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I Vini Rossi nel mondo

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Il mondo del vino è un universo così vasto, complesso e affascinante da non avere confini precisi. È un mondo che mescola sapienza millenaria e innovazione contemporanea, scienza e poesia, tecnica e magia, sogno e realtà. È come un grande libro che non si finisce mai di leggere, ogni volta che sembra tu abbia trovato un punto, giri pagina e ti accorgi di un capitolo totalmente nuovo.

Citando una frase di “potteriana” memoria: La felicità può essere trovata anche nei momenti più bui, se solo ci si ricorda di accendere la luce.” Con questo stesso spirito, cercherò di accendere una luce su un tema che è fonte di inesauribile passione: il vino rosso.


Il nostro viaggio partirà dalla Grecia, tempio antico e culla della civiltà. Si sposterà verso Nord, attraversando l’Europa Orientale e scoprendo realtà poco conosciute. Arriveremo in Germania per poi virare a Ovest, attraversando la Francia e la penisola Iberica. Di là voleremo attraverso l’Atlantico per scoprire il nuovo mondo. Una volta giunti in Sud America, attraverseremo il Pacifico verso gli emergenti territori Asiatici e Australiani, completando così un viaggio globale tra culture e tradizioni. Allacciate le cinture, dunque, e preparatevi a partire per vivere questo affascinante viaggio insieme!

Grecia: tra mito e leggenda

Il nostro viaggio alla scoperta dei vini rossi nel mondo ha inizio in Grecia dove il vino è simbolo di dialogo tra mito e realtà. Qui, tra le rovine di templi antichi e i racconti di dei ed eroi, il vino rosso è un protagonista silenzioso ma costante. Non è solo una bevanda: è un elemento culturale, un simbolo che attraversa i secoli, punto cardine dei riti dionisiaci dove il labile confine tra uomo e Dio veniva abbattuto. 

Uno dei vitigni più celebri della Grecia è l’Agiorgitiko coltivato principalmente nel Peloponneso. Questo vino, dal colore rubino intenso, offre al naso profumi avvolgenti di prugna e ciliegia, arricchiti da note speziate di sublime liquirizia e cuoio. È un vino che sa di tradizione e autenticità, ma che sa anche reinventarsi grazie al moderno lavoro dei viticoltori. Sulle isole dell’Egeo, invece, troviamo il Mandelari, un vitigno dal carattere deciso. I vini che ne derivano colpiscono per i loro colori vivaci, i profumi di frutti di bosco e il tannino potente e ruvido. 

A Creta, il Kotsifali si sposa spesso con il Mandelari o il Syrah, dando vita a vini equilibrati e complessi. Questi blend sprigionano profumi intensi di macchia mediterranea e frutti rossi maturi, donando eleganza e profondità sensoriale.

Infine, merita menzione il Limnio, vitigno dalle antiche origini, capace di esprimere straordinaria personalità. I suoi vini si distinguono per note avvolgenti di mora, mirto e spezie, armoniosamente sostenute da un’elegante struttura tannica.

Azerbaijan tra storia millenaria e futuro promettente

Una parentesi di questo viaggio desidero dedicarla alla millenaria storia vitivinicola dell’Azerbaijan, terra dalla tradizione enologica profonda e affascinante. Questo stato, potrebbe tracciare un percorso vitivinicolo di grande interesse. Il consueto cambiamento climatico, unito a mirati investimenti, offrirebbe l’opportunità di riscrivere il suo futuro enologico con nuove prospettive. 

Le qualità di rosso coltivate nella regione comprendono il duttile Cabernet Sauvignon, spesso impiegato in raffinati blend con altri uvaggi. Accanto a esso troviamo il Merlot e il Syrah, protagonisti di vini armoniosi e strutturati. Il Madrasa, vitigno autoctono, regala etichette di grande interesse, caratterizzate da corpo avvolgente e piacevoli note speziate. Infine, il Saperavi si distingue per la sua potente espressione tannica, conferendo ai vini un’impronta decisa e persistente.

Georgia, l’antica tradizione del Caucaso

Parlando di Saperavi, non possiamo che continuare il nostro viaggio in Georgia che con l’Azerbaijan condivide una storia millenaria per quanto riguarda la tradizione vitivinicola. Vitigno simbolo e iconico della Georgia è appunto il Saperavi che come accennato precedentemente regala anche qui dei rossi particolarmente speziati, fruttati e vigorosi. Altre varietà degne di menzione arricchiscono il panorama vitivinicolo con caratteri unici e distintivi. L’Alexandrouli si distingue per la sua raffinata espressione aromatica, mentre il Mujuretuli, in armonioso connubio con l’Alexandrouli, dà vita al celebre vino Khvanchkara

Il Tavkveri, invece, è alla base di rossi leggeri, freschi e piacevolmente scorrevoli. Infine, il nobile Shavkapito regala vini di straordinaria eleganza, impreziositi da suadenti note speziate e fruttate, capaci di esaltare il palato con finezza e carattere.

Libano, una seducente storia millenaria

Sempre per storia e tradizione millenaria, una parte del nostro viaggio lo dedichiamo al Libano, terra che si distingue nel panorama dei vini rossi nel mondo. In questa zona del mondo dal clima mediterraneo, i vitigni internazionali quali Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Cinsault la fanno da padrone adattandosi magistralmente al territorio. Vi è però un’impegno notevole alla riscoperta dei vitigni autoctoni che sta portando buoni risultati con l’Obeidi utilizzato però maggiormente per la vinificazione in bianco. I rossi libanesi si caratterizzano per robustezza e complessità regalando un bouquet fruttato, speziato e a tratti particolarmente minerale.

Ungheria, il fascino misterioso dell’Europa dell’est

Proseguendo il nostro viaggio arriviamo in Ungheria, un paese che, pur essendo noto soprattutto per i suoi vini bianchi dolci, custodisce anche rossi di notevole fattura stupendo l’assaggiatore con quel suo fascino segreto che sa d’Europa orientale. Il ad esempio, è un vitigno che produce vini dagli inebrianti sentori di rosa rossa, frutti di bosco e un leggero sentore animale. Al palato si presenta secco, con un finale elegante e floreale. Il Kékfrankos, in Austria chiamato Blaufränkisch, è un altro protagonista della scena ungherese. Si distingue per i suoi vini freschi e fruttati, con aromi di fragola e lampone e una struttura tannica morbida. Non mancano altre varietà interessanti, come il Kék lo Zweigelt, il Merlot e il Cabernet Sauvignon spesso utilizzati per creare blend dalla complessità e dal fascino disarmanti ed imprevedibili.

Russia, territorio inaspettato di una viticoltura emergente

La Russia oggi (nonostante la funesta circostanza bellica che la coinvolge), desidera affermarsi nel panorama dei vini rossi del mondo. Qui oltre i vitigni internazionali quali Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Merlot e Syrah troviamo alcune interessanti varietà autoctone. Il Krasnostop Zolotovsky ad esempio è un vitigno autoctono che ci regala rossi di una sorprendete complessità, il Tsimlyansky Cherny utilizzato per di più per la produzione di spumanti ci regala comunque vini rossi particolarmente fruttati ed infine anche qui troviamo l’interessantissimo Saperavi già visto in Azerbaijan e Georgia. 

Germania, l’equilibrio raffinato della viticoltura del nord

Il nostro viaggio ci porta ora in Germania, patria sì del Riesling ma che oggi si affaccia con entusiasmo, complice anche di un cambiamento climatico favorevole, nel mondo dei rossi.

La varietà di rosso più coltivata è il Pinot Nero o come viene chiamato in tedesco Spätburgunder, caratterizzata da notevole eleganza e da un naso abbastanza complesso dove i sentori di frutti rossi ammaliano l’olfatto.

Tra gli altri ricordiamo il Dornfelder dal colore intenso e particolarmente fruttato, il TrollingerLemberger ed infine il Regent, particolare una profondamente resistente alle malattie che ci regala vini rossi molto fruttati.

Francia: l’etoile del vino

È impossibile parlare di vino senza fare tappa in Francia, il paese che ha fatto della sua tradizione enologica il cuore pulsante della viticoltura mondiale e dei vini rossi nel mondo, differenziandosi sempre per qualità e innovazione.Qui, ogni regione racconta una storia unica, e ogni vitigno diventa il mezzo per esprimere si la personalità del terroir ma anche la personalità della gente stessa.

Storie di Francia: il Pinot Nero

Il Pinot Nero rappresenta l’emblema della nobiltà vitivinicola francese affermandosi come meraviglioso interprete dei territori del nord della Francia. Questo vitigno, dalle, dona vini dai colori delicati, mai troppo intensi, caratterizzati da un bouquet raffinato e ricco di sentori fruttati e floreali. Al palato si distingue per la sua vivace acidità, elegantissimi tannini e un finale di notevole persistenza. Queste preziose qualità gli consentono di adattarsi con grazia a diverse regioni storiche, quali Champagne, Borgogna, Alsazia, fino a spingersi verso il Midi e la Corsica.

Storie di Francia: il Gamay

Un altro vitigno di notevole importanza nei climi freschi del nord è il Gamay, coltivato con successo nel Beaujolais e nella bassa Borgogna. I vini che ne derivano si presentano con tonalità che spaziano dal porpora al rubino, spesso impreziosite da riflessi violacei. Il bouquet esprime aromi di fiori e frutta rossa, accompagnati da una piacevole vivacità.

ll Gamay, se coltivato con attenzione, può dar vita a vini dai colori intensi e compatti. Sono dominati da profumi di violetta e glicine, con una struttura robusta. Il gusto è polposo e richiama chiaramente la ciliegia matura. Con un adeguato affinamento, questi vini sviluppano sentori complessi di legno affumicato, cuoio e caucciù. Il tannino evolve nel tempo, raggiungendo una morbidezza sapida e ben equilibrata.

Storie di Francia: il Cabernet Sauvignon

Tra i grandi protagonisti della viticoltura francese e dei vini rossi sparsi nel mondo spicca il Cabernet Sauvignon, considerato il pilastro della tradizione enologica del Bordeaux.

Discendente dall’incrocio tra Cabernet Franc e Sauvignon Blanc, questo vitigno matura con facilità nel Médoc. In questa zona sprigiona aromi di cassis, ribes nero e mora. A questi si aggiungono eleganti sfumature vegetali, spesso riconducibili al peperone. Il colore dei suoi vini è un rubino intenso, brillante e profondo.
Al gusto si distinguono per una struttura poderosa e concentrata.
Il tannino è energico e richiede affinamento in barrique per ammorbidirsi ed equilibrare il profilo. Spesso il Cabernet Sauvignon viene armonizzato con uve come il Merlot, al fine di smussare i suoi tratti più vigorosi e conferire maggiore equilibrio all’insieme.

Oltre al Bordeaux, si ritrova anche in regioni come il Languedoc, la Provenza e la Valle della Loira, dove viene utilizzato per arricchire i vini con profumi intensi e una maggiore morbidezza.

Storie di Francia: il Merlot

Il Merlot, secondo pilastro del Bordeaux, raggiunge la sua massima espressione a Saint-Émilion e Pomerol, dove regala vini intensamente colorati, dal profumo di ribes nero e ciliegia, con tannini che evolvono in perfetta fusione con la struttura del Cabernet Sauvignon. Nel sud della Francia, il Merlot viene spesso utilizzato per conferire rotondità e note fruttate ai vini ottenuti da varietà come il Carignan, il Grenache, il Mourvèdre e il Cinsaut.

Storie di Francia: il Cabernet franc

Il Cabernet Franc, terzo elemento del trittico bordolese, è una presenza costante nelle cuvée delle AOC, sebbene con una minore intensità aromatica rispetto ai suoi compagni. Esprime tannini morbidi e delicati sentori floreali e fruttati, con una leggera nota erbacea.

Storie di Francia: storia e tradizione tra Carignan, Grenache e Cinsaut

Nelle regioni meridionali della Francia, quali Provenza, Valle del Rodano e Languedoc-Roussillon, il panorama vitivinicolo è dominato da varietà storiche come Carignan, Grenache e Cinsaut. Il Carignan, originario della Champagne ma amante dei climi caldi, genera vini di colore intenso, con una spiccata componente alcolica e tannini particolarmente decisi. Il Cinsaut, invece, è spesso utilizzato per mitigare l’irruenza del Carignan e del Grenache, apportando freschezza e morbidezza, mentre il Grenache Noir, meno pregiato, è generalmente vinificato in uvaggio, come nella celebre AOC Châteauneuf-du-Pape, dove accompagna fino a 12 varietà, tra cui il Syrah. Infine, il quadro delle uve a bacca nera si arricchisce di varietà minori, coltivate localmente con grande dedizione. Nel nord, in Savoia, il Mondeuse Noir regala vini dai riflessi violacei, con sentori freschi di ciliegia, mentre nello Jura si ottengono vini meno intensi, ma eleganti, con profumi di frutti rossi e un gusto delicato e fresco.

Spagna, il fascino dei rossi iberici

Attraversiamo ora i Pirenei e ci addentriamo nella penisola iberica, dove la passione per il vino è parte integrante della cultura e dove si respira già il fascino “caliente” di una viticoltura virile e travolgente.

In Spagna, il Tempranillo domina la scena risultando uno dei vini rossi più famosi nel mondo. Questo vitigno, coltivato in regioni prestigiose come la Rioja, Ribera del Duero e la Catalogna, dà vini potenti e complessi, con note di frutti rossi, vaniglia, tabacco e spezie.

Altro vitigno Spagnolo di notevole importanza è la Garnacha. I vini ottenuti da Garnacha offrono profumi intensi di frutta rossa matura, come ciliegie e lamponi, accompagnati da accenti speziati di pepe, liquirizia e note erbacee mediterranee. Al palato regalano tannini morbidi, una dolcezza naturale particolarmente interessante e una struttura alcolica piena.

A seconda dell’area di produzione, la Garnacha può dare vita a vini freschi e facili da bere, come quelli di Navarra, oppure a versioni più dense, concentrate e minerali, tipiche di zone come il Priorat o Calatayud.

Altro capolavoro spagnolo risulta essere Il Mazuelo, noto anche come Carignan. Esso è un vitigno a bacca rossa coltivato soprattutto nella Rioja e in Catalogna. In purezza, produce rossi dal colore intenso ed esprime aromi di frutta nera matura, spezie, note terrose ed erbacee. Al palato si esprime con una notevole freschezza, tannini decisi e una struttura vigorosa, che lo rendono particolarmente adatto all’invecchiamento. Infine troviamo il Il Graciano coltivato soprattutto nella Rioja. In purezza questo vino, si presenta con un colore violaceo intenso e offre un profilo aromatico complesso, fatto di frutta a bacca nera, spezie, note balsamiche e minerali. Al gusto, mostra una buona freschezza, tannini decisi ma eleganti e anch’esso una struttura particolarmente adatta all’invecchiamento.

Portogallo, rosso che avvolge

In Portogallo, il protagonista indiscusso è la Touriga Nacional, il pilastro del celebre Porto. Questo vitigno, con i suoi profumi intensi di fiori, frutti di bosco e spezie, si combina spesso con altre varietà autoctone, come la Tinta Roriz e la Tinta Barroca, per creare vini di straordinaria profondità e carattere.

California: fascino e mistero del nuovo mondo

È giunto il momento di volgere lo sguardo oltre i confini dell’Europa, per intraprendere un viaggio verso nuovi e promettenti orizzonti nel panorama dei vini rossi nel mondo. Attraversando l’Atlantico, approdiamo nella soleggiata California, terra generosa e vibrante, dove la viticoltura ha trovato una delle sue massime espressioni.

Qui, tra i vitigni a bacca nera più diffusi, spiccano illustri varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Zinfandel (il nostro Primitivo), Merlot, Pinot Nero, Carignan, Grenache, Gamay, Syrah e Barbera. Tuttavia, accanto a queste uve ben note, emergono anche cultivar autoctone quali Ruby CabernetRoyalty e Ruby Red, testimonianza di una tradizione vitivinicola in continua evoluzione.

Il Cabernet Sauvignon, sovrano incontrastato in termini di superficie vitata, è protagonista sia in purezza sia in raffinati assemblaggi con Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, ispirati ai classici tagli bordolesi. Nelle rinomate zone di Sonoma e Napa Valley, questo vitigno rivela profumi che spaziano dagli eleganti frutti rossi e delle note erbacee, fino ai sentori speziati di pepe, cioccolato e caffè, accentuati dalla maturazione in barrique. Struttura raffinata e tannino magistralmente scolpito conferiscono al Cabernet Sauvignon di queste zone una disarmante eleganza e un’esperienza sensoriale indimenticabile.

Lo Zinfandel, vitigno simbolo della California, incarna l’essenza stessa di questa terra. Capace di adattarsi alla produzione di vini semplici e fruttati, può, se coltivato in condizioni pedoclimatiche ideali, regalarci vini dalla notevole longevità e struttura. Il suo corredo aromatico spazia dai vividi richiami di ribes, more e ciliegie, fino a sfumature erbacee e speziate di anice e pepe nero, conferendo a questi vini una personalità unica e distintiva.

Nel panorama vinicolo californiano, il Merlot si distingue per la versatilità, offrendo vini di facile approccio, ideali per un consumo giovane, ma capaci anche di evolvere brevemente. I suoi aromi, spesso giocati su note erbacee e fruttate, si accompagnano a una struttura elegante delineando un profilo morbido e piacevolmente equilibrato. 

Particolarmente esigente è invece il Pinot Nero, che trova il suo habitat ideale nei climi freschi. Solo un lento e graduale processo di maturazione consente a questo vitigno di sprigionare la sua innata raffinatezza. Il Pinot Nero californiano si caratterizza per i suoi sentori di more e prugne, impreziositi da delicate nuance speziate e balsamiche, mentre al palato si distingue per la sua morbidezza ed equilibrio, mai eccessivo in potenza ma sempre aristocratico. 

Negli ultimi anni, grande attenzione è stata riservata al Syrah, che ha ampliato la gamma dei vitigni a bacca nera della regione. I vini che ne derivano si presentano con una struttura vigorosa e tannini intensi, elementi che li rendono perfetti per l’invecchiamento, arricchiti da profumi di frutta matura e spezie.

Messico, il calore dell’America centrale

Rotolando verso sud, riprendendo uno storico testo dei Negrita, ci ritroviamo in Messico. Qui i vini rossi si distinguono per corposità e tannicità, offrendoci aromi di frutti rossi maturi e note speziate interessanti soprattutto di cannella. Degno di nota è l’impegno per l’innovazione dei messicani verso blend originali e particolari. Le varietà più diffuse sono il Cabernet Sauvignon, il Tempranillo, il nostro Nebbiolo e tra gli internazionali Merlot e Syrah.

Argentina, sangre de Malbec

La nostra avventura alla scoperta dei vini rossi nel mondo continua ancora più Sud approdando nella misteriosa e affascinante Argentina, dove il Malbec regna incontrastato come simbolo dell’enologia nazionale. Questo vitigno, autentico vessillo della viticoltura argentina, dà origine a vini dal colore rosso rubino profondo, ricchi di aromi di frutta matura, cassis, spezie e sentori vegetali. Al palato questi vini si distinguono per morbidezza e struttura, offrendo un’esperienza sensoriale avvolgente. Un tempo protagonista indiscussa, la Bonarda ha gradualmente ceduto spazio ad altre varietà, pur mantenendo un posto d’onore nel panorama vinicolo argentino. Questo nobile vitigno continua a regalare vini dal vivace colore rubino, caratterizzati da freschezza, buona struttura e tannini armoniosi.

In contrasto, il Cabernet Sauvignon prosegue la sua inarrestabile ascesa, sostenuto dal crescente interesse internazionale. I suoi vini si distinguono per la solida struttura e l’intensità espressiva, impreziositi da avvolgenti note speziate ed eleganti sfumature erbacee. Spesso questi vini vengono armonizzati attraverso tagli con Merlot o Malbec, capaci di ammorbidire la vigorosa personalità del Cabernet.

Tra i vitigni emergenti, il Syrah ha conquistato i viticoltori argentini, diventando uno dei più coltivati grazie alla sua capacità di generare vini dal titolo alcolometrico elevato, struttura robusta e aromi intensi di frutta rossa e pepe nero. Non meno rilevante è il contributo del Tempranillo, apprezzato per la produzione di vini giovani, profumati di ciliegia e lampone, di buona acidità e media struttura.

Cina, il rosso del drago

Lasciamo adesso le Americhe per dirigerci verso altre misteriose terre. Eccoci pertanto giunti in Cina, paese che vanta una delle più alte consumazioni di vini rossi nel mondo. Nonostante la maggior parte di questo consumo derivi dalle importazioni, oggi la Cina sembra determinata a dire la sua sul mercato della produzione vitivinicola. Anche in questa terra, i vitigni internazionali dominano la scena, offrendo un’ampia varietà di espressioni enologiche. Troviamo una produzione significativa di Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Marselan, affiancati dal caratteristico Cabernet Gernischt. Questi vitigni danno origine a vini di grande morbidezza, impreziositi da tannini finemente levigati.

La Cina, con il suo territorio vasto e sconfinato, si distingue per un clima estremamente variabile. Questa diversità, se accompagnata da investimenti mirati e innovazioni enologiche, permetterà al paese di sviluppare, nel tempo, una viticoltura di prestigio. Il suo potenziale, dunque, si candida a conquistare un ruolo di rilievo nel mercato internazionale dei vini rossi nel mondo.

Armenia, l’anima antica della perla del Caucaso

Ci spostiamo ora in Armenia, paese anche esso dalla tradizione vitivinicola antica e spesso sottovalutato. Tra le sue varietà autoctone riconducibili ai vini rossi troviamo l’ Areni Noir dai sublimi sentori di ciliegia e frutti rossi che ci regala una buona acidità e struttura. Oltre l’Areni Noir l’Armenia ci regala anche il  Kndoghni di crescente popolarità e il Vardazaryan molto adatto all’invecchiamento.

Viaggio in Australia

L’Australia è oggi uno dei principali produttori di vino al mondo, con oltre 130.000 ettari vitati e una produzione che supera abbondantemente il consumo interno. La storia del vino in Australia è piuttosto recente. La vite fu introdotta nei primi anni dell’Ottocento, probabilmente dal Sud Africa, e si diffuse rapidamente in diverse regioni del paese.

Oggi, l’Australia vanta una viticoltura diversificata in diverse regioni, ciascuna con le proprie specializzazioni e potenzialità, e continua a evolversi sia nei numeri sia nel prestigio.

Il re dei vini australiani è sicuramente lo Shiraz. Diffuso maggiormente nelle zone della Barossa Valley o McLaren Vale, regala vini intensi, fruttati, speziati (pepe nero, liquirizia), con tannini maturi e una struttura importante. Nelle zone australiane più fresche invece come nel caso della Hunter Valley , si esprime con note floreali, buona freschezza e grande longevità.

Altro rosso di notevole importanza è il Cabernet Sauvignon coltivato soprattutto a Coonawarra e Margaret River. Il clima fresco di queste zone permette di ottenere vini dalla possente struttura, con aromi di frutti a bacca nera, mentolo, e tabacco.

Altro splendido protagonista risulta essere il Pinot Noir che anche in questa zona del mondo ci dona vini dalla raffinata eleganza, con profumi di frutti rossi, spezie leggere ed una notevole impronta minerale.

Nuova Zelanda, l’armonia dei vini sotto il rosso Sole del sud 

In Nuova Zelanda i vitigni a bacca nera più diffusi sono Pinot Nero, Merlot e Cabernet Sauvignon. La vinificazione prevede spesso fermentazione in acciaio, lunghe macerazioni e maturazione in barrique.

Il Pinot Nero si distingue per un colore più intenso, un palato avvolgente e una speziatura lieve, con marcate note minerali. Viene usato anche per spumanti metodo tradizionale nel Marlborough. Il Merlot è apprezzato per la morbidezza ed è in crescita, mentre il Cabernet Sauvignon si coltiva soprattutto ad Auckland e Hawke’s Bay, dove dà vini profumati, acidi e strutturati, spesso assemblati con il Merlot. Si coltivano anche Cabernet Franc, Syrah, Malbec e Pinotage.

Sud Africa il rosso della terra e del sole 

Parlando di Pinotage la nostra mente non può che dirigersi in Sudafrica dove la viticoltura è cresciuta grazie a un clima mediterraneo mitigato dalle correnti oceaniche. I vitigni a bacca nera principali sono Cabernet Sauvignon, Syrah, Pinotage e Merlot. Il Pinotage, incrocio tra Pinot Nero e Cinsaut, è il vitigno simbolo e offre vini dal colore intenso, con profumi di ciliegia, liquirizia e note fumé, minerali e vegetali. I vini sudafricani si caratterizzano per freschezza, tannini pronunciati e aromi di mora, ribes, cioccolato e tabacco. Il Cinsaut, un tempo predominante, è oggi marginale ma rilevante storicamente.

Il nostro viaggio è davvero terminato?

Qualcuno di voi ora potrebbe domandarsi “E L’Italia?”. Il patrimonio enologico del nostro Paese è troppo vasto e prezioso per essere racchiuso in poche righe. Per questo motivo vi invito a leggere il nostro articolo “I vini rossi in Italia” per un approfondimento su vitigni e vini rossi del nostra meravigliosa penisola!

Ogni calice è un microcosmo di storie, tradizioni e passioni. Cambiamenti climatici e tecniche innovative stanno riscrivendo le regole del gioco, aprendo nuove prospettive. Non ci resta che continuare a esplorare, con il calice in mano e la curiosità nel cuore. Alla prossima tappa!

Umberto Li Vigni
Umberto Li Vigni
Sommelier & winelover . Scrivo di vino con amore e passione, tra sogni, aromi e stelle. Ogni calice è un piccolo universo da raccontare.

Untold

"Untold - Quello che non è ancora stato detto del vino" è la prima edizione della guida ai vini d'Italia di Decanto distribuita in volume cartaceo e App nel 2024.

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