Il mondo del vino in Puglia cresce a vista d’occhio. La qualità è in costante crescita. Ciò avviene grazie a chi crede e ha creduto nelle potenzialità di questo favoloso territorio.
Fra questi c’è stato Gianfranco Fino, che siamo andati a trovare personalmente in cantina per assaggiare le eccellenze prodotte dalla sua azienda.
La cantina Gianfranco Fino
L’azienda Gianfranco Fino nasce nel 2004 a Sava, terra di elezione del Primitivo di Manduria. Gianfranco decide di piantare poco più di un ettaro di alberello di Primitivo ponendosi come obiettivo principale l’identità territoriale.
Proprio questo è stato e continua ad essere tutt’oggi il suo punto di forza: lui, come molti vignaioli pugliesi, sono legati alle tradizioni. In particolare agli alberelli pugliesi e al lavoro in vigna meticoloso, principalmente manuale.
La tradizione però è accompagnata dall’innovazione: insieme alla moglie, Simona Natale, nel 2021 crea la nuova cantina con un wine resort poco fuori Manduria.
Ha scelto come terra quella di Manduria, una terra rossa con presenza di calcare e argilla la quale è perfetta per la produzione del Primitivo. Un vitigno austero, difficile da coltivare, il quale Gianfranco è riuscito a domarlo donando a tutti noi vini a dir poco eccezionali.
Primitivo e Negroamaro – I vini prodotti
Oggi la loro produzione verte su 5 vini rossi, prevalentemente da uve Primitivo e Negroamaro e uno spumante metodo classico rosè.
Il filo conduttore di questi vini è ispirato alle teorie di Freud e Jung: furono i primi a parlare di un amore passionale, proprio come quello che hanno Gianfranco e Simona nei confronti del vino e del territorio.
La degustazione
La prima etichetta è SN che sta per Simona Natale. Questo vino è un omaggio di Gianfranco alla propria compagna di vita, molto amante delle bollicine. Si parla infatti di uno spumante rosè Metodo Classico prodotto da uve di Negroamaro. Un vino complesso, il quale fermenta 7 mesi in legno e svolge l’affinamento di 48 mesi sui lieviti. Vino deciso, profumato, con note di pane e frutta a bacca rossa, una bollicina sensazionale.
Successivamente passiamo alle due tipologie di Primitivo.
Il primo è SE, un Salento Primitivo IGT prodotto con le uve che circondano la cantina. Da Primitivo in purezza, matura in legno 9 mesi, cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia, prima di essere messo in commercio. Il vino si presenta con di un rosso rubino penetrante; i profumi che sprigiona virano da frutta a bacca rossa come amarena e mora, proseguendo con sentori terziari. Al gusto la complessità e l’avvolgenza riescono a creare un armonia perfetta per questo vino.
Il secondo vino è il vino di punta dell’azienda, ES di cui abbiamo avuto modo di recensire l’annata 2018 in questo articolo.
Secondo Freud, l’Es è istinto e passione senza regole. Il vino rappresenta in pieno questo concetto. È un vino difficile, che si fa attendere, ma che tira fuori profumi infiniti. Frutta, fiori, vaniglia, note tostate, cioccolato, una complessità infinita. All’assaggio questa complessità insieme alla persistenza vanno a braccetto, mostrando tutta la forza e il carattere del Primitivo di Manduria.
Ma Gianfranco, non si ferma a queste due versioni di Primitivo: soltanto nelle annate migliori, infatti, produce anche l’ES RED: vino che dopo circa 12 mesi di maturazione in legno, viene imbottigliato e svolge altri 48 mesi di affinamento in bottiglia. Vino di nicchia, che viene fatto in produzione limitata.
Essendo Manduria un territorio bagnato dal mar Jonio, il Negroamaro di produzione non può che chiamarsi JO, che inoltre è anche sinonimo del vitigno per eccellenza del Salento e che abbiamo già avuto modo di recensire in questo articolo.
Vino che si presenta con il suo colore cupo, ma lucente. Profumi fruttati che virano da ciliegia, prugna a sentori floreali di violetta e speziati di tabacco. Al palato troviamo un tannino ben levigato seguito da un deciso corpo.
Questa ottima degustazione non può che terminare con un Primitivo Dolce IGT, l’ES PIU SOLE. Prodotto solo in annate dove l’ambiente pedoclimatico lo permette, è una chicca per il palato. Da un colore rosso rubino con leggere sfumature aranciate, si presenta con un bouquet olfattivo molto complesso. I sentori di frutta matura, di ciliegia, visciole, frutti rossi, passando ai sentori floreali di viola appassita, qualche accenno balsamico, di eucalipto. Assaggiandolo tutti i sentori ti esplodono al palato, lasciando una persistenza gusto olfattiva lunghissima.
Dopo questa fantastica esperienza da Gianfranco Fino, non ci resta che ringraziarlo per la sua ospitalità.
E voi che fate? Andate a provarlo?