Giulio Ferrari Rosé Riserva del Fondatore, millesimato 2006, TrentoDoc
Il tempo è essenziale in ogni fase per ottenere dei grandi spumanti.
Così esordisce Ruben Larentis durante uno speciale evento tenutosi a Palazzo Bovara per la Milano Wine Week.
L’enologo delle Cantine Ferrari ha spiegato le difficoltà del Metodo Classico. Capire quando l’uva è pronta per essere raccolta, quanto il mosto deve fermentare, quanto il vino deve maturare prima di andare a comporre una cuvée, quanto dopo la presa di spuma il vino debba affinare sui lieviti, quando procedere al degorgement.
Il tempo, croce e delizia, può essere la rovina di un vino o renderlo eccezionale. L’attesa diventa una scommessa per il produttore che lo esalta e lo preoccupa al tempo stesso.
E dodici anni ha atteso la famiglia Lunelli per presentare il suo omaggio a chi diversi decenni fa scommise sulle capacità e l’audacia di Bruno Lunelli per proseguire una grande Impresa.
Il Giulio Ferrari Rosé Riserva del Fondatore, millesimato 2006, assemblaggio di Pinot nero di montagna (80%, di cui la metà vinificato in rosato) e Chardonnay, riposa per dieci lunghi anni sulle fecce dei lieviti esauriti durante la presa di spuma.
Nel calice, colorato di un vivace rosa ramato, le bollicine allineate in file sottili salgono veloci, portando al naso profumi ancora freschi, floreali e fruttati, di rosa e pesca, non sopraffatti dai sentori tipici dei lieviti che qui rilasciano fragranze di pasticceria. All’assaggio l’effervescenza avvolge il palato e il gusto avverte quegli aromi fragranti percepiti dall’olfatto.
Freschezza olfattiva e delicatezza aromatica sono espressione di una eleganza che contraddistingue tutta la produzione di questa grande Azienda, orgoglio della realtà vinicola italiana .
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Quello che non è ancora stato detto del vino
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