Eccoci qua con un nuovo appuntamento per l’anticipazione dei vini vincitori dei TRE CAVATAPPI di Decanto assegnati durante la prima edizione di “UNTOLD – Quello che non è ancora stato detto del vino”. Oggi sveleremo i vini della Valle d’Aosta

La viticoltura in Valle d’Aosta

Cenni Storici sulla Viticoltura

La viticoltura in Valle d’Aosta ha radici antiche che risalgono all’epoca romana. I primi vigneti furono piantati dai Romani, che riconobbero il potenziale del territorio per la produzione di vini di qualità. Durante il Medioevo, i monasteri giocarono un ruolo cruciale nella conservazione e nello sviluppo delle tecniche vitivinicole permettendo alla viticoltura di continuare a prosperare nel corso dei secoli. Nonostante le sfide poste recentemente dal clima e dalla geografia della regione i vini valdostani continuano a rappresentare un’eccellenza del nostro paese.

Clima e Composizione dei Terreni

La Valle d’Aosta è caratterizzata da un clima alpino con estati calde e inverni rigidi. Le escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono lo sviluppo di aromi complessi nei vini. I terreni sono prevalentemente sabbiosi e ricchi di minerali, derivanti dall’erosione delle montagne circostanti. Questa composizione conferisce ai vini valdostani una particolare mineralità e freschezza.

I Numeri della Val d’Aosta

Le Denominazioni di Origine

In Valle d’Aosta non ci sono DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e la regione vanta una sola DOC (Denominazione di Origine Controllata): la Valle d’Aosta (o Vallée d’Aoste) DOC, che include diverse sottozone come Arnad-Montjovet, Blanc de Morgex et de La Salle, Chambave, Donnas, Enfer d’Arvier, Nus e Torrette. I vini prodotti nella regione sono molto apprezzati per la loro qualità e unicità.

Riconosciuta nel 1971 questa DOC ha subito diverse modifiche nel tempo per includere nuove varietà e migliorare la qualità dei vini prodotti. Ecco alcune delle principali caratteristiche:

Il terroir della Valle d’Aosta DOC

La zona vinicola della Valle d’Aosta DOC si estende lungo il fondo valle pianeggiante dove scorre la Dora Baltea. L’orientamento Est-Ovest della valle determina l’esposizione dei versanti: uno esposto a Sud (“adret”) e uno esposto a Nord (“envers”). Le superfici agricole sono limitate, quindi i vigneti sono spesso situati su pendii ripidi e terrazzati.

Viticoltura Eroica

La viticoltura eroica è una logica conseguenza del territorio e quindi un pratica diffusa in questa regione dove i vigneti sono spesso situati, come visto, su pendii ripidi e a elevate altitudini. Questa tipologia di coltivazione richiede un grande impegno fisico e tecnico, ma permette di ottenere vini di alta qualità con caratteristiche uniche. I vigneti di Morgex, situati a oltre 2000 metri di altitudine, sono un esempio emblematico di viticoltura eroica.

Vitigni e Vini s Sottozone

La Valle d’Aosta DOC include una varietà di vitigni autoctoni e tradizionali quali:

  • Vitigni Autoctoni: Mayolet, Fumin, Cornalin, Petit Rouge, Premetta, Vuillermin e Prié Blanc.
  • Vitigni Tradizionali: Petite Arvine e Nebbiolo.
  • Vitigni Storici: Moscato Bianco (coltivato nella zona di Chambave).

Le sottozone della Valle d’Aosta DOC includono:

  • Arnad-Montjovet
  • Blanc de Morgex et de La Salle
  • Chambave
  • Donnas
  • Enfer d’Arvier
  • Nus
  • Torrette

La Produzione in Val d’Aosta

La produzione vinicola in Valle d’Aosta è relativamente limitata a causa delle ridotte dimensioni della regione e delle difficili condizioni di coltivazione. Tuttavia, la qualità dei vini prodotti, come già detto, è elevata e riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

Nel 2023, la produzione vitivinicola in Valle d’Aosta ha visto un incremento del 10% rispetto all’anno precedente passando da 18.000 a 20.000 ettolitri mentre il numero totale di bottiglie si è attestato a circa 2,1 milioni di bottiglie.

Questi dati rappresentano un’importante crescita per il settore vitivinicolo della regione.

Tipologia dei Vini Valdostani

I vini della Valle d’Aosta DOC si distinguono per la loro qualità e varietà

Vini Bianchi

I vini bianchi della Valle d’Aosta sono noti per la loro freschezza e mineralità. La forte escursione termica che si ha in questa regione, infatti, favorisce lo sviluppo di aromi intensi e complessi. Tra i vitigni bianchi Il Prié Blanc è uno dei più rappresentativi e viene utilizzato per produrre vini come il Blanc de Morgex et de La Salle.

Vini Rossi

I vini rossi valdostani sono caratterizzati da una buona struttura e complessità aromatica. Presentano aromi fruttati che, con l’affinamento, si trasformano in note speziate e balsamiche. Tra i vitigni rossi autoctoni, il Petit Rouge e il Fumin sono particolarmente apprezzati. Vini come il Torrette (ottenuto da uve Petit Rouge per almeno il 70%) oppure il Fumin (ottenuto dalla vinificazione in purezza dell’omonimo vitigno) sono esempi eccellenti della produzione locale.

Vini Passiti e Vendemmia Tardiva:

I vini dolci della Valle d’Aosta non sono tra i più famosi ma hanno comunque una loro nicchia di appassionati. Questi vini sono spesso molto aromatici, con profumi intensi di frutta secca, confettura, miele e fiori e, grazie alle condizioni climatiche e ai terreni montani, tendono ad essere corposi e strutturati anche se, nonostante la dolcezza, mantengono un buon equilibrio grazie alla freschezza e all’acidità naturale delle uve coltivate in alta quota. La produzione è spesso limitata e artigianale, il che contribuisce alla loro unicità e qualità.

  • Vini Passiti. I vini passiti, noti anche come Flétri, sono ottenuti attraverso la tecnica dell’appassimento. Questo processo prevede la disidratazione naturale dell’uva, che aumenta la concentrazione di zuccheri, aromi e acidi organici. I vini passiti della Valle d’Aosta sono caratterizzati da un colore giallo dorato o rosa cerasuolo, un profilo olfattivo fine e intenso e un gusto dolce e caldo. Sono perfetti da abbinare a biscotti e pasticcini ma anche al tipico formaggio valdostano Bleu d’Aoste. In alternativa sono ottimi vini da meditazione.
  • Vendemmia Tardiva. La vendemmia tardiva, invece, prevede la raccolta delle uve in ritardo rispetto alla vendemmia tradizionale, permettendo agli acini di sovra-maturare sulla vite. Questo metodo può essere rischioso a causa delle condizioni climatiche ma, in compenso, regala vini di grande complessità e ricchezza aromatica. I vini da vendemmia tardiva della Valle d’Aosta presentano note di confettura e frutta secca, con una struttura importante ma equilibrata.

Sveliamo adesso i vini della regione che si sono aggiudicati i TRE CAVATAPPI superando l’ardua selezione di vini degustati dai nostri commissari.

Degustazione alla cieca decanto untold

I vincitori sono organizzati per tipologia, denominazione o vitigno ed annata.

I Migliori vini Bianchi

  • Les Crêtes – Valle d’Aosta Petite Arvine DOC 2023

I Migliori vini Rossi

  • Le Grain – Valle d’Aosta Fumin DOC “Le Mauve” 2022
  • Mai Domi – Valle d’Aosta Pinot Noir DOC “Elite” 2020
  • Les Crêtes – Valle d’Aosta Nebbiolo DOC “Sommet” 2019
  • La Source – Valle d’Aosta Torrette Superieur DOC 2018

Le annate 2021, 2022 e 2023

La Valle d’Aosta, con il suo paesaggio montano mozzafiato e i suoi terreni unici, ha sempre avuto una storia vitivinicola distintiva. Le annate dalla 2021 alle 2023 hanno offerto ai produttori sfide e opportunità che hanno messo in evidenza le peculiarità dei viticoltori valdostani.

2021: Un anno da dimenticare

Le anomalie meteorologiche hanno avuto un impatto negativo sulla vendemmia del 2021 in Valle d’Aosta così come nel resto d’Italia e la produzione di vino ha subito una diminuzione del 7% rispetto all’anno precedente. L’annata è stata caratterizzata da un inizio vegetativo e germogliamento ritardati a causa delle basse temperature, seguite da una primavera e un inizio estate molto piovosi. Nonostante il ritardo iniziale, la maturazione delle viti è stata solo leggermente ritardata. Da segnalare anche alcuni problemi di peronospora e oidio, oltre a danni da grandine nelle zone più basse della valle. Sebbene si siano registrate queste avversità la qualità dei vini è stata buona ed ha rappresentato non solo l’espressione del particolare terroir nel quale sono prodotti ma anche la tradizione di una regione che ha coltivato la vite fin dall’età del bronzo.

2022: Tra vicissitudini e conferme

Il 2022 è stato caratterizzato da una serie di problemi climatici che hanno afflitto l’Italia, inclusa la Valle d’Aosta. Nonostante un inverno e una primavera con poche precipitazioni, il germogliamento è stato buono e la fioritura è avvenuta circa 10 giorni prima del solito, in un clima secco e ventilato. La presenza di parassiti funginei è stata limitata grazie al clima secco e ventoso. Il cambiamento climatico di agosto ha riallineato la maturazione delle uve e, nonostante l’annata anomala, la produzione ha registrato un incremento di circa il 10%. I vini prodotti hanno mostrato segnali di interesse internazionale, suggerendo per altro un aumento del prestigio dei vini valdostani. Vitigni come il Petite Arvine, il Moscato Bianco, lo Chardonnay, il Pinot Nero e il Syrah hanno continuato a esprimere la ricchezza enologica della regione.

2023: Un anno controverso

Il 2023 è stato un anno controverso nel quale si è registrato un nuovo aumento produttivo nell’ordine di un 10% anche se i viticoltori valdostani hanno dovuto affrontare una stagione difficile a causa di un clima estremo che ha colpito tutta Europa. I produttori, infatti, hanno dovuto fare i conti con temperature record e siccità, che hanno influenzato la maturazione delle uve e, di conseguenza, le caratteristiche organolettiche dei vini. L’andamento climatico nel primo quadrimestre è stato molto secco e ventoso a cui è seguito un maggio con forti ed abbondanti piogge, per finire con un innalzamento delle temperature (fino a picchi molto elevati) nei successivi mesi estivi che si sono protratte fino alle fasi che anticipano la vendemmia. Ciononostante la qualità dei vini è stata abbastanza elevata.

L’Influenza del Clima sui Vini Valdostani

Come abbiamo visto dalla comparazione delle ultime annate, il clima gioca un ruolo cruciale nella viticoltura influenzando non solo la quantità ma anche la qualità del vino prodotto. In questa regione, le variazioni climatiche, hanno avuto un impatto significativo sulle annate recenti. Le condizioni meteorologiche estreme (ondate di calore e siccità) hanno reso necessarie pratiche agricole innovative e una gestione attenta dei vigneti per preservare la qualità dei vini.

Le annate 2021-2023 hanno dimostrato come il clima possa essere sia un avversario che un alleato per i viticoltori. Nonostante le sfide la regione ha continuato a produrre vini di alta qualità che catturano l’essenza del suo terroir unico.

L’analisi di questo triennio dimostra l’importanza di una viticoltura sostenibile e adattabile che possa rispondere con agilità ai cambiamenti climatici. In questo, i vini valdostani rimangono testimoni di una storia di tenacia e caparbietà ma anche di un legame indissolubile con la terra nella quale sono prodotti.

E con questo, per il momento, è tutto. Vi diamo appuntamento con la prossima regione ed i relativi TRE CAVATAPPI

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