Un salto nelle colline di Orvieto: terroir, cantine e storia
La realtà orvietana è ricca di storia, con una tradizione vitivinicola che trova le sue radici nell’antichità.
Già il popolo etrusco, amante del vino, diede uno slancio alla produzione di vino nel territorio di Orvieto.
Le colline orvietane sono state dimora dei Papi e dei pellegrini.
L’Umbria non è solo Sagrantino, Montefalco e vini rossi, grazie ai produttori orvietani i vini bianchi, simbolo di questa zona, hanno iniziato a imporsi sempre di più sul mercato italiano.
La forza di questo territorio è data dal Terroir. È proprio la varietà di terreni, argillosi, vulcani, calcarei, a contraddistinguere la produzione del vino umbro.
Qui non è il vitigno a fare il vino ma il particolare legame tra contesto pedoclimatico, uve e produzione, ed è proprio dal loro terroir orvietano che nascono l’Orvieto Classico DOC e il Muffato.
I vitigni che rientrano nella composizione del vino Orvieto classico DOC sono Trebbiano toscano, Grechetto (min.60%), in abbinamento con altre varietà locali e non. Proprio per la molteplicità di vitigni che compongono l’Orvieto classico, ciò che contraddistingue il vino all’assaggio non è l’uvaggio ma il terroir.
Ed è proprio questa la visione e la missione dei produttori locali: dare risalto all’Orvieto classico, contraddistinguerlo come vino di terreno.
Tra i vini prodotti in zona, una menzione particolare non può spettare che al Muffato. Non fatevi spaventare dal nome, si tratta di uno dei prodotti più caratteristici e pregiati del territorio.
I vini cosiddetti muffati o “botritizzati” sono, in genere, prodotti con uve che vengono attaccate da un particolare ceppo di muffa grigia, nota anche come muffa nobile (Botrytis Cinerea), che si forma sugli acini in presenza di specifiche condizioni di alternanza tra umidità, calore e ventilazione. Questa botrite fa nascere un prodotto unico del suo genere.
La scoperta principale del territorio sono stati i produttori locali che ci hanno permesso di immergerci nel mondo orvietano.
Indice
Locanda Palazzone
L’azienda agricola Palazzone e la locanda Palazzone ci hanno regalato un’esperienza idilliaca, nel verde delle colline orvietane. La Locanda medievale circondata dai vigneti è un luogo incantevole. Il nome deriva, per l’appunto, dall’imponente palazzo del 1200, dimora del pontefice Bonifacio VIII.
L’azienda vitivinicola nasce nel 1969. Inizialmente coltivavano solo le uve, per poi conferirle alle cantine sociali. Dalla seconda generazione, l’azienda ha cambiato il suo format e dal 1988 sono divenuti dei veri e propri produttori di vino.
L’azienda ha 24 ettari di vigna con terroir differenti e dotati di grande complessità, con una prevalenza di terreno argilloso, che conferiscono grande mineralità e struttura al vino.
La filosofia dell’azienda è dare rilievo all’imponenza del terroir delle colline orvietane. Per questo, l’Orvieto classico, simbolo della cantina, è “il vino della terra e non dell’uva”.
La visita in cantina ci ha portato alla scoperta della “grotta”, dove viene prodotto un vino della tradizione agricola, realizzato come lo facevano i vecchi contadini della zona. Un processo interamente manuale, di maturazione e fermentazione di uve di trebbiano, verdello e malvasia, da una vigna mista situata in una piccola zona vulcanica, che fanno un passaggio in botti di castagno.
Dopo l’incantevole storia della cantina, la curiosità nell’assaggio dei prodotti aumentava sempre di più, così abbiamo iniziato la scoperta e la degustazione dei vini Palazzone.
Orvieto Classico Superiore DOC Campo del Guardiano
Un vino elegante e longevo. Grazie alla disponibilità e grande passione dei produttori abbiamo avuto la possibilità di fare una verticale e assaggiare Orvieto Classico – Campo del Guardiano 2019, 2015 e 2014.
Un vino composto da un blend di Grechetto, Procanico, Verdello e Malvasia bianca toscana. Il vino fermenta in acciaio per 20 giorni, prima di un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia di 18 mesi.
Le uve vengono tutte selezionate da una zona alta della collina, rivolta ad Est, segnata da un suolo vulcanico.
L’evoluzione delle tre annate degustate è evidente e mostra tutta la longevità e finezza del prodotto.
L’annata 2019 è caratterizzata da un colore giallo paglierino, da note aromatiche di rosmarino e da un assaggio morbido e persistente. Un vino saggio e complesso.
L’annata calda del 2015 è espressione di tutta la longevità e complessità del vino. Alla vista si presenta sempre di colore giallo paglierino. Al naso si sprigionano i sentori erbacei e di pasticceria, uva passa e burro. All’assaggio si presenta morbido, persistente con un retronasale molto intenso.
L’annata 2014 è stata fredda, quindi in questo vino predominano le durezze, come la sapidità e la freschezza.
L’Orvieto Classico Superiore – Campo del Guardiano è sicuramente un vino di spessore e complessità. La banalità sicuramente non appartiene ai vini del Palazzone.
Orvieto Classico Superiore DOC “Muffa Nobile”
Orvieto è una rara zona italiana, caratterizzata dalla produzione dei Muffati. Dunque, per noi winelovers la scoperta delle peculiarità del luogo è un obiettivo essenziale.
Alla vista è di colore giallo paglierino. Al naso emergono le note di botrite, frutto sciroppato, albicocca secca, miele, camomilla, confettura di pere. Tutti questi sentori sono sintomo della complessità del vino e si rinvengono all’assaggio. Un vino che sorprende anche le persone più scettiche sul vino dolce.
La visita alla Locanda Palazzone ci ha permesso di toccare con mano la realtà vitivinicola orvietana, mediante la scoperta dei prodotti del posto e delle sorprendenti caratteristiche del terroir locale.
Cantina Neri
Il nostro viaggio tra le colline orvietane si è poi spostato alla Cantina Neri. Una piccola realtà vitivinicola, degli anni’ 50, a pochi chilometri da Orvieto. Nel 2006 si decide di vinificare parte delle varietà prodotte e la cantina inizia ad interfacciarsi con i mercati locali e internazionali.
L’idea attuale della Tenuta, e che accomuna la maggior parte delle cantine della zona, è l’esaltazione dei vitigni locali e il rispetto della natura nell’intera fase di produzione.
I vigneti sono siti a 200 e 300 metri d’altitudine sul livello del mare, in terreni particolarmente argillosi. Le principali uve coltivate nel territorio sono, per l’80%, vitigni a bacca bianca quali Grechetto, Procanico, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viognier. Il restante 20% comprende vitigni a bacca rossa, come Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero.
Il territorio orvietano è sicuramente contraddistinto da un’elevata produzione di vini bianchi e muffati.
Dopo la visita in cantina ci siamo diretti alla sala degustazione, dove abbiamo avuto modo di scoprire i prodotti dell’azienda.
La prima caratteristica particolare dei prodotti Neri è sicuramente l’etichetta vivace e di spicco, che contraddistingue tutti i vini dell’azienda.
I vini prodotti dalla cantina rispecchiano le caratteristiche del terroir della zona. Meritano menzione:
Orvieto Classico Superiore Ca’ Viti 2016
Un vino composto da un blend di Grechetto 50% – Procanico 40% – Drupeggio, Verdello, Malvasia 10%. Alla vista si presenta di color giallo paglierino con riflessi ambrati. Al naso predominano sentori di mela verde, fico, prugna e note erbacee. Al gusto regala buona acidità e mineralità.
Vardano Greghetto IGP Umbria,2019
È un 100% Grechetto. Le uve cresciute in un terreno argilloso vengono vendemmiate tardivamente e mano. Dopo la fermentazione, vi è una maturazione in rovere francese, di 6 mesi, e un affinamento in bottiglia per altri 6 mesi, prima della commercializzazione. Alla vista si presenta di colore giallo paglierino. Al naso predominano sentori di frutta matura, note tostate e vaniglia. Al gusto si dimostra fresco, con una buona sapidità e un finale lungo e persistente.
La Cantina Neri è una realtà interessante del panorama vitivinicolo orvietano, con prodotti particolari e interessanti, tra tradizione ed innovazione.
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