Giovanni Ascione, dopo una vita passata a parlare di vino, qualche anno fa ha deciso di passare “dall’altra parte” iniziando a produrre quel nettare divino di cui era solito scrivere. E nonostante la, per certi versi, giovane età della cantina, il suo “Sabbie di Sopra il Bosco” si può già considerare una pietra miliare del panorama enologico campano.

Ottenuto da Pallagrello Nero, con piccole percentuali di Aglianico e Casavecchia, la peculiarità di questo vino è la sua intenzione d’ispirazione oltralpina, di puntare su un blend di uve che costituiscono probabilmente la più autentica espressione del territorio da cui provengono.

Dopo la fermentazione in acciaio, il Sabbie di Sopra il Bosco matura in tonneau per 13 mesi e, quindi, affina per altri sei mesi in bottiglia.

Abbiamo degustato l’annata 2008 che nel calice si presenta di un profondo rosso rubino e al naso sprigiona i suoi profumi, eleganti e delicati, di amarene, ciliegie, con note di viola e tabacco. Al sorso è morbido, con un tannino avvolgente e vellutato e un il finale di incredibile persistenza, che lascia trasparire una leggera speziatura.

Perfetto in abbinamento con secondi a base di carne o taglieri di salumi, l’abbiamo bevuto accompagnato da un agnello al forno con patate. Abbinamento riuscito.

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