Franciacorta Rosè DOCG, Castello Bonomi
Nella parte sud della Franciacorta, al confine meridionale della denominazione, esiste un antico affioramento isolato che divide questa regione dalla Pianura Padana chiamato Monte Orfano. E’ proprio qui che è ubicata la cantina Castello Bonomi, un vero “Chateau” franciacortino che prende il nome da un’antica nobile dimora della fine del 1800, ed è gestita oggi della famiglia Palladin.
Il terreno e la vinificazione
I vini che provengono da questo piccolo monte, che si distende longitudinalmente per soli 5 km, sono particolari e molto diversi dal resto della Franciacorta. Questo è reso possibile sia da un clima leggermente più caldo che porta a piena maturazione le uve, ma soprattutto da un terreno di origine marina, con spiccata presenza di calcare e gesso che dona ai vini struttura e sapidità e li rende unici e distinguibili.
Le viti di pinot nero di Castello Bonomi affondano le proprie radici proprio in questa terra e una parte delle uve ottenute sono utilizzate per la produzione del Franciacorta Rosè.
Dopo un attenta selezione delle uve, avviene la produzione del vino base attraverso una classica vinificazione in rosato, con fermentazione e successiva maturazione per circa 6 mesi in acciaio. Dopo la rifermentazione in bottiglia, il Franciacorta Rosè Castello Bonomi matura almeno 24 mesi in bottiglia prima della sboccatura, anche se spesso questo affinamento si protrae di qualche mese.
La degustazione
L’impatto visivo nel bicchiere di questo Rosè è davvero particolare ed invitante, ha un colore buccia di cipolla intenso con ampi riflessi ambrati e spiccata luminosità, aiutata anche da un perlage fine e persistente. Fragranti e intensi profumi agrumati di arancia e mandarino avvolgono le narici, seguiti da fragola,melograno e rosa con note di crosta di pane e mandorla tostata in chiusura. Al palato è ricco e cremoso, con una freschezza decisa che accompagna il vino ad un finale lungo, sapido e agrumato.
Proprio grazie a queste caratteristiche gusto-olfattive è ottimo come aperitivo, magari accompagnato da tartine con formaggio fresco e salmone, ma la sua buona struttura lo rende ideale anche con un bel piatto di sushi.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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