Bologna In Vino: un parco da degustare
Quale migliore occasione per degustare vini di diverse regioni italiane se non una fiera.
Così, nella noia dei weekend grigi di novembre, Bologna In Vino ci ha regalato una parentesi di sole.
Un’esperienza sensoriale all’insegna di vini di ogni regione italiana nella bellissima cornice del parco FICO a Bologna.
FICO Eataly World è un parco tematico dedicato al settore agroalimentare e alla gastronomia, uno dei più grandi al mondo nel suo genere. Grazie alle installazioni, ai giochi e ai corsi ci ha fatto immergere nel mondo del vino.
Un connubio perfetto: Cibo – Vino.
Una struttura moderna che ci ha regalato un percorso enogastronomico molto interessante.
Una strada del vino avvolta dalle bellezze dei prodotti tipici locali dell’Emilia-Romagna e non solo.
Noi da Winelovers ci siamo subito immersi nella scoperta delle tante realtà vitivinicole che hanno partecipato a BolognaInVino.
Il confronto immediato e diretto tra Cantine e vitigni di tutta Italia regala sempre forti emozioni.
Il passaggio da un vino fermo ad una bollicina, da un vino secco a dolce: è questa l’altalena che regala Bologna in vino.
Bologna In Vino ha dato valore e spazio alle piccole cantine italiane, rivelatesi scoperte sorprendenti.
Tante sono le realtà vitivinicole lungo la strada di Bologna in vino e noi, da buoni amanti della ricerca e della scoperta, abbiamo degustato, degustato e degustato.
Indice
Prima tappa: Criserà
La prima azienda che ha attirato la nostra attenzione è stata Criserà, una cantina di Reggio Calabria dalla lunga tradizione che ad oggi è alla quinta generazione.
Una cantina interamente a conduzione familiare con la vocazione e la passione per la vigna e il buon vino. Un rigoroso rispetto della natura e dei suoi ritmi emerge inconfondibile nei suoi prodotti.
Dalla costa alla collina, i Criserà si estendono sul territorio esaltando i vitigni autoctoni. Un’azienda storiaca, ma che guarda sempre al futuro.
Menzione speciale, tra le numerose etichette proposte in degustazione, non può che farsi al Nerone di Calabria, prodotto con un blend di Nerello Calabrese e una piccola percentuale di Sangiovese, coltivate sulle impervie e soleggiate colline Calabresi.
Un vino strutturato e complesso, che già al naso mostra i segni di un proficuo passaggio in barrique di rovere.
Seconda tappa: Castello Poggiarello
Proseguendo nella nostra passeggiata, ci siamo imbattuti in un interessante realtà toscana.
Stiamo parlando di Castello Poggiarello, una cantina innovativa che sorge a sud-ovest di Siena.
Una realtà che, andando oltre ai classici stereotipi dei vini toscani strutturati e “duri”, ci ha offerto una personale visione del concetto di eleganza nel vino.
Abbiamo assaggiato vini da passaggio in anfora, vini che fanno barrique, ma il trait d’union è sempre lo stesso: l’eleganza.
Terza tappa: Fattorie Azzolino
Dal nord al sud, tra tigelle e arrosticini, Bologna in Vino ci ha condotti fino in Sicilia: Fattorie Azzolino, un’azienda con ha radici antiche, che si spingono fino all’alba del Novecento.
Amore, passione e sacrificio sono queste le parole d’ordine della realtà siciliana.
Un’amore incondizionato per il vino e la generosità dei vitigni del territorio sono un binomio intrigante. L’azienda produce una grande varietà di vini sia rossi che bianchi, da uve proprie di vitigni regionali ed internazionali.
La cantina utilizza un metodo di coltivazione biologico.
In conclusione
Tanti i vini che abbiamo degustato e tante le realtà vitivinicole che abbiamo scoperto. Più di 300 etichette da tutta Italia, da Nord a Sud. Cantine giovani e cantine storiche che ci hanno fatto immergere nel loro mondo. Tra queste non possono non menzionarsi le realtà locali che ci hanno fatto scoprire i vitigni del territorio come quello emiliano, dove il Pignoletto, il Sangiovese ed il Lambrusco sicuramente regnano sovrani.
Bologna in Vino all’interno del Parco Fico ci ha regalato un’esperienza multisensoriale grazie ai vini, al cibo, alle lezioni sul vino ed alle numerose installazioni artistiche.
Degustare, degustare e sempre degustare, amici Winelovers.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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