Con il nome Suavia veniva identificato, in tempi antichi, il paese di Soave, un bellissimo borgo impreziosito dalla presenta di un castello medievale, che domina le colline basaltiche a est di Verona.

Oggi, invece, Suavia è il nome di una cantina, gestita tutta al femminile da quattro sorelle, che credono in questo territorio tanto da definirsi loro stesse “Soaviste”.

Dal papà Giovanni e mamma Rosetta hanno ereditato la passione e le conoscenze vitivinicole necessarie, per ottenere uno standard qualitativo elevato, in tutta la gamma dei loro vini proposti.

Uno di questi è il Monte Carbonare, un Soave Classico ottenuto da uve Garganega in purezza, tipico vitigno a bacca bianca di questa parte del territorio veronese.

La bottiglia scura e l’etichetta nera ne ricordano il terreno vulcanico, nel quale le viti di Garganega affondano le radici. Una terra nera che spiega il suo nome, Monte Carbonare, tanto scura che ricorda il carbone e che dona un’importante e decisa mineralità al vino stesso.

La vinificazione di questo Soave prevede solo l’utilizzo dell’acciaio, con una successiva maturazione di 15 mesi sulle fecce fini e ulteriori 5 mesi in bottiglia.

Nel calice lo troviamo di un giallo paglierino pieno e luminoso, dotato anche di una buona consistenza glicerica. Si apre al naso con una spiccata mineralità, pietrosa e solfurea, che ricorda la polvere da sparo. Escono, successivamente, i profumi floreali e fruttati dove dominano i fiori di tiglio, la camomilla e la frutta bianca polposa, come la mela e la pesca bianca. A completamento del quadro olfattivo, sullo sfondo, si percepiscono dei piacevoli sentori di erbe officinali e leggeri ricordi burrosi.
Deciso e pieno in bocca, il Monte Carbonare è caratterizzato soprattutto da una spiccata sapidità che lo accompagna per tutta la sua lunghezza e che lo riconduce di nuovo alla sua origine vulcanica. Tuttavia la buona struttura e la sua cremosità e pienezza, lo rendono molto gradevole al palato e di grande equilibrio.

Un vino che può accompagnare piatti di pesce come un risotto con borragine e scampi o una tartare di trota, oppure lo si può abbinare tranquillamente a dei formaggi semi-stagionati.

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