Bicchieri da Vino: quali scegliere?
Quando si parla di Bicchieri da Vino si apre un mondo ampio in cui è facile perdersi. Forme, materiali, colori e prezzi diversi … in un caleidoscopio d’immagini e informazioni che spesso non ci vengono in aiuto.
In realtà, scegliere il bicchiere giusto per i diversi vini che vogliamo assaggiare e far assaporare non è un’impresa difficile e nemmeno così costosa, come si potrebbe pensare.
Seguimi in questo post, per unire, a ogni tuo assaggio, il calice che ti permetterà di gustare al meglio il vino che hai scelto.
Basta considerare alcuni semplici accorgimenti … bada bene, non sono regole rigide, solo suggerimenti per mettere in mostra tutto il buono che un vino può offrire.
Indice
Bicchieri da vino: Niente Plastica
I bicchieri da vino sono in cristallo e in vetro. La plastica non ne sminuisce solo il fascino, ne può proprio alterare il sapore. Hai sicuramente presente quel gusto fastidioso, metallico, sintetico che percepisci quando usi una nuova bottiglietta d’acqua. Ecco, immagina quello stesso a contaminare il gusto di un buon vino che, magari, è anche costato un bel po’.
Come impugnare un Bicchiere da Vino
I calici s’impugnano dallo Stelo o dal Piedistallo!
Non si tratta di un semplice vezzo ma di una gestualità che ti aiuterà ad apprezzare un vino al meglio … poi, sicuramente, anche all’occhio, la posa risulterà subito più elegante!
Un buon bicchiere da vino si compone di 4 parti principali: il piedistallo, lo stelo, la coppa e il bordo. La presenza dello stelo o del piede, da cui si tiene il calice, contribuisce a mantenere inalterata la temperatura del vino. Ecco, l’ho detto … poi, puoi anche tenere il tuo bel bicchiere con la mano sulla coppa! Comunque, al di là delle temperature, un bel calice getta veramente tanta polvere addosso a un tumbler, in quanto a finezza 😉
I Bicchieri da Vino sono Trasparenti
Di bicchieri da vino se ne vedono di tutti i colori, perfino neri e, devo dirlo, sono dannatamente belli.
Confesso di averne due: orgogliosa del mio acquisto, devo ammettere che non mi sono mai piaciuti per assaporare del buon vino: non riuscire a vedere il colore di ciò che bevo non è affatto piacevole. Di conseguenza, ora sono relegati alle missioni cocktail più audaci.
Quei colori vivaci, luminosi, brillanti e intensi, che così bene introducono i diversi vini, meritano di essere ammirati. Se sei amante dei calici particolari, magari sceglili con una particolare trama in rilievo ma, possibilmente, sempre trasparenti, per non perdere nemmeno una piccola sfumatura di quella magica esperienza sensoriale che è l’assaggio di un vino. Se poi sei così fortunato da avere dei calici d’Antan, dall’innegabile fascino … allora è tutta un’altra storia!
Tipologie bicchieri da vino: ad ogni vino il suo
Un ottimo Brunello di Montalcino, un Aglianico del Vulture, un Barbaresco, uno Chablis, un Pinot Nero della Côte de Nuits, un Malbec cileno, un Sauvignon neo-zelandese possono trovare grande valorizzazione nell’utilizzo di uno specifico, diverso, bicchiere, adatto ad esaltarne gli aspetti migliori.
Che ogni tipologia di vino meriti un proprio bicchiere è un’idea ormai ampiamente accettata, formulata addirittura da Claus Joseph Riedel (sì, proprio lui, quello dei celebri calici di cristallo austriaci). Egli riteneva che l’utilizzo di un bicchiere sbagliato potesse togliere al vino gran parte della sua piacevolezza e qualità, addirittura il 25%!
Al di là dei dati percentili, è innegabile come l’impiego di un bicchiere adatto possa conferire al vino un’immagine di gran classe, esaltandone colore, ricchezza aromatica e perfino il sapore.
Se prima del celebre Riedel i bicchieri si suddividevano in quelli per vini bianchi, rossi, spumanti e vini dolci, oggi le possibilità di scelta sono molto più ampie.
Lo stesso Claus Joseph Riedel, nel 1974, propose 20 tipologie diverse di calici, capaci di adattarsi e magnificare le caratteristiche di molti celebri vini di tutto il mondo.
Oggi la libertà è maggiore: basta solo sapere quali forme e caratteristiche un bicchiere debba avere per esaltare al massimo le potenzialità di un dato nettare, qualsiasi esso sia.
I Bicchieri per gli Spumanti
Quali sono alcuni degli aspetti più sfiziosi e caratteristici dei vini effervescenti, come Prosecchi, Champagne e Franciacorta? … Ah già, le loro spumeggianti bollicine!
Vedere un vino con un perlage fitto e particolarmente scoppiettante è, di per sé, un gran piacere.
Per mettere in evidenza la bellezza delle bollicine la scelta ideale ricade sui classici flûte: calici dalla coppa stretta e allungata che permettono di visualizzare lo scorrere verso l’alto del perlage.
Anche nel caso dei flûte, possiamo utilizzare forme leggermente diverse, magari dalla coppa più ampia, per esaltare metodi classici parecchio evoluti.
Pensate a un celebre e costoso Dom Perignon 2008, affinato per molti anni … in questo caso la scelta perfetta ricade proprio su un calice di forma allungata dotato di una pancia più prominente, capace di dar ossigeno al vino e ai suoi profumi, munito di un bordo più stretto per convogliare al massimo la sua ricca aromaticità, imbrigliata dal tempo.
I Bicchieri per i Vini Bianchi Giovani e i Rosati
Per i vini bianchi giovani e i Rosati il calice adatto è il “Tulipano”, caratterizzato da una coppa non molto ampia, dal bordo superiore leggermente più stretto e svasato, capace di mettere subito in evidenza i profumi fruttati e floreali e il gusto fresco, tipico dei vini di questa tipologia. A seconda delle particolari origini del vino, soprattutto se si tratta di un bianco ottenuto da uve aromatiche, può rivelarsi vincente la scelta di un “tulipano” più corto, dalla pancia più ampia e dall’imboccatura più stretta, capace di mettere ancora più in mostra tutta la fragranza del suo contenuto.
I Bicchieri per i Vini Bianchi Affinati e Maturi
Attraverso un lungo affinamento o un’evoluzione nel corso degli anni, dopo l’imbottigliamento, alcuni bianchi acquistano spessore, setosità e persistenza. Per tali vini, più strutturati, il classico bicchiere a “tulipano” si allarga, con una coppa e un’apertura più ampia, capace di aprirne i profumi e convogliarne tutta la ricchezza aromatica e la maggiore morbidezza. La setosità di un vino, riconoscibile soprattutto in tali bianchi evoluti, affinati a lungo e sapientemente invecchiati, dotati di una massa glicerica più evidente e di un tenore alcolico generalmente più alto, è una delle sensazioni subito percepibili all’assaggio. Pertanto, nel caso di bianchi particolarmente vellutati e morbidi, può essere una buona idea anche l’utilizzo di bicchieri dotati di un’imboccatura leggermente più aperta, estrusa verso l’esterno.
I bicchieri per i Vini Rossi
Ci sono rossi e rossi! Per quelli più giovani, freschi e beverini, dai profumi vinosi, sono ideali dei calici a tulipano di media grandezza, simili a quelli che useremmo per degustare dei bianchi dal gusto intenso, magari anche affinati in legno.
Più il vino rosso è evoluto, in struttura e intensità gusto-olfattiva, più il calice si amplierà, rivelando una coppa sempre più “panciuta” e, allo stesso tempo, un bordo più largo.
Gli affascinanti balloon sono perfetti per i rossi affinati a lungo, ricchi e maturi: vini che meritano di essere assaporati in bicchieri in grado di facilitarne l’ossigenazione, l’apertura dei profumi e favorire il pieno apprezzamento, a ogni sorso, del corpo pieno e carico di persistenza.
In particolare, per esaltare una particolare morbidezza del vino, è bene scegliere dei balloon dal bordo aperto, in modo che tale gustosa sensazione venga subito percepita.
Per mettere in evidenza un rosso dai profumi particolarmente raffinati ed eleganti, oltre a un calice panciuto, se ne può scegliere uno dotato di un bordo più stretto e leggermente proteso all’esterno. E’ questo il caso, ad esempio, dei bicchieri suggeriti per i rossi di Borgogna, dotati di una ricchezza d’aromi impareggiabile.
I bicchieri per i vini dolci effervescenti
La dolcezza è una delle prima sensazioni percepite, nell’assaggio di un cibo e di un vino.
Il tipico calice basso, con coppa e imboccatura ampia, serve proprio a mettere subito in evidenza tutta la dolcezza di questa tipologia di nettari da dessert. Si visualizza di meno l’incedere del perlage, assaporandone meglio la dolcezza dei profumi.
Non è un caso che le famose coppe da champagne avessero un bordo con un’ampiezza pari a quella della pancia: sono bollicine nate dolci e morbide!
I bicchieri per i Vini Dolci Passiti e Liquorosi
Simile principio si applica nella scelta dei calici per i vini passiti. Anche in questo caso le dimensioni sono ridotte: i bicchieri sono più bassi, con una pancia prominente rispetto al bordo, più stretto e leggermente proteso verso l’esterno. Un’estrusione che mira proprio a mettere in evidenza la dolcezza tipica di questi vini, letteralmente versandoli in bocca. Se provi uno di questi calici, accanto a un delizioso passito sarai sicuramente d’accordo.
Consigli per scegliere sempre il bicchiere giusto
Al di là di tutte le forme possibili esistenti, per scegliere il bicchiere giusto basta considerare, oltre alla tipologia del vino da versare, questi 4 facili e veloci consigli:
- Più il vino è maturo ed evoluto, più la coppa deve essere ampia, per facilitare l’ossigenazione e l’apertura dei profumi.
- Più il vino è ricco di morbidezza, più il bordo sarà ampio, quanto la coppa e, a volte, proteso leggermente verso l’esterno,
- Se il vino è ricco di profumi, raffinato o aromatico, la coppa sarà ben più ampia del bordo, più stretto e, magari, proteso leggermente verso l’esterno.
- Per i vini passiti valgono sempre i calici di piccole dimensioni, affusolati e dotati di una pancia più larga del bordo, per apprezzarne al meglio dolcezza e ricchezza aromatica. A bottiglie di capienza ridotta, come proprio quelle destinate ai vini dolci, si accompagnano bicchieri da vino altrettanto ristretti, per centellinare la bontà di tali nettari.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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