Alto Adige: 15 cantine da visitare per un tour principesco
Un luogo elegante, amato dalla principessa Sissi durante i suoi soggiorni nel Castello Trauttmansdorfft, a Merano. Un luogo cavalleresco dall’animo forte e al tempo stesso gentile, tra le Dolomiti che fanno da scudo alle vallate e la mitezza del Lago di Caldaro che ricrea un clima quasi mediterraneo.
In questo articolo conosceremo meglio l’Alto Adige e il suo animo, attraverso le cantine e le gesta enoiche di chi fa crescere uve (autoctone e non), ma soprattutto alla personalità che sprigiona ogni calice degustato.
Indice
I vini altoatesini: Gewürztraminer e Lagrein
Che siano bianchi o rossi, i vini altoatesini hanno un carattere cavalleresco: deciso e intenso, ma che emerge con gentilezza e raffinatezza. Se questi sono i tratti comuni, ogni tipologia di vini ha le proprie peculiarità. I bianchi si distinguono per la loro intensità e freschezza, mentre i rossi per la loro pienezza, alcuni più caldi e avvolgenti.
E se tutti i vini altoatesini hanno dei tratti simili, hanno anche delle caratteristiche molto diverse tra loro per via della ricchezza del territorio tra microclimi, esposizione dei vigneti diversa, altitudini e suolo.
Elencarli uno per uno sarebbe come scrivere un libro a sé, quindi abbiamo scelto due tra i più rappresentativi dell’Alto Adige.
Gewürztraminer
Se il vino Gewürztraminer fosse un personaggio, sarebbe un principe uscito da una fiaba dei fratelli Grimm: elegante, carismatico, affascinante e che piace sin da subito. Forse ce lo immaginiamo con una chioma dorata, per via del colore che mostra nel calice.
Proprio come un principe, il vino discende da una dinastia, quella dell’omonimo vitigno Gewürztraminer che ha radici millenarie e che molti ritengono autoctono, perché proveniente dalla zona di Traminer, vicino Bolzano, come suggerisce anche l’assonanza del nome.
Da qualche anno, il vitigno è stato definito anche vitigno alloctono, perché secondo alcuni studi del professor Attilio Scienza (lo avevamo citato anche per altre ragioni tra le cantine di Bolgheri) sembra che questo vitigno provenga dalla zona del Platinato, nella valle del Reno. Quindi apparterrebbe alla stessa stirpe del Riesling, del Sauvignon e del Sylvaner.
Altri sostengono invece che il vitigno dalle uve con la buccia rosata sarebbe arrivato in Alto Adige nell’Ottocento.
Ciò che invece mette tutti d’accordo è il carattere delicato del vino, dal gusto morbido e fresco e contraddistinto dalla sua particolare aromaticità. Accompagna bene antipasti, piatti a base di pesce, ma anche le fritture di cui attenua gentilmente la sensazione di untuosità.
Il Lagrein
Un altro vino di stirpe antica che arriva dal Medioevo è il Lagrein. Infatti, sembrerebbe amato già dall’imperatore del sacro romano impero Carlo IV e dalle sue truppe, che lo bevevano in versione rosé (Lagrein Kretzer), perché molto più leggero.
Oggi invece viene vinificato maggiormente in versione Dunkel, scura, quindi come colore si presenta rosso rubino, con sfumature violacee. Al naso, ha un carattere esuberante tra note speziate e aromatiche del pepe, della liquirizia e di funghi alle quali si aggiungono note dolci di frutti di bosco, cioccolato e cacao. Una vivacità che si ritrova anche al palato con cenni sapidi, alta presenza di tannini, ma ben vellutati.
Se vuoi conoscere di più sulla storia e altre curiosità sul Lagrein, ti consigliamo la lettura dell’articolo Lagrein: caratteristiche e storia tra curiosità e leggende.
Le cantine da visitare in Alto Adige
Sapevi che tra grandi e piccoli produttori, ci sono più di 200 cantine? Spesso si trovano anche a ore e ore di distanza, quindi per questo tour, abbiamo raggruppato le cantine in base alla zona dell’Alto Adige che sceglierai di visitare.
Le cantine a Bolzano e dintorni
Kellerei Bozen – Cantina Bolzano
Che ci si ritrovi a Bolzano o di strada in direzione Val Pusteria, c’è una cantina subito risalta all’occhio: Cantina Bolzano. Il motivo è molto semplice: ha una struttura davvero particolare.
Parte dell’edificio sembra uno scrigno che sembra essere ricoperto da una gigantesca foglia di vite, un particolare effetto dato dal rivestimento in lamiera di alluminio traforato color bronzo. Un’altra parte della cantina è invece ricavata scavando la collina.
Il percorso di visita della cantina, coinvolge i locali e segue il percorso che compiono le uve per diventare vino: si scende di più per ammirare macchinari e botti tra storia dei vigneti e delle produzioni con un racconto appassionato e coinvolgente. Come la degustazione.
Cantina Colterenzio
A 10 minuti d’auto da Bolzano, a Cornaiano nell’Oltradige-Bassa Atesina si trova una delle cantine più grandi di Bolzano e dintorni: Cantina Colterenzio. E se per i vini altoatesini abbiamo parlato di prìncipi, questa cantina è un feudo (come un po’ ricorda il castello nel suo logo) dove regnano sovrani i vini prodotti dalle uve di circa 300 produttori che fanno parte del marchio.
Tutti i produttori portano solo uve raccolte rigorosamente a mano, pronte a trasformarsi in vino in botti di legno ordinatamente in fila, la parte più romantica della cantina.
E se le metodologie e la raffinatezza di Cantina Colterenzio rimanda ad altre epoche, altri elementi rimandano alla modernità, come l’impianto fotovoltaico che produce l’energia utile alle fasi di lavorazione.
Cantina Terlan
A 11 km dal centro di Bolzano, verso il centro di Terlano, si trova una delle più antiche della zona, fondata nel 1889, dove custodisce una rarità: l’archivio enologico. Proprio come si fa per documenti, nell’archivio enologico sono conservati i vini dell’annata della fondazione, insieme ad altre 100.000 bottiglie dal 1955 ad oggi.
Dopo aver attraversato i secoli tra racconti e le diverse annate delle bottiglie, alla fine del tour ti aspetterà un assaggio dei vini prodotti dall’azienda.
Cantina Girlan
Altra cantina vicinissima al centro di Bolzano, si trova in un maso storico del XVI secolo. Un edificio antico, che potrai ammirare durante i tour della cantina, tra locali di vinificazione e bottaie storiche. Per concludere maestosamente la visita, potrai degustare diverse linee di vini: vigneti, flora e Pinot Noir.
Pinot Noir è una linea di vini dedicata a questo vitigno internazionale, coltivato molto in Alto Adige e che si innesta perfettamente nella filosofia aziendale, secondo la quale, oltre alla rivalutazione degli antichi vitigni altoatesini, si possono creare vini di carattere anche con vitigni internazionali, legandoli comunque al territorio.
Tenuta Waldgries
I secoli attraversano anche Tenuta Waldgries, a Bolzano, tanto che sembrerebbe essere citata nei testi storici risalenti al 1242.
Qui, più che una visita ti troverai in una strada del vino nella strada del vino. Ciò che propone l’azienda è proprio un percorso didattico di alcuni metri che si snoda attraverso il vigneto, opere d’arte e pannelli informativi per spiegare ad ogni wine lover tutti i tipi di terreno, il microclima, la cura del vigneto, tra cultura e cenni storici.
Ma è forse la parte finale del percorso che conquisterà garbatamente il cuore: dei posti a sedere sulla piattaforma panoramica per fermarsi a osservare l’incanto che regala Bolzano.
Le cantine da visitare nella zona della Val d’Adige e del Lago di Caldaro
Elena Walch a Termeno
Un vessillo rosa che svetta tra le parole cantina sociale: se il territorio dell’Alto Adige è pieno di cantine sociali, spicca la realtà di Elena Walch. Forse perché è un’azienda indipendente o forse perché Elena è un’architetta di professione, che porta avanti l’azienda tra sostenibilità e scelte consapevoli di produzione, come l’uso della forza di gravità nell’impianto di fermentazione e il tutto si inserisce con eleganza principesca ai sapori altoatesini.
Alle motivazioni dovremmo aggiungere anche la parola arte, perché le botti sono realizzate da un’artista della Val Gardena, che rappresentano un tesoro inestimabile.
Dopo la visita in cantina tra queste meraviglie, come ogni esperienza enoturistica che si rispetti, segue il momento della degustazione dei vini nell’incantevole giardino della tenuta, dove è presente anche un piccolo Bistrot.
Continua la lettura per maggiori informazioni:
Elena Walch, una rivoluzione al femminile sulla strada del vino
Cantina Tramin
A Termeno troverai anche una delle cantine più conosciute al mondo dell’Alto Adige: Cantina Tramin. Se ami l’architettura e il design, la struttura conquisterà il tuo cuore già dall’esterno, con le venature che l’avvolgono e sugellerà questo amore con il minimalismo e l’eleganza che regnano nei locali interni.
Stupisce in modo particolare la sala degustazione, che ben si integra con il paesaggio e dalla quale si può godere di una vista unica, grazie alla distesa di vigneti che si dirige temeraria verso la vallata.
I vini che degusterai qui, rifletteranno questa armonia, gentilezza e raffinatezza con il territorio.
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Franz Haas
Se sei sulla strada in direzione Val di Fiemme o se preferisci una cantina piccolina accogliente da visitare e di grande qualità dei vini, la scelta non può che ricadere su Franz Hass.
Si trova a Montagna dal 1880, in provincia di Bolzano, su una piccola salita, con i meleti di fronte che sembrano dare il benvenuto ad ogni wine lover che lascia la sua auto per avviarsi in cantina.
Dopo un tour nei locali di vinificazione c’è la classica degustazione di vini, la cui personalità affiora già dalle etichette, delle vere opere che nascono dalla mano dall’artista Riccardo Schweizer e che con il tempo sono diventate come un sigillo di qualità.
Alois Lageder
Come per molte cantine quassù in Alto Adige sembrano essere uscite da un libro di fiabe con principi o di poemi epico-cavallereschi medievali, complici il paesaggio delle Dolomiti, le strade di ciottoli, le antiche costruzioni rurali (i masi), edifici pittoreschi con una meravigliosa corte.
Di certo, non fa eccezione la cantina Alois Lageder con il suo Ristorante Paradeis, che si trova a qualche metro dalla Tenuta.
E se la meraviglia trasporta ora nel passato, ora nella fantasia, la concretezza dell’azienda nella viticoltura è pura realtà, con la coltivazione sostenibile e biodinamica. Da questo metodo derivano vini freschi e vivaci, che riflettono la diversità dell’Alto Adige che è possibile toccare con le papille presso la Vineria Paradeis. Il ristorante è certificato biologico e offre piatti tipici con prodotti e di stagione, coltivati nel proprio orto.
Le cantine da visitare in Val Venosta
Falkestein
A due chilometri dal centro di Naturno, ai piedi del Monte Sole, si innalza la cantina Falkenstein con una vista bellissima sulla vallata. Come preannuncia il nome del monte, i vigneti sono esposti a sud e la zona si caratterizza per delle condizioni climatiche particolari favorevoli alla coltivazione della vite, in particolare di vitigni bianchi.
La posizione molto suggestiva, tra i sentieri dell’Alto Adige, dona un tour del vigneto altrettanto spettacolare. La visita continua poi in cantina nella roccia dove i vini riposano e maturano in botti in legno di acacia e barrique. Nell’enoteca i vini invece si esprimono attraverso l’abbinamento ai prodotti tipici durante la degustazione.
Cantina di Merano
Le viti si trovano nelle aree del Burgraviato e della Bassa Val Venosta, dove il clima e il terreno creano l’incantesimo perfetto per la loro coltivazione e per la nascita di ben 35 vini diversi. Seppur con la proprio unicità, ognuno di essi ha un gusto armonioso, che nasce anche attraverso il processo di produzione e le botti dove riposano nella cantina di Merano, da ammirare durante la visita.
Ciò che forse catturerà l’attenzione si trova più in alto: la terrazza panoramica sui vigneti della valle. Un panorama che regala anche la vista dalla sala degustazione, mentre ci si lascia conquistare dai vini.
Cantine da visitare nella Valle d’Isarco
Abbazia di Novacella
Un posto d’altri tempi dove alla tranquillità si intreccia il cibo e la produzione del vino. Un orgoglio dell’Abbazia di Novacella è proprio la produzione di vino, da scoprire con la visita guidata alla cantina, che possiamo definire rotonda.
La visita parte davanti la locanda per arrivare ai vigneti, continua tra i locali di produzione dove ascoltare le spiegazioni di un sommelier, per poi giungere nuovamente al punto di ristoro per la degustazione dei vini abbinati ai taglieri di salumi nel locale antico, al quale si aggiunge un arredamento moderno.
Cantina della Valle d’Isarco
Facile da raggiungere grazie al collegamento con l’autostrada all’uscita di Chiusa. Il posto è elegante, raffinato, ideale per scoprire l’approccio della produzione dei vini altoatesini in questo angolo di Alto Adige, dalla tradizione enologica antichissima. Sembra infatti che siano stati trovati dei semi di uva risalenti al 500 a. C.
Ed è proprio la tradizione enologica nella Valle d’Isarco che apre ogni visita dedicata ai wine lovers. Oltre ai racconti, lo spazio espositivo conduce nel passato attraverso strumenti di epoca medievale utilizzati per la vinificazione, atti e documenti, bottiglie di vino e oggetti artistici risalenti a diverse epoche.
Kuenhof a Bressanone
C’era una volta la cantina sociale della Valle d’Isarco e Peter, di cui ne faceva parte, decise un giorno che era arrivato il momento di staccarsi e iniziare a lavorare da solo, con il suo marchio.
La storia dell’azienda Kuenhof vicino Bressanone potrebbe iniziare proprio così, un po’ perché si trova in uno dei palazzi più antichi di questa valle, ma soprattutto perché è riuscito a realizzare il suo sogno come nelle fiabe più belle.
Un sogno tangibile durante la visita nelle vigne, con le spiegazioni minuziose durante la quale scoprirai il ritmo di maturazione dei vini con la degustazione finale nell’accogliente stube. Qui, altra sorpresa, la chiusura delle bottiglie non sono in sughero, ma con il tappo a vite.
Manni Nössing
Nel maso Hoandlhof di famiglia, appena sopra Bressanone, a meno di venti chilometri dal confine tra Ponte Gardena e il Fiume Isarco, si trova la cantina di Manferd Nössing, meglio conosciuto come Manni.
Il proprietario è una persona ribelle, esplosiva, dinamica, estremamente concreto e al tempo stesso originale, caratteristiche che si ritrovano anche nei suoi vini bianchi. Vini nei quali si ritrovano anche tutte le caratteristiche del territorio e della scelta consapevole della conoscenza.
Perché come recita il suo motto È così che si crea la cultura del vino.
I piatti e i prodotti tipici dell’Alto Adige
Come per la cucina dell’area trentodoc è semplice e sostanziosa, con molte affinità:
- I Canederli: forse tra i più conosciuti e apprezzati della cucina trentina, i canederli sono delle palline a base di un impasto con pane, uova, farina, latte, spezie e aromi al quale si possono aggiungere carne, salumi o formaggi.
- Tortei di patate: delle frittelle di patate alle quali si accompagnano salumi, formaggi, fagioli borlotti e insalata di cavolo cappuccio
- Stinco con crauti e patate: un secondo di carne sostanzioso, che di solito viene affumicato al quale si accompagnano crauti o patate
- Gulasch alla tirolese: viene servito con polenta o con canederli, è un secondo piatto che riprende la tradizione ungherese
- Lo Strudel: il dolce più conosciuto d’Italia, le cui origini sono abbastanza incerte. C’è chi sostiene venga dall’Ungheria chi dall’Austria o addirittura la Turchia. Ma qualsiasi sia la sua vera origine, certo è che lo Strudel è una prelibatezza che si realizza con mele, cannella, uvetta e pasta sfoglia. Una volta tagliato, si crea quello che in tedesco si chiama strudel, cioè un vortice. E il vortice di bontà per il palato è assicurato.
- Tiroler Kiachl: dolci frittelle tirolesi con marmellata o salate con crauti
Tra i prodotti tipici troviamo lo Speck dell’Alto Adige IGP, famoso in Italia e ai confini.
Dove Mangiare in Alto Adige
- A Bolzano, Vögele: si trova in centro ed è un locale che prepara classici locali come primi piatti fatti in casa come i ravioli, piatti di carne come l’arrosto di carne tradizionale altoatesino e i tipici canederli.
- A Termeno, Ansitz Romani: in una location curata, con giardino bello con vista mozzafiato, nel menù presenta piatti rivisitati. Maestosa la carta dei vini con etichette dell’Alto Adige e internazionali. Incoronata con una Stella Michelin.
- A Merano, Bistrot Liszt: altro luogo in cui mangiare piatti tipici della cucina altoatesina con pasta fatta in casa e prodotti di stagione. Le terrazze all’aperto e il parco giochi per bambini lo rende ideale anche per famiglie.
Cosa vedere e fare in Alto Adige
- Visitare Bolzano: famosa per i mercatini natalizi, anche nella stagione estiva è ideale per una passeggiata nel centro, passando per il Duomo, i Portici, il mercato di Piazza delle Erbe e il Museo Archeologico
- Ammirare le piramidi di terra: sull’altipiano di Renon poco distante dalla città di Bolzano, si trovano delle piramidi di frane (come suggeriva il nome originario Lahntürme)
- Visitare il Museo del vino a Caldaro: per conoscere il significato e l’importanza del vino in questa regione, tra botti e antichi attrezzi per la viticoltura
- Partecipare ad un wine Safari: se hai voglia di arricchire il tuo viaggio di vino (e divino) basterà prendere una navetta che porta in giro per le cantine
- Visitare il Castello Trauttmansdorfft a Merano (meglio conosciuto come il castello di Sissi) per poi fare un giro nei rigogliosi giardini
- Lago di Resia: dista circa due orette d’auto da Bolzano e si trova nel comune di Curon Venosta. Il lago di Resia è famoso per essere il più grande della provincia di Bolzano, ma forse di più per avere al centro la torre di un campanile
- Lago di Braies: la perla dei laghi dolomitici, splendido al tramonto o all’alba
- Pista ciclabile che percorre tutte le valli dell’Alto Adige
Quello che non è ancora stato detto del vino
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