Recensione del Brunello di Montalcino Poggiarellino
Quel rosso che a tavola dà subito un tocco di festa? Il Brunello di Montalcino Poggiarellino è l’ideale! Merito di un’etichetta elegante e d’atmosfera e, soprattutto, di un gusto che avvolge e allieta con la sua ricchezza. Certo, non si tratta di un rosso qualunque ma di un vino che incarna bene la magia del re rosso della Toscana. Quando dici “Brunello” ottieni subito l’attenzione e, quando versi il Poggiarellino, riesci anche a mantenerla, grazia alla golosa persistenza di ogni sorso. Vincitore dei meritati 3 Cavatappi di Decanto, nell’Evento Untold dedicato al Brunello, il Poggiarellino ha conquistato la giuria, me compresa, con tipicità, complessità e piacevolezza. Un Brunello che si beve divinamente.
Indice
La magia della Tenuta Poggiarellino
L’azienda agricola Poggiarellino sorge nel comune di Montalcino, tra i colli che separano la mitica cittadina da Buonconvento. Una cantina che racconta una storia secolare, in uno degli angoli più belli e intimi della Toscana. Non a caso la Tenuta ospita anche un agriturismo circondato dalle vigne. La famiglia Ginotti gestisce da sempre la proprietà che, oltre ai vigneti di Brunello, racchiude un uliveto, un bosco e campi da semina. Un’azienda agricola a tutto tondo quella del Poggiarellino dove, agli inizi del ‘900, si allevava anche il bestiame, per la produzione del formaggio, e i bachi per quella speciale seta italiana apprezzata così tanto all’estero. Ancora oggi, a testimonianza della lunga storia aziendale, gli alberi di gelso segnano le bianche strade tra i poderi. Con il cambiare dei tempi, la produzione si è rivoluzionata, riuscendo a fondere insieme le moderne tecniche vinicole con una terra che ha davvero tanto da dire. Sia il loro Olio Extra Vergine d’Oliva che il loro Brunello Poggiarellino ne sono eccellenti espressioni.
Visitando il Poggiarellino
Alla Tenuta Poggiarellino è la natura a parlare per prima, curata con grande rispetto dalla famiglia Ginori. Questa cantina storica rivela un fascino impareggiabile, dovuto a quella particolare sintonia tra attività dell’uomo e contesto ambientale. Visitando il Poggiarellino, si rimane incantati già di fronte all’architettura con cui fu realizzato l’edificio principale, nel 1896, che s’inserisce perfettamente nel paesaggio, creando quella magia toscana da tutti ricercata in un viaggio in questa regione d’Italia. C’è anche di più! Infatti, la residenza padronale, che ospita la cantina e l’area produttiva, ha radici ancora più lontane, dal momento che venne edificata sui resti di un cassero difensivo di periodo medioevale, poi restaurato e integrato nella struttura ottocentesca rimasta intatta fino ad oggi, con l’aggiunta di una nuova struttura, di stile gotico, agli inizi del ‘900.
Fatto avvincente è che la Tenuta, con tutta la sua ricchezza storica e architettonica, è arrivata intatta fino al ventunesimo secolo grazie alla forza dei suoi proprietari che, anche durante l’occupazione militare tedesca, protessero la terra, gli edifici e i coloni che lavoravano per loro.
Una stratificazione e un’evoluzione che apprezzi alla visita e che riscopri nei vini prodotti.
Il Poggiarellino e i suoi vini
I vini della Tenuta Poggiarellino sono solo due, il Rosso e il Brunello, con 5000 bottiglie annue solo di quest’ultimo, a testimonianza di una produzione limitata e di qualità. Possono sembrare parole ma i fatti sono tangibili. La famiglia Ginori possiede tre ettari vitati curati con pratiche biologiche, volte a proteggere la naturale fertilità di tutti i terreni, evitando il più possibile l’impiego di concimi e anticrittogamici. Non si parla di un impiego di prodotti naturali al posto di quelli chimici, ma proprio di una prevenzione sulla salute delle uve, da mantenere sane ben prima di eventuali malattie o attacchi. Quando si conosce da tempo la propria terra si sa bene come agire e la famiglia Ginori conosce bene i modi per preservare al meglio i propri grappoli e olivi.
Il loro Brunello prende il nome dalla vigna di provenienza delle sue uve, detta Poggiarellino, poiché situata su un pendio collinare affacciato a Sud verso Montalcino.
Anche in cantina le attenzioni non sono da meno. Dopo le operazioni di vinificazione e affinamento, con un periodo di evoluzione di circa 4 anni, in botti grandi di rovere, il vino riposa in vetro per sei mesi. Le bottiglie pronte vengono poi conservate negli ambienti sotterranei della Casa Padronale, al riparo dalla luce e dagli sbalzi di temperatura. Una qualità da stappare con gusto.
Ora che ne ho narrato la storia, arriva la parte migliore, l’assaggio del Brunello Poggiarellino, insignito con i 3 Cavatappi.
Il Brunello Poggiarellino: colore, profumi e sapori
Quando vuoi vivere un momento regale, è il momento di stappare il Brunello di Montalcino Poggiarellino. Un rosso che sa come coccolare, allietare, ricco di sapori ma dotato di un’avvincente bevibilità nonostante l’annata giovane. La 2018 è stata un’ottima vendemmia per Montalcino, che ha sviluppato uve dotate di aromi a acidità, le doti giuste per garantire eleganza e longevità nel tempo, come il Brunello da sempre promette.
Il Brunello Poggiarellino 2018 rivela un colore rosso rubino intenso, pieno e luminoso, che fa proprio intuire quella piacevole freschezza di cui è dotato accanto a un’impressionante ricchezza d’estratto. I suoi profumi balzano subito al naso, rivelando una deliziosa amalgama tra sensazioni fruttate, tostate e speziate con, in sottofondo, percezioni boschive dai tocchi floreali ed erbacei. L’assaggio è una gustosa conferma degli aromi.
Un incipit succoso, subito fruttato, che poi si amplia, rilasciando il calore delle spezie e la balsamicità delle erbe e del sottobosco. Un sapore che riscalda e avvolge il palato, con tannini decisi, ma non invadenti, e una lunga scia aromatica che richiama le ciliegie, il timo, il cardamomo, la liquirizia, le violette e il caffè. Un sorso energizzante e insieme morbido. Davvero un bell’equilibrio in quest’annata 2018 che, durante gli assaggi dell’Untold si è fatta subito notare.
Il Brunello Poggiarellino e i suoi abbinamenti con il cibo
Un rosso come il Brunello possiede forza e persistenza. Normale che sia adatto ad accompagnare ricette di grande succulenza. Il Brunello Poggiarellino ha il potere equilibrato per abbinarsi a pietanze di diversa tipologia. Lui sì che è un Brunello che mette d’accordo vegetariani e carnivori! Con il suo fascino boschivo, si sposa alla perfezione con il sapore e gli aromi di un cestino di Parmigiano ripieno di funghi porcini o con del Pecorino Toscano stagionato, guarnito con una marmellata ai frutti rossi o con una mostarda all’aglio nero.
Lasciandoci alle spalle i formaggi e le ricette vegetariane, il gusto armonioso del Poggiarellino lo rende squisito in abbinamento a ragù importanti. Ad esaltare il fascino del vino, acquistando ancora più saporosità, arrivano delle pappardelle al ragù di cinghiale e funghi.
Infine, per gli irriducibili dei grandi arrosti, adatti a celebrare le occasioni più importanti, questo Brunello è il completamento ideale per una polenta con spuntature, per un filetto alla Wellington, per un carré d’agnello con timo e lardo di Colonnata, per una picanha con funghi ed erbe.
Un vino e degli abbinamenti che danno vita a feste memorabili.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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