, però, la cifra stilistica rimane la stessa: vini che raccontano l’isola con autenticità e capacità di emozionare, grazie a un’identità fortemente legata al territorio ma sempre proiettata verso una visione contemporanea.

Cantine e territori
l panorama vitivinicolo siciliano si distingue per una notevole varietà di territori, ognuno plasmato da un costante dialogo tra tradizione e innovazione. Di conseguenza, le cantine dell’isola non si limitano a produrre vino, ma diventano veri presìdi culturali capaci di interpretare, in chiave contemporanea, una storia agricola millenaria. Inoltre, la diversità di suoli e microclimi permette di esprimere stili e profili aromatici differenti pur mantenendo un comune denominatore territoriale.
A ovest, la provincia di Trapani ospita ampie distese di vigneti che si alternano a saline e macchia mediterranea. Qui, molte aziende valorizzano vitigni come Catarratto e Grillo, offrendo vini freschi, immediati e profondamente legati al paesaggio. Spostandosi verso l’entroterra, tra l’Agrigentino e il Nisseno, prevalgono suoli calcarei e argillosi: in questo contesto, i rossi da Nero d’Avola e Perricone esprimono struttura e maturità.
Sul versante orientale, l’Etna rappresenta un territorio unico, con vigne a terrazza adagiate su suoli lavici e forti escursioni termiche. Qui, le cantine puntano su Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante e producono vini che uniscono eleganza, complessità e riconoscibile impronta minerale. Infine, nelle isole minori come Pantelleria, condizioni climatiche estreme e pratiche tradizionali come l’alberello pantesco danno vita a interpretazioni uniche di Zibibbo, soprattutto nelle versioni passite.
In sintesi, cantine e territori siciliani offrono una molteplicità di stili e filosofie produttive che, pur nella loro varietà, condividono un obiettivo comune: esprimere l’anima autentica di un’isola che fa della diversità il proprio punto di forza.
I Migliori vini della Sicilia di Untold 2026: elenco completo
Di seguito vi sveliamo i 44 vini siciliani che si sono aggiudicati i Tre Cavatappi sorprendendo la commissione per le loro qualità raffinate e identitarie. I vini, quindi, sono organizzati per tipologia, denominazione o vitigno ed annata. Questa di seguito è la selezione ufficiale dei Migliori vini della Sicilia di Untold 2026.
Migliori vini della Sicilia – Bianchi
Etna DOC Bianco
- Marchese delle Saline – “Contrada Arrigo” 2023
- Monaci Delle Terre Nere – “Guido Coffa” 2023
- Vini Calì – “Fanciulla” 2022
- Gambino Vini – “Tifeo” 2023
- Generazione Alessandro – “Trainara” 2023
- Serafica – “Grotta Della Neve” 2022
Terre Siciliane IGT
- Cortese – Carricante 2023
- Gulfi – “Carjcanti” 2021
Erice DOC
- Fazio – “Calebianche” 2024
- Fazio – “Aegades” 2024
Monreale DOC
- Alessandro di Camporeale – “Mandranova” 2023
Sicilia DOC
- Di Bella – “Esperides” 2023
- Mustazza – “Quasale” 2024
- Rallo – “Beleda” 2023
- Tenuta Gorghi Tondi – “Midor” 2024
Sicilia DOC Grillo
- Centopassi – “Rocce Di Pietra Longa” 2023
- Pellegrino 1880 – Grillo Superiore “Senaría” 2023
- Rallo – “Lacuba” 2021
Migliori vini della Sicilia – Rosati
Etna DOC
- Generazione Alessandro – Etna DOC Rosato “Vignazza” 2022
Sicilia DOC
- Fondo Antico – Sicilia DOC Nero d’Avola Rosato “Aprile” 2024
Terre Siciliane IGT
- Riofavara – Terre Siciliane IGT Nero d’Avola “Rosè” 2023
Migliori vini della Sicilia – Rossi
Faro DOC
- Tenuta Rasocolmo – “Rasocolmo” 2020
- Tenuta Rasocolmo – “Rasocolmo” 2021
Cerasuolo di Vittoria DOCG
- Cortese – Classico 2022
- Gurrieri – Classico “Don Vicé” 2020
- Tenuta Valle delle Ferle – 2022
Etna DOC Rosso
- Gambino Vini – “Tifeo” 2020
- Marchese delle Saline – “Prephylloxera” 2015
- Massimo Lentsch – “Massimo Lentsch” 2022
- Massimo Lentsch – “Feudo Di Mezzo” 2021
- Monaci Delle Terre Nere – “Guido Coffa” 2021
- Vivera – “Martinella” 2018
- Vivera – Etna DOC Rosso 2021
Vittoria DOC Frappato
- Tenuta Valle delle Ferle – Vittoria DOC Frappato 2024
Alcamo DOC
- Quattrocieli – Alcamo DOC Nero d’Avola “Jocu” 2022
Erice DOC
- Fazio – Erice DOC Nero d’Avola “Torre dei venti” 2022
Sicilia DOC
- Cortese – Sicilia DOC Nero d’Avola “Senia” 2022
- Feudo Maccari – Sicilia DOC Nero d’Avola “Saia” 2021
- Morgante – Sicilia DOC Nero d’Avola Riserva “Don Antonio” 2021
- Novello Cantina – Sicilia DOC Nero d’Avola Riserva “Don Vicenzo” 2021
- Novello Cantina – Sicilia DOC Nero d’Avola “Don Vicenzo” 2023
Terre Siciliane IGT
- Baglio Diar – Terre Siciliane IGT Perricone “Velata” 2023
- Todaro – Terre Siciliane IGT Perricone “Feotto” 2020
Migliori vini della Sicilia – Dolci
Pantelleria DOC
- Pellegrino 1880 – Pantelleria DOC Zibibbo “Nes” 2023

Focus sull’annata corrente – Migliori vini della Sicilia di Untold 2026
I bianchi dell’annata
Le ultime vendemmie hanno premiato precisione e freschezza. Il 2023 sull’Etna coniuga maturazioni lente e acidità vive, restituendo agrumi nitidi e salinità misurata; il 2024, specie nell’ovest, aggiunge volume e ricchezza aromatica mantenendo equilibrio. I 2021 mostrano oggi complessità e progressione minerale.
I rosati dell’annata
I rosati 2022–2024 privilegiano estrazioni leggere e profili agrumati. L’Etna privilegia croccantezza e salinità, mentre le etichette isolane più calde puntano su frutto rosso delicato e finale sapido, con alcol e dolcezza del frutto sempre sotto controllo.
I rossi dell’annata
Il 2021 etneo si distingue per finezza, profondità e prospettiva d’invecchiamento; il 2020 offre tessiture più fitte e speziate, senza perdere slancio. Annate più mature (2018, 2015) mostrano oggi complessità terziaria composta, mentre 2022–2024 in Vittoria e nell’area occidentale privilegiano nitidezza di frutto e tannini levigati.
I dolci dell’annata
Pantelleria 2023 brilla per concentrazione aromatica e dolcezza ben sorretta da scia salina: profilo luminoso, moderno, di grande pulizia espressiva.
Una Sicilia espressiva e multiforme
Il quadro complessivo racconta un’isola capace di armonizzare luce mediterranea e stratificazione geologica. I bianchi esaltano verticalità e precisione, i rossi combinano frutto, spezia e trama fine, i passiti mantengono eleganza e tensione. Ne nasce una narrazione coerente, che mette al centro l’identità dei suoli e l’attenzione ai dettagli.
Conclusione – Migliori vini della Sicilia di Untold 2026
I Tre Cavatappi assegnati in Sicilia celebrano talento, dedizione e visione dei produttori dell’isola. Ogni bottiglia premiata tra i Migliori vini della Sicilia di Untold 2026 è un invito a scoprire ciò che non è ancora stato detto: un sorso alla volta, un’emozione alla volta.
Per il momento è tutto.
Vi diamo appuntamento con la prossima regione ed i relativi Tre Cavatappi
Stay tuned!
