UNTOLD: i Tre Cavatappi dell’Umbria
Nuovo appuntamento per l’anticipazione dei vini vincitori dei TRE CAVATAPPI di Decanto assegnati durante la prima edizione di “UNTOLD – Quello che non è ancora stato detto del vino”. Oggi sveleremo i vini dell’Umbria
Indice
Un po’ di storia ed il clima
La viticultura in Umbria ha origini antichissime, risalenti all’epoca degli Etruschi. Questo popolo, predecessore dei Romani, è stato tra i primi a coltivare la vite in queste fertili terre.
Con l’arrivo dei Romani, la viticoltura si è ulteriormente sviluppata, fino a diventare un elemento fondamentale dell’economia locale.
In epoca contemporanea è importante sottolineare che nel 1968, l’Umbria ha ottenuto la sua prima DOC (Denominazione di Origine Controllata), la Torgiano DOC, seguita nel 1990 dal riconoscimento della prima DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), il Torgiano Rosso Riserva DOCG prodotto principalmente da uve sangiovese.
Ciononostante, il vitigno che identifica in modo incontrovertibile la regione è il sagrantino, rivalutato a partire dagli anni ’70 e da sempre protagonista nei vigneti di Montefalco.
Per quanto attiene al clima, l’Umbria, spesso descritta come il cuore verde d’Italia, beneficia di un clima mediterraneo con influenze continentali, caratterizzato da inverni freddi e umidi e estati calde e asciutte. Questa variabilità climatica è cruciale per la viticoltura poiché offre un periodo di crescita ideale per l’uva, con una maturazione lenta che favorisce lo sviluppo, nei vini, di aromi e sapori complessi.
In questa parte d’Italia, per altro, l’escursione termica tra giorno e notte e particolarmente elevata, soprattutto in estate. Questa caratteristica è un fattore determinante per la produzione di vini di qualità in quanto favorisce una buona concentrazione di sostanze aromatiche nella buccia dell’uva che permette di ottenere vini con profumi più intensi ed eleganti ma soprattutto aiuta gli acini a concentrare il livello di zuccheri e a sviluppare ottimi livelli di acidità, indispensabili per la buona conservazione del vino. Tutte queste condizioni permettono di ottenere vini dalla struttura importante e particolarmente longevi.
I numeri dell’Umbria
La regione Umbria ha una superficie vitata di circa 13.000 ettari corrispondenti all’1,9% della superficie vitata nazionale. La dimensione media delle aziende viticole umbre è di poco superiore all’ettaro. La produzione regionale varia a seconda delle annate, ma si aggira intorno all’1-1,5% del totale nazionale. Nel 2023, la regione ha dovuto affrontare una vendemmia difficile. La produzione di vino è scesa a 320.000 ettolitri, registrando un decremento del 20% rispetto all’anno precedente. Questo calo è stato influenzato, come per altre regioni d’Italia, da attacchi di peronospora. Eppure, malgrado ciò, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la regione, da sempre, si impegna per la qualità delle produzioni, per gli investimenti nei vigneti e nelle cantine, per la promozione del suo patrimonio vitivinicolo, per l’innovazione e per la sostenibilità ambientale, la produzione anche nel 2023 è stata una produzione di qualità
Principali vitigni per la produzione dei vini umbri
I vitigni principali sono il Sangiovese, il Montepulciano, il Sagrantino e gli internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Pinot Nero per quanto concerne i vitigni a bacca rossa mentre per quanto concerne i vitigni a bacca bianca troviamo il Trebbiano, il Grechetto, il Drupeggio, il Canaiolo Bianco, e gli internazionali Chardonnay, Sauvignon e Pinot Bianco.
Le denominazioni dell’Umbria
L’Umbria è una regione vitivinicola con diverse denominazioni che contribuiscono alla sua ricchezza enologica. La regione conta in totale 2 DOCG: Montefalco Sagrantino DOCG ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno Sagrantino, vinificate in purezza e Torgiano Rosso Riserva DOCG prodotto principalmente da uve di Sangiovese (dal 70% al 100%) con la possibilità di aggiungere altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, idonei alla coltivazione per la Regione dell’Umbria fino ad un massimo del 30%. A queste due DOCG si aggiungono 13 DOC: Amelia DOC, Assisi DOC, Colli Altotiberini DOC, Colli del Trasimeno o Trasimeno DOC, Colli Martani DOC, Colli Perugini DOC, Lago di Corbara DOC, Montefalco DOC, Orvieto DOC, Rosso Orvietano o Orvietano Rosso DOC, Spoleto DOC, Todi DOC, Torgiano DOC. La regione, infine, può contare anche su 6 IGT.
Gli Assaggi
I vini umbri, valutati dai giudici, hanno suscitato impressioni molto positive e sono stati descritti con aggettivi quali: eleganti, invitanti, gastronomici, godibili, rotondi e morbidi. Vini dalla buona freschezza sempre ben integrata con tannini fini e caratterizzati da una buona persistenza. Caratteristiche che gli hanno permesso di essere particolarmente apprezzati dai commissari.
In particolare per quanto riguarda il Sagrantino, durante le degustazioni, è stato definito in alcuni assaggi un vino eccezionale, con una trama tannica vellutata supportata da una vibrante acidità e da un frutto croccante. Un vino rosso robusto e strutturato, con una buona persistenza che ha evidenziato una ragguardevole capacità di invecchiamento ma che, soprattutto, ha rappresentato una corretta espressione del vitigno e del territorio.
Più in generale i vini in degustazione hanno ricevuto commenti molto positivi come “raffinati”, “freschi” e “coinvolgenti” come il Rosso di Torgiano DOC caratterizzato da note fruttate mature e da una bella struttura ma soprattutto da una freschezza dinamica e da tannini vellutati o come Trasimeno Gamay DOC un vino rosso leggero e vivace moto gastronomico grazie alla sua spiccata freschezza ed alla trama tannica vellutata che lo rendono un vino ideale per accompagnare i pasti.
Alcuni vini hanno catturato le attenzioni dei giudici perché incredibilmente equilibrati e inebrianti, con una trama tannica raffinata e sorretta da una bella spalla acida che gli donava una buona lunghezza e che li ha resi davvero speciali.
Sveliamo adesso i vini della regione Umbria che si sono aggiudicati i TRE CAVATAPPI superando l’ardua selezione di vini degustati dai nostri commissari.
I vincitori sono organizzati per tipologia, denominazione o vitigno ed annata.
I Migliori vini Bianchi dell’Umbria
- Agribose – Assisi Grechetto DOC 2022
I Migliori vini Rossi dell’Umbria
Montefalco Sagrantino DOCG
- Tenute Lunelli – Tenute Castelbuono – Montefalco Sagrantino DOCG “Carapace” 2019
- Colpetrone – Montefalco Sagrantino DOCG “Memoira” 2015
- Colpetrone – Montefalco Sagrantino DOCG “Sacer” 2011
Rosso di Torgiano DOC
- Daniele Rossi – Torgiano DOC “Amdaro‘” 2021
- Lungarotti – Rosso di Torgiano DOC “Rubesco” 2020
Trasimeno Gamay DOC
- Duca della Corgna – “Divina Villa Etichetta Bianca” 2022
- Coldibetto – “E-trusco” 2022
L’andamento climatico in Umbria dal 2019 al 2022 e l’impatto sui alcuni vitigni autoctoni
L’Umbria ha sperimentato variazioni climatiche significative tra il 2019 e il 2022. Queste variazioni hanno influenzato la produzione dei suoi vini.
Più in generale le annate dalla 2019 alla 2022 hanno dimostrato l’importanza dell’adattabilità e della resilienza nella viticoltura umbra. Nonostante le sfide poste dal cambiamento climatico, i produttori di vino hanno saputo interpretare e valorizzare le caratteristiche di ogni annata, producendo vini di qualità che riflettono la ricchezza e la diversità del territorio umbro. Questi vini non solo raccontano la storia di un clima in evoluzione, ma anche la passione e la dedizione di coloro che lavorano la terra con rispetto e sapienza. Vediamo come queste variazioni hanno avuto impatto sul Sagrantino DOCG per l’annata 2019, sul Rosso di Torgiano DOC per le annate 2020 e 2021 e sul Trasimeno Gamay DOC per l’annata 2022.
2019: L’annata del Sagrantino DOCG
Il 2019 è stato un anno di sfide e successi per il Sagrantino. Le condizioni climatiche hanno favorito una maturazione ottimale delle uve, con un equilibrio tra giorni caldi e notti fresche, essenziali per lo sviluppo di profumi intensi e una buona struttura tannica. Il Sagrantino del 2019 si è distinto per il suo colore rosso rubino profondo e un bouquet complesso di frutti rossi, spezie e una leggera nota balsamica.
2020 e 2021: Le sfide del Rosso di Torgiano DOC
Il Rosso di Torgiano ha affrontato annate contrastanti nel 2020 e 2021. Il 2020 ha visto un clima più caldo del solito, che ha richiesto una gestione attenta delle vigne per preservare l’acidità e la freschezza delle uve. Il vino risultante ha mostrato un’intensa espressività territoriale, con note di frutta rossa e nera e un finale fruttato con sfumature minerali. Il 2021, invece, è stato caratterizzato da un clima più mite, che ha permesso una maturazione più graduale e ha contribuito alla produzione di vini con una maggiore concentrazione e profondità.
2022: Il Trasimeno Gamay DOC
Il Trasimeno Gamay del 2022 ha beneficiato di un clima favorevole, con una stagione di crescita che ha permesso alle uve di esprimere pienamente il loro potenziale. Il vino si è presentato con un colore rosso rubino luminoso e un profilo aromatico dominato da frutti a bacca rossa, con una struttura equilibrata e un’elegante persistenza.
In conclusione, se da un lato l’andamento climatico ha rappresentato una sfida significativa per la viticoltura regionale, dall’altro ha offerto l’opportunità di riscoprire e valorizzare i vitigni autoctoni. Questi, grazie alla loro resilienza e alla capacità di adattarsi a condizioni estreme, hanno dimostrato di poter contribuire in modo determinante alla sostenibilità e all’eccellenza del patrimonio enologico umbro nel contesto del cambiamento climatico globale.
E con questo, per il momento, è tutto
Vi diamo appuntamento con la prossima regione ed i relativi TRE CAVATAPPI.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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