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Recensione del Primitivo “ES” 2018 di Gianfranco Fino

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Colore rosso sangue su fondo nero, due lettere, una parola: ES.

L’Es o “Ego” è una delle parti della personalità descritte da Sigmund Freud nella sua teoria della personalità: L’Es è la parte della personalità che rappresenta gli istinti, gli impulsi e i desideri più primitivi e animali dell’individuo legati alla soddisfazione immediata del sé, come il bisogno di cibo, acqua, sonno e sesso.

L’Es è guidato dal principio del piacere, cercando sempre di soddisfare i propri bisogni e desideri in modo egoistico e senza considerare gli effetti sugli altri.

Da questi presupposti nasce l’ES di Gianfranco Fino, un vino super-pugliese prodotto a Manduria che non ha bisogno di presentazioni e che si classifica, per scelta, come Salento Primitivo IGT.

L’ES è un vino lussurioso ed egocentrico, primitivo come una violenta e audace trasgressione che si traduce in un’urgenza autoerotica.

Caratteristiche Produttive del Primitivo “ES” 2018 di Gianfranco Fino

L’ES è frutto di una viticoltura biologica effettuata da Gianfranco Fino a cavallo tra Manduria e Sava a 100 metri s.l.m. in un appezzamento di 10 ettari pianeggiante in cui le piante sono allevate ad alberello.

La raccolta del primitivo in purezza è fatta a fine agosto a mano, dopo un leggero appassimento delle uve sugli alberelli vecchi di sessant’anni, in cassette di plastica con attenta selezione dei grappoli e trasporto in camion con cella isotermica.

Una volta svinato l’ES sosta per nove mesi in barrique di rovere francese per metà nuove e per metà di secondo passaggio. Quindi resta ad affinare in bottiglia per ulteriori sei mesi fino a consolidarsi con un titolo alcolometrico di ben 16,0%.

Degustazione del Primitivo “ES” 2018 di Gianfranco Fino

Osservo il vino ruotare nel calice con doverosa e noncurante lentezza, e continuo a notarlo mentre scivola lungo stretti archetti dalle forme geometriche come un cromlech.

Il colore è rosso rubino vivo e profondo, sembra vivo, ardente.

Al naso l’ES ridefinisce il concetto di fruttato mostrando in contemporanea il gusto giovane e brioso della marmellata di frutti rossi fresca e la nota quasi eterea delle amarene sotto spirito.

L’olfatto si completa con una nota speziata amarostica di liquirizia e un sentore balsamico mentolato.

Al gusto è indomabile, profondo come l’IO di Freud, ruffiano come solo il Primitivo sa essere e indubbiamente sbilanciato verso le morbidezze.

E’vellutato e profondamente coerente, con una beva succosa, materica e voluttuosa che ne rende molto difficile l’abbinamento con il cibo.

Ci si inizia a render conto dei 16,0% soltanto quando il vino termina riportandoti a condividere la magia del Natale con i tuoi familiari.

Abbinamento del Primitivo “ES” 2018 di Gianfranco Fino

Noi abbiamo tentato l’abbinamento dell’ES con delle salsicce alla brace, ma non ci è andata bene e la struttura del cibo è stata surclassata da quella del vino.

Ci piacerebbe riprovarlo in abbinamento a un ragù di trachiulelle di maiale o uno spezzatino al sugo di pomodoro oppure a mò di Dolce Naturale in compagnia di un formaggio erborinato.

Se ti è piaciuto questo articolo non perderti la recensione del Negramaro “Jo” 2018 di Gianfranco Fino.

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