I vini provenienti da territori vulcanici hanno sempre un qualcosa di accattivante. Come sul Vulture, un vulcano oramai spento ma capace di donare ai vini prodotti con Aglianico delle caratteristiche uniche e decisamente interessanti. Ne è sicuramente dimostrazione il Sigillo 2016, l’Aglianico del Vulture prodotto da Cantine del Notaio che ha ottenuto i Tre Cavatappi nella nostra guida ““Untold – Quello che non è ancora stato detto del vino” . Noi di Decanto abbiamo infatti voluto creare la nostra guida che contiene le recensioni di oltre 1.000 vini esclusivamente a marchio DOC e DOCG prodotti da 550 aziende selezionate e 41 approfondimenti tematici. Una menzione aggiuntiva data dal nostro tem di giudici al Sigillo è quella di Miglior Vino da Invecchiamento, e nel proseguimento dell’articolo, vi spiegherò anche il motivo.
Cantine del Notaio
La storia dell’azienda comincia nel 1998 quando viene fondata da Gerardo Giuratrabocchetti, laureto in Scienze Agrarie e con la passione per la viticoltura. Seppur relativamente giovane, la cantina vanta una tradizione legata allo stesso proprietario, o meglio all’intera famiglia. Il nonno di Gerardo, infatti, già proprietario di vigne sul Vulture e che portava il suo stesso nome, tramandò la sua ricchezza e il suo patrimonio al nipote.
Una ricchezza fatta non solo di vigne e di mura, ma anche di conoscenza, tradizione e legame col territorio e soprattutto con la famiglia. E Gerardo Giuratrabocchetti, attualmente proprietario delle Cantine del Notaio, ha mischiato queste tradizioni acquisite dal nonno con le conoscenze scientifiche apprese dagli studi e con ricerche effettuate sul vitigno e sul territorio. Questo mix ha portato Cantine del Notaio ad essere tutt’oggi una realtà importante, nota, di grandi dimensioni e dotata di importanti riconoscimenti. Ma al tempo stesso un’azienda vinicola gestita ancora da un ambiente famigliare .
Visitare Cantine del Notaio
Le Cantine del Notaio sono aperte a visite da parte di turisti, enoappasionati o chiunque voglia conoscere la loro realtà e la loro storia. Per visitare la cantina bisogna munirsi di mezzi propri e raggiungere la sede. I pacchetti offerti sono di diversi tipi, che vi consentono di visitare le splendide grotte storiche del 1600 scavate nel tufo, dove avviene la mauturazione dei loro vini. Il prezzo della degustazione varia poi a seconda della quantità e delle tipologie dei vini che volete degustare, con la possibilità di assaggiare anche dei prodotti tipici del territorio.
Alcune Curiosità sulle Cantine del Notaio
Prima di parlare del Sigillo vi racconto alcune curiosità interessanti riguardanti l’azienda e i propri vini:
- Nelle grotte di tufo è presente un presepe animato che vuole raccontare la gente del Vulture, con i lavori, i mestieri ma anche le loro gioie e i loro dolori. Tra queste rappresentazioni non poteva mancare la vigna, la cantina e, appunto, il notaio.
- Tutti i vini di questa azienda hanno dei nomi riconducibili al lavoro notarile. Oltre al Sigillo infatti le Cantine del Notaio producono ad esempio la Firma, l’Atto, la Procura tra i vini rossi oppure la Parcella tra i bianchi o l’affascinante Rogito tra i vini rosati.
- In collaborazione con la Regione Basilicata, gli istituti di ricerca e l’università, Gerardo Giuratrabocchetti ha dato vita ad un progetto di grande interesse con la scoperta e la coltivazione di altri 40 vitigni lucani storicamente coltivati.
L’Aglianico del Vulture Il Sigillo
L’Aglianico del Vulture il Sigillo delle Cantine del Notaio viene prodotto come da disciplinare utilizzando solo Aglianico come vitigno. Le uve provengo da vigneti che si trovano a circa 400-450 m con esposizione Sud-Est ed i terreni sono di matrice vulcanica e sabbiosa. Le uve vengono lasciate surmaturare o addirittura appassire in pianta e questo darà un’impronta ben definita e moderna a questo Aglianico del Vulture. Dopo la fermentazione alcolica, il vino passa in barrique per 24 mesi dove avviene anche la fermentazione malolattica. L’affinamento prosegue in bottiglia per altri 24 mesi prima della commercializzazione.
La Degustazione del Sigillo 2016
L’Aglianico del Vulture 2016 delle Cantine del Notaio si manifesta nel bicchiere con un vivido rosso carminio con inziali sfumature granata. Il movimento lento e sinuoso durante la rotazione del calice denota già una grande struttura.
I profumi sono intensi, decisi e ben scanditi con un’ apertura fruttata piuttosto matura di prugna, ciliegia nera, mora in confettura e viola appassita. Spiccano poi importanti sentori speziati piuttosto complessi che ricordano i chiodi di garofano, la vaniglia e la cannella ma anche il pepe, il cardamomo. A completare il corredo olfattivo ci sono cioccolato, cuoio e terra umida con una piacevole chiusura balsamica.
Il sorso è pieno, largo e materico con un tannino “da Aglianico” ma ammorbidito da una buona componente glicerica figlia dell’appassimento e della maturazione. Dotato di grande equilibrio gustativo, l’Aglianico del Vulture Sigillo 2016 si rende goloso ed accattivante, pur mantenendo una sua eleganza; un po’ come un campione di pesi massimi in abito da sera.
Il premio come Miglior Vino da Invecchiamento dipende proprio da questa sua importante struttura, ma anche dall’ottima spalla acida che lo rende vivo e vivace. Lunga e interminabile la persistenza, con un centro bocca che richiama la frutta matura e un finale che invece rimanda alla liquirizia e al cioccolato.
Abbinamenti Con l’Aglianico del Vulture Il Sigillo
Un vino di questa struttura necessita sicuramente un accostamento a piatti importanti. La selvaggina in primis come ad esempio una lombata di cervo bardata di pancetta oppure un cinghiale in umido brasato all’aglianico. Tuttavia anche il manzo si accompagna benissimo con l’Aglianico del Vulture il Sigillo, magari una tagliata di Angus contornata da patate viola.
Infine, in alternativa, l’accostamento con i grandi formaggi del sud renderebbe il matrimonio tra le due parti decisamente armonico. Ad esempio, per restare in regione, con un Canestrato di Moliterno o con un Caciocavallo Silano.