Recensione del Nerello Mascalese Riserva DOC “De Rerum Aetna” 2017 di Oro d’Etna
Dal nettare delle api a quello degli dei: ecco la curiosa evoluzione dell’azienda siciliana Oro d’Etna che, con il suo Nerello Mascalese Riserva DOC “De Rerum Aetna” 2017, ha conquistato i Tre Cavatappi nell’edizione 2025 di “Untold – Quello che non è stato ancora detto del vino“, la guida al vino italiano di Decanto interamente dedicata alle DOC e alle DOCG (in questo precedente articolo trovate tutti i vini premiati della Sicilia).
Indice
Cantina Oro d’Etna: la storia dell’azienda
Oro d’Etna è una piccola azienda agricola a conduzione familiare fondata nel 1986 e di proprietà di Sebastiano Costa. La prima attività è stata l’apicoltura che, ancora oggi, permette di produrre circa 30 tonnellate di miele all’anno. Il titolare si occupa, fra l’altro, anche dell’uliveto di famiglia, situato sul versante sud dell’Etna, dove si coltivano le varietà di olive autoctone Nocellara dell’Etna e Brandofino.
Negli anni, però, il cuore dell’Azienda è diventato il vigneto di 5 ettari sul versante est dell’Etna, che permette di produrre vini rientranti nell’omonima denominazione di origine controllata, sotto la supervisione dell’enologo Leonardo La Corte. Le viti sono coltivate con il metodo dell’agricoltura sostenibile e, attualmente, è in corso la transizione verso quello biologico.
Visitare l’azienda: cantina Oro d’Etna
La Cantina si trova a Zafferana Etnea in provincia di Catania ed è raggiungibile esclusivamente utilizzando la propria auto. Sono previste visite con degustazione di vini e prodotti tipici a partire da 10 euro per persona. Si può approfittare anche per vedere le arnie delle api e il laboratorio di smielatura.
L’esperienza “Wine Tasting & Food” comprende una passeggiata nei vigneti, la visita alla bottaia e la degustazione di 5 vini al calice con abbinamento gastronomico, seguiti da personale specializzato.
C’è la possibilità anche di fare un pic-nic in vigna, oltre che di farsi spedire in Italia o all’estero i vini acquistati presso la Cantina.
Caratteristiche dell’Etna Nerello Mascalese Riserva DOC “De Rerum Aetna” 2017
Il vino è prodotto con uve Nerello Mascalese in purezza derivanti da viti coltivate su terreno vulcanico sabbioso, misto a sassi, ricco di sali minerali. I vigneti hanno un’età media di 80 anni e si trovano a un’altitudine di 500 metri s.l.m. con un’esposizione a sud-est. L’allevamento delle viti avviene ad alberello su terrazzamenti in pietra lavica con una densità d’impianto di 8.000 ceppi per ettaro.
I grappoli sono raccolti in piccole cassette con un’accurata selezione. Dopo la diraspapigiatura, le uve fermentano a contatto con le bucce a una temperatura di 20/22° C con rimontaggi ripetuti sino al termine della fermentazione. Sono previsti una permanenza in acciaio per 12 mesi, seguiti poi da 18 mesi in botte grande di castagno dell’Etna (da 2.000 litri) e, infine, da un affinamento in bottiglia di ulteriori 18 mesi.
La produzione media annua di questo vino è di 2.700 bottiglie, la gradazione alcolica di 13,5% vol. e la temperatura di servizio consigliata di 18°-20° centigradi.
Degustazione dell’Etna Nerello Mascalese Riserva DOC “De Rerum Aetna” 2017
Questo vino di un bel colore rosso granato si contraddistingue per la sua intensità e un bouquet aromatico di tutto rispetto: note floreali di rosa appassita e fruttate di confettura di ciliegia si accompagno a sentori di tabacco e cacao amaro. Non manca neppure una piacevole componente speziata di pepe nero e alcune note balsamiche.
Si tratta di un vino elegante e caratterizzato da un’ottima freschezza e da tannini setosi. Il corpo è pieno e avvolgente. Un Nerello Mascalese decisamente tipico, equilibrato nelle sue componenti e con una buona persistenza in bocca.
Un prodotto che può regalare grandi emozioni da subito, ma di cui si potrebbe sperimentare anche la capacita evolutiva con un ulteriore breve periodo di affinamento in bottiglia.
Consigli sull’abbinamento
Il vino può accompagnare bene piatti di grande struttura, sughi, arrosti di carne ricchi di speziature e cacciagione saporite, oltre a formaggi molto stagionati, come un pecorino siciliano, per rimanere su un abbinamento regionale. Si può anche degustare come ottimo vino da meditazione.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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