Trè Biddas è un’azienda giovane ma con antiche radici, attenta ai valori autentici dei nostri padri, al rispetto per la natura e per il proprio territorio, ricco di orgoglio e cultura.

La cantina Trè Biddas

Trè Biddas, dal dialetto sardo “tre paesi“, prende il nome da tre piccoli villaggi esistenti in passato nel territorio dove ora sorge il bellissimo vigneto della famiglia Manca, un piccolo gioiello incastonato nelle meravigliose colline di Sorgono.

“Una piccola azienda, ma una grande famiglia”

Purtroppo, l’anno scorso la guida dell’azienda, Paolo Manca, è venuto a mancare e oggi suo figlio Mauro porta avanti con la stessa passione e impegno il lavoro iniziato dal padre. Un padre meticoloso che, fino alla fine, non ha abbandonato la sua amata vigna, il suo mondo. Con il bel tempo o con la pioggia, con il caldo o con il freddo, non passava giorno che non si recasse nei suoi terreni, specie da quando era andato in pensione, curando la vigna come un giardino, prestando attenzione anche ai più piccoli particolari.

Trè Biddas – Sorgono

Grande uomo, il sig. Paolo. Ricordo ancora la sua immensa felicità quando nell’ottobre del 2018, in occasione del Wine and Sardinia che si tiene ogni anno a Sorgono, suo figlio ha presentato al pubblico il loro primo vino: Ispàntu.

Gli occhi colmi di emozione e di orgoglio per quella che, per lui, era la sua “meraviglia”. E infatti, ispàntu in dialetto sardo significa proprio meraviglia, incanto, delizia.

Ispàntu è prodotto con un blend di tre uve: bovale, cannonau e monica. Le viti sono allevate ad alberello e le rese sono all’incirca di 40 quintali per ettaro. Un vino rosso prodotto in piccole quantità, frutto di una rigorosa ed attenta vendemmia manuale.

L’affinamento avviene per due mesi in acciaio e successivamente per altri due mesi in barriques di rovere.

Ispantu – Degustazione e abbinamento

Nel calice si presenta di un intenso rosso rubino. Al naso, sprigiona profumi fruttati, che rimandano a piccoli frutti di bosco, more e mirtilli, accompagnati da eleganti note speziate di macchia mediterranea. Al palato è coerente con il naso, corposo ed avvolgente.

Le sue caratteristiche gusto-olfattive l’importante titolo alcolometrico di 14,5 %, lo rendono adatto ad accompagnare taglieri di salumi e formaggi stagionati, primi piatti con sughi strutturati, importanti carni arrosto.

Un vino davvero fine ed equilibrato, fedele espressione del territorio; in ogni sorso si percepisce la passione, il grande lavoro e l’amore con il quale è stato creato: c’è proprio l’anima di Paolo in questo vino.

Una storia che continua

Ed ecco che, finalmente, tutti i suoi sacrifici vengono ampiamente ripagati dalle soddisfazioni: chiunque assaggi il suo vino non può far altro che complimentarsi, ed il suo cuore si riempie di gioia alla vista del figlio Mauro che presenta a tutti questa sua delizia.

Mi piace pensare che Paolo vegli ancora sul figlio, perché anche Mauro sembra acceso dalla stessa passione, quella di realizzare vini sempre armoniosi e di qualità, in grado di regalare sensazioni uniche.

Mauro con tanto impegno, determinazione e anche un pizzico di ambizione si è messo in gioco, promettendo al padre che sarebbe riuscito a realizzare il suo grande sogno, appena iniziato.

Nel dicembre del 2019 la sua bottiglia ha vinto il premio come miglior etichetta al Wine On Tour Sardegna di Cagliari, il primo wine contest della Sardegna votato dal pubblico.

Wine on Tour Sardegna 2019 – Thotel Cagliari – miglior etichetta

Mauro ha dedicato questa vittoria al padre. Poco prima della gara, ha detto: “Spero di vincere qualcosa, lo spero perché mio padre ne sarebbe davvero felice”. “Mi sono fatto e ho fatto una promessa a mio padre: del suo sudore e dei suoi sacrifici ne farò il nostro orgoglio, sembrerò folle, dimmi che sono un pazzo, un illuso, ma dalla sua fatica, dalla sua passione, voglio creare un impero!”

Ed il sig. Paolo, nel guardare suo figlio, potrà star tranquillo perché la sua vigna è in buone mani e la sua filosofia sarà portata avanti.

“Di Padre in figlio. Da uomo a uomo”

Oggi Mauro è riuscito a creare anche la seconda bottiglia, il Delicau (in dialetto sardo delicato). Ha scelto questo nome in onore del nonno: delicau, infatti, era il soprannome con cui veniva chiamato suo nonno (e vi racconteremo questo vino prossimamente).

Ispàntu e Delicau, due vini che non hanno bisogno di grandi descrizioni: sono solo emozione. Per chi crede ancora nei sogni.

In memoria del sig. Paolo Manca 11/08/2019

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