I Migliori Vini Gastronomici di UNTOLD 2026 raccontano l’Italia che sa stare a tavola. Questi vini, infatti, sono capaci di esaltare i piatti, rispettare i sapori e, allo stesso tempo, trasformare il pasto in pura esperienza edonistica. Per questo motivo, in questa sezione premiamo bottiglie che uniscono equilibrio, versatilità e profondità ma soprattutto vini che dimostrando come il nettare di bacco possa diventare compagno ideale della cucina, dal quotidiano alle grandi occasioni.

Migliori Vini Gastronomici di UNTOLD 2026: Il senso del premio
Un vino gastronomico non è semplicemente buono: è, piuttosto, un vino che sa “stare a tavola” e che riesce facilmente ad abbinarsi con il cibo.
In altre parole significa che deve possedere: freschezza per sostenere i sapori, struttura per accompagnare piatti complessi ed equilibrio per non sovrastarli. In questo modo il bicchiere diventa parte integrante del pasto e, di conseguenza, la sua forza diventa la versatilità: sa accompagnare sapientemente il piatto mantenendo identità e precisione.
Questa definizione, apparentemente semplice, racchiude in realtà un’idea profonda: il vino gastronomico non è mai protagonista solitario piuttosto è un interprete che dialoga con il cibo. La sua grandezza sta nella capacità di adattarsi senza perdere autenticità e di esaltare i piatti senza mai oscurarli. È un equilibrio sottile, che richiede rigore tecnico ma anche sensibilità culturale.
Per questo il premio non celebra soltanto vini eccellenti, ma bottiglie che incarnano un modo di intendere la convivialità. Ogni calice premiato diventa un ponte tra territorio e tavola, tra chi produce e chi condivide. È un riconoscimento che va oltre la qualità intrinseca: valorizza la capacità di trasformare il vino in esperienza e di renderlo parte di un racconto che unisce persone, sapori e storie.
Elenco dei Migliori Vini Gastronomici di UNTOLD 2026
L’elenco che segue raccoglie tutti i vini selezionati in questa categoria. Sono presentati per regione e, all’interno di ciascuna, in ordine alfabetico per azienda, così da offrire una panoramica ordinata e facilmente consultabile dell’Italia enologica premiata.
Abruzzo
- Feuduccio – Terre d’Abruzzo IGT Pecorino 2024 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
- Nestore Bosco – Cerasuolo d’Abruzzo DOC Superiore “Pan” 2024
- Pesolillo – Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva 2020 (premiato anche quale Vino più Originale)
Basilicata
- Cantina di Venosa – Aglianico del Vulture DOC “Gesualdo Da Venosa” 2020 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
Calabria
- Santa Venere – Cirò DOC Rosso Classico Superiore Riserva 2021 (premiato anche quale Vino più Originale)
- Senatore Vini – Cirò DOC Bianco “Alaei Bio” 2024 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
Campania
- Armando Coppola – Taurasi DOCG Riserva “Avos” 2019
- Di Meo – Fiano di Avellino DOCG Riserva “Alessandra” 2015
- Masseria Frattasi – Falanghina del Sannio DOC Vendemmia Tardiva “Donnalaura” 2023
Emilia-Romagna
- Paltrinieri – Lambrusco di Sorbara DOC Frizzante Secco “Radice”
- San Patrignano – Romagna DOC Sangiovese Superiore Riserva “Avi” 2022
Friuli Venezia Giulia
- Tenuta Stella – Collio DOC Ribolla Gialla 2022
- Villa Russiz – Collio DOC Malvasia 2023 (premiato anche quale Miglior Vino da Evoluzione e Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
Liguria
- Lunae – Colli di Luni DOC Vermentino “Numero Chiuso” 2021 (premiato anche quale Vino più Originale)
Lombardia
- Marchesi di Montalto – Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG Cruasé Brut “Costagrossa” 2018 (premiato anche quale Vino più Originale)
- Raineri – Franciacorta DOCG Brut
- Rupi Del Nebbiolo – Valtellina Superiore DOCG “Tradizione” 2020
Marche
- Bacelli – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Brèjo” 2022 (premiato anche quale Miglior Vino da Evoluzione)
Piemonte
- Ca’ Ordano – Nebbiolo del Monferrato DOC “Tatú” 2019
- Cascina Lanzarotti – Roero DOCG “Bin Fait” 2021
- Ettore Germano – Barolo DOCG del Comune di Serralunga d’Alba 2021
- Poderi Cusmano – Tenute Rade – Nizza DOCG “Historical” 2019
- Taliano Michele – Roero Arneis DOCG Riserva 2022
- Tenuta Laramè – Barbera d’Alba DOC Superiore “Garavagna” 2020
- Tenuta Montemagno – Barbera d’Asti DOCG Superiore “Mysterium” 2020 (premiato anche quale Miglior Vino da Evoluzione)
Puglia
- Cantine Bosco – Primitivo di Manduria DOC “Nonno” 2022
Sardegna
- Cantina del Mandrolisai – Mandrolisai DOC “Kent’annos” 2023
Sicilia
- Di Bella – Sicilia DOC Catarratto “Esperides” 2023
- Generazione Alessandro – Etna DOC Rosato “Vignazza” 2022 (premiato anche quale Miglior Vino da Evoluzione)
- Monaci delle Terre Nere – Etna DOC Bianco “Guido Coffa” 2023 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
- Morgante – Sicilia DOC Nero d’Avola Riserva “Don Antonio” 2021
- Vivera – Etna DOC Rosso 2021
Toscana
- Caparzo – Brunello di Montalcino DOCG 2020
- Le Fonti – Panzano – Chianti Classico DOCG Riserva 2020
- Podere Conca – Bolgheri DOC Rosso “Agapanto” 2021
- Poderi Arcangelo – Vernaccia di San Gimignano DOCG “Madama Dorè” 2024 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
Trentino-Alto Adige
- Kränzelhof – Alto Adige DOC Sauvignon Blanc “Aries” 2023 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
- St. Quirinus – Alto Adige DOC Lagrein “Badl” 2023 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
- Tonini – Trento DOC Millesimato Riserva Pas Dosé “Le Grile” 2018
Umbria
- Tenute Lunelli – Castelbuono – Montefalco Sagrantino DOCG “Carapace Lunga Attesa” 2018 (premiato anche quale Vino più Originale)
Veneto
- Castello di Berton Vini – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Rive di Vidor Extra Dry “47/87” (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
- Il Pianzio – Colli Euganei Fior d’Arancio DOCG 2023
- Villa Canestrari – Amarone della Valpolicella DOCG “Phanos” 2021 (premiato anche quale Miglior Vino Rapporto Qualità Prezzo)
Un viaggio tra i vini pluripremiati
Alcune etichette dell’elenco precedente hanno ottenuto (come è facile rilevare) più di un riconoscimento. Non sono soltanto etichette di valore ma rappresentano tappe di un percorso ideale lungo la penisola italiana. Da Nord al Sud, ogni regione aggiunge un accento diverso e insieme compongono una mappa enologica che racconta l’Italia attraverso la sua vocazione gastronomica.

In questo paragrafo, quindi, lo scopo non è quello di ripetere i premi già citati ma piuttosto quello di accompagnare chi legge in un viaggio ordinato e coerente, dove ogni calice diventa una sosta significativa.
Il percorso inizia tra le montagne dell’Alto Adige, dove due voci diverse raccontano la stessa precisione alpina: il Sauvignon “Aries” di Kränzelhof, fresco e minerale, e il Lagrein “Badl” di St. Quirinus, più profondo e vellutato. Qui il bicchiere è nitido, cesellato, e già introduce il tema della versatilità a tavola.
Dalle Dolomiti ci spostiamo in Piemonte dove la Barbera “Mysterium” di Tenuta Montemagno sorprende per la sua capacità di coniugare immediatezza e complessità, diventando un rosso che invita alla tavola con naturalezza. Dal Piemonte andiamo nella vicina Lombardia e più precisamente nella zona dell’Oltrepò Pavese, dove il Cruasé “Costagrossa” di Marchesi di Montalto mostra come una bollicina rosata possa unire fragranza e struttura, diventando compagna ideale di piatti diversi.
Poco più a est, in Veneto, troviamo due interpretazioni opposte ma complementari: il Prosecco Superiore “47/87” di Castello di Berton Vini, che rifiuta “l’omologazione” atteso il suo carattere deciso e l’Amarone “Phanos” di Villa Canestrari, che trasforma intensità e dolcezza in eleganza gastronomica.
Attraversando il confine orientale arriviamo in Friuli Venezia Giulia che ci offre un vino capace di intrecciare erbe aromatiche e mineralità marina e di muoversi con agilità tra piatti vegetali e marini, stiamo parlando della Malvasia di Villa Russiz: un vino capace di unire finezza e profondità, diventando alleato ideale della cucina mediterranea più delicata e riflessiva.
Scendendo lungo l’Adriatico arriviamo nelle Marche dove, il Verdicchio “Brèjo” di Bacelli dimostra come tensione e freschezza possano trasformarsi in eleganza e prospettiva evolutiva mentre nel confinante Abruzzo troviamo il Pecorino di Feuduccio: un vino scolpito dal vento e dalla freschezza che accompagna con coerenza i piatti della tradizione.
Il viaggio prosegue sull’altro versante e ci porta in Liguria, dove il Vermentino “Numero Chiuso” di Lunae restituisce il respiro del Mediterraneo: un sorso che sa di erbe aromatiche e mare, perfetto per la cucina regionale. Scendendo in Toscana incontriamo la Vernaccia “Madama Dorè” di Poderi Arcangelo che unisce freschezza e morbidezza che dona al palato un sorso immediato e convincente. Continuando il nostro viaggio arriviamo in Umbria dove il Sagrantino “Carapace Lunga Attesa” di Tenute Lunelli dimostra come anche un vitigno austero possa trovare misura ed eleganza.
Scendendo più a sud eccoci in Basilicata. Qui ad attenderci troviamo l’Aglianico “Gesualdo da Venosa” che rivela un equilibrio tale da renderlo compagno ideale della cucina più ricca, mentre in Calabria il Cirò Riserva di Santa Venere porta in tavola la forza del territorio con tannini setosi e voce contemporanea.
Il viaggio si chiude in Sicilia, con l’Etna Rosato “Vignazza” di Generazione Alessandro: un vino che racconta la delicatezza vulcanica dell’isola, capace di accompagnare la cucina mediterranea con eleganza naturale e prospettiva evolutiva.
Vini che hanno lasciato il segno
Non sempre servono più riconoscimenti per imprimersi nella memoria: alcuni vini, pur con un solo premio, hanno saputo raccontare il territorio con una voce chiara e sorprendente. Ecco un viaggio in cinque tappe, dall’arco alpino fino al cuore del Mediterraneo.

Il cammino parte in Valtellina, dove Rupi del Nebbiolo con il Valtellina Superiore DOCG “Tradizione” 2020 offre un sorso immediato e vibrante. Le note floreali e il profilo salino restituiscono l’essenza di un territorio verticale, capace di trasformare la montagna in eleganza gastronomica.
Scendendo in Emilia-Romagna, Paltrinieri con il Lambrusco di Sorbara “Radice” dimostra come un vino popolare possa diventare simbolo di autenticità. La freschezza varietale e la persistenza lo rendono compagno ideale della cucina emiliana, senza artifici e con una sincerità che conquista.
In Campania, Di Meo con il Fiano di Avellino Riserva “Alessandra” 2015 racconta la longevità dei grandi bianchi del Sud. Le note evolute e la struttura salda parlano di un vino che non teme il tempo, capace di accompagnare piatti complessi con grazia e profondità.
Il viaggio prosegue in Toscana, dove Caparzo con il Brunello di Montalcino 2020 sorprende per la sua capacità di trasformare delicatezze olfattive in virtù gastronomiche. È un rosso che unisce energia e misura, restituendo un volto equilibrato a una denominazione spesso associata alla potenza.
Si chiude in Sicilia, con Vivera e l’Etna DOC Rosso 2021. Qui la lava incontra il mare: note balsamiche, viola selvatica e sentori minerali compongono un sorso autentico, che non cerca artifici ma esprime con chiarezza la voce del vulcano.
Conclusioni
Il percorso attraverso i Migliori Vini Gastronomici di UNTOLD 2026, come abbiamo visto, ci restituisce l’immagine di un’Italia che non si limita a produrre grandi etichette, ma che sa trasformare il vino in un linguaggio condiviso, capace di dialogare con la cucina, con i territori e con le persone. Ogni regione, dalle Alpi fino alle isole, ha offerto un tassello unico e regalato vini che non cercano protagonismo, ma che trovano la loro forza nell’armonia con il cibo e nella capacità di raccontare storie autentiche.
Questa selezione non è soltanto un elenco di bottiglie, ma una mappa culturale che invita a viaggiare con il calice, a scoprire territori attraverso i loro sapori e a riconoscere il valore della diversità.
In definitiva, i Migliori Vini Gastronomici di UNTOLD 2026 non sono soltanto dei vini premiati ma sono un invito a vivere il vino come esperienza di condivisione, memoria e futuro.
E con questo è tutto. Vi do appuntamento al prossimo articolo.
Stay Tuned!
