Recensione del Carignano del Sulcis Rocca Rubia di Santadi
Una cantina premiata come la migliore di Sardegna e un Carignano Riserva da standing ovation, che coppia imperdibile in questo articolo! Il Carignano del Sulcis Rocca Rubia si è aggiudicato con facilità i tre cavatappi nella Guida Untold, con il giudizio unanime di chi l’ha assaggiato alla cieca, nell’annata 2020.
Un rosso affascinante dal colore al gusto, passando per dei profumi irresistibili; un vino sensuale nel vero senso della parola. Una di quelle etichette che sa stupire, non solo per il nome ma con la sua essenza.
Un Carignano Riserva che non vedi l’ora di ricevere in regalo, da stappare e apprezzare in momenti da ricordare. D’altronde lui stesso è memorabile!
Scopri di più su questo rosso intimamente sardo e sulla cantina Santadi, continuando la lettura.
Indice
La cooperativa Santadi e la ricchezza dei vini del Sud della Sardegna
L’azienda Santadi si è aggiudicata il riconoscimento di migliore cantina sarda per diversi motivi:
- La sua attività storica di valorizzazione della vitivinicoltura dell’isola.
- La capacità di comunicare il valore dei suoi prodotti a un vasto pubblico.
- L’accoglienza generosa e organizzata che offre ai visitatori.
- La grande qualità, al giusto prezzo, di una produzione diversificata e territoriale.
E’ facile giungere in questa cantina, situata nel Sud-Ovest della Sardegna, anche con i mezzi pubblici. Visitarla è un’esperienza che permette di conoscere a fondo l’anima agricola della zona, apprezzandone tutti gli aspetti del territorio, tra mare, pianura e montagne.
La Santadi viene fondata nel 1960, proprio nel centro di Santadi, nel cuore del Sulcis. Un’attività che prende vita grazie alla volontà di un gruppo di produttori d’uva , unitisi per vinificare i loro grappoli in collaborazione con l’Ente per la trasformazione fondiaria e agraria di Sardegna.
Una collaborazione nella produzione di fino sfuso che si è rivelata un successo commerciale e che ha portato, negli anni ’70-‘80, a una vera e propria svolta, con l’intento di valorizzare al massimo la produzione enologica del Sud-Est della Sardegna.
Con il nuovo presidente, Antonello Pilloni, si va alla ricerca di qualità e identità e, con la consulenza del famoso enologo Giacomo Tachis, si iniziano a produrre bianchi e rossi in grado di conquistare il mercato locale e internazionale.
Da allora in avanti i vini della cooperativa Santadi hanno sempre rivelato una spiccata identità, attraverso la conoscenza di uve e territorio, e pratiche di cantine mirate a far eccellere la materia prima, oggi valorizzata dall’esperienza dell’enologo Riccardo Curreli e dell’agronomo Gianni Antioco Poeta.
Vigne e vini della Cantina Santadi
La cooperativa Santadi cura attualmente circa 650 ettari vitati nel territorio del Sulcis-Iglesiente, l’area geologica più antica della Sardegna. Scogliere a picco sul mare, campagne pianeggianti, colline e montagne compongono il paesaggio della zona, ricco di biodiversità.
Lo stesso paese di Santadi ha uno charme unico, un’antica cittadina medioevale circondata da importanti testimonianze archeologiche e naturali. Scoprendo la Cantina Santadi avrai modo di visitare le grotte nuragiche dei dintorni, antichi insediamenti fenici e la magica foresta di Pantaleo.
Una ricchezza di esperienze che si completa assaggiando l’ampia gamma dei vini firmati Santadi.
Nella produzione della cooperativa si punta all’esaltazione delle varietà d’uva tipiche del Sulcis. Carignano, Monica, Vermentino e Nuragus sono in prima linea, accompagnati da Sangiovese, Cabernet, Merlot e Syrah, dal momento che il territorio è ricco di potenzialità anche per i vitigni internazionali.
Il Carignano resta comunque l’uva regina del territorio, legata da secoli a questa zona meridionale dell’isola. Si pensa addirittura che il vitigno sia stato introdotto dai Fenici, dopo la fondazione della colonia di Solci nell’isola di Sant’Antioco. Un’altra ipotesi vede l’uva arrivare dalla Spagna, nel 1300, tant’è che si tratta di una varietà diffusa e coltivata ancora oggi nella penisola iberica.
Al di là delle sue ombrose origini, il Carignano spicca nel Sulcis per la ricchezza delle sue uve, capaci di trasformarsi in vini carichi di sensazioni, intensi e polposi, predisposti anche all’affinamento e a un’evoluzione nel tempo.
Visitare l’azienda Santadi
Se è stata premiata come migliore azienda sarda i motivi sono tanti e riguardano proprio le attività proposte ai Wine Lover. E’ facile e divertente scegliere tra le diverse proposte di degustazione, prenotabili online in pochi passaggi. Ogni degustazione guidata, organizzata per un numero limitato di persone (massimo 12 a visita), permette di scoprire alcune tipologie di vini, sia quelli più noti che chicche più nascoste, accompagnate da assaggi di prodotti locali che ben si sposano con i prodotti sorseggiati.
Un’esperienza che sarà la ciliegina sulla torta della tua visita nel Sulcis Iglesiente, tra le meraviglie delle spiagge di Porto Pino e di Is Solinas: gusto, paesaggi e relax che si fondono insieme.
Descrizione del Carignano del Sulcis Rocca Rubia di Santadi
Le vigne da cui provengono i grappoli del Rocca Rubia, Riserva 2020, sono a piede franco,allevate nel classico sistema ad alberello, a poca distanza dalla costa. I filari si trovano in bassa collina, a un’altitudine compresa tra i 100 e i 200 metri sul livello del mare, con un’esposizione a Sud-Est. Un habitat in cui le uve godono delle brezze provenienti dal mare, d’incisive escursioni termiche giornaliere e di terreni formati da calcare e sabbia, profondi e drenanti, capaci di trattenere le giuste riserve idriche; un fattore importante per superare con successo i momenti di siccità che sono aumentati, specie negli ultimi anni.
Le uve raccolte manualmente vengono fermentate con una macerazione prolungata a contatto con le bucce, di circa 12-14 giorni, al fine di favorire l’estrazione di tutte le componenti aromatiche.
Dopo la fermentazione alcolica, il vino matura per 12 mesi in barrique di primo passaggio per poi completare l’affinamento in bottiglia per altri 6 mesi, prima della commercializzazione.
Degustazione del Carignano del Sulcis Rocca Rubia di Santadi
Il Carignano del Sulcis Rocca Rubia, classe 2020, è quel rosso di cui è impossibile stancarsi. Un nettare sicuramente potente ma deliziosamente appetitoso per via di un perfetto utilizzo del legno di affinamento, che si percepisce senza stonature, e di una freschezza innata che lo rende piacevole e mai pesante.
La sua tonalità rosso rubino è vivace e trasparente e dà subito un senso di leggerezza. Si resta sorpresi dalla forza dei suoi aromi, capaci di unire note calde e rinfrescanti allo stesso tempo. Un ensemble di profumi che ricordano i frutti di bosco e le ciliegie, le violette e la menta, la liquirizia e il caffè. Un’aromaticità davvero armoniosa, in cui la balsamicità delle erbe arricchisce le sfumature speziate e torrefatte.
Il gusto ripercorre il gioco di contrasti percepito, con uno squisito equilibrio tra morbidezza setosa e tannini, calore e freschezza. Un assaggio che scorre denso e succoso, con una persistenza in cui riapprezzare tutti i ricordi aromatici, arricchita da un guizzo di sapidità marina.
Il Carignano del Sulcis Rocca Rubia strega i sensi a lungo con il suo abbraccio avvolgente e profumato, dalle vivide note mediterranee.
La sua personalità già suggerisce con quali cibi abbinarlo.
Il Carignano del Sulcis Rocca Rubia: consigli di abbinamento
Fruttato, boschivo, dai tocchi mentolati, speziato e saporito, con il tocco esotico, vellutato e caldo delle spezie e del caffè. Con un profilo così sai già che si sposa bene con tante tipiche ricette italiane, a base di carni rosse, pesce, ortaggi e verdure profumate, legate al mare nostrum.
Uno di quei rossi intensi che non va per forza a scomodare la cacciagione e gli stufati. Puoi apprezzare le gioie e i profumi del Carignano del Sulcis Rocca Rubia anche con una parmigiana di melanzane o con degli arrosticini, con una bistecca alla brace o con degli straccetti di manzo sfumati al balsamico, con il classico porceddu o con un filetto di maiale alle prugne, con un’anatra ai frutti rossi o con un agnello cacio e ova.
Se gli abbinamenti più classici non ti convincono, allora prova pure questo ottimo Carignano Riserva con le seguenti ricette vegetariane o dall’appeal fusion: maiale in agrodolce, scamorza alla brace con funghi, bruschette con pomodori cruschi e sgombro, agnello alla marocchina, pinsa con patè di olive nere e peperoni, fonduta al pecorino con tartufo.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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