L’areale di Montalcino è conosciuto da tutti, esperti di vino e non, come uno dei territori italiani più importanti per la produzione di vino, grazie soprattutto al Brunello di Montalcino. Diverse sono le sottozone e tante sono le cantine che si dividono questo prezioso territorio e, tra queste, una piccola realtà ci ha particolarmente colpito con il suo Brunello di Montalcino nella scorsa edizione di Untold.

Stiamo parlando della cantina Casa Raia che nella contest è stata premiata con i nostri 3 cavatappi e, in questo articolo, analizzeremo il meglio lo splendido Brunello da loro prodotto.

Casa Raia, una piccola perla a Montalcino

Casa Raia è una piccola cantina a gestione famigliare che possiede ad ora circa 3 ettari vitati a Sangiovese, localmente chiamato Brunello. L’azienda sorge su un promontorio situato ad Ovest dello splendido borgo medioevale di Montalcino, in un vecchio podere del XII secolo.

La storia di Casa Raia nasce nel 1997 quando Ludmilla Temertey, innamorata dello splendido paesaggio toscano, acquistò e ristrutturò una fattoria abbandonata risalente al XII secolo, dandole il nome di Casa Raia.

Per quanto riguarda la produzione di vino, invece, si dovette attendere qualche anno quando nel 2006 il giovane viticultore Pierre Jean Monnoyer, francese di origine, creò l’azienda vinicola Casa Raia. L’ispirazione gli fu data da Lionel Cousin, un apprezzato enologo francese dell’azienda Cupano, sempre di Montalcino. Durante la vendemmia del 2004, infatti egli esclamò a Pierre: “Fare un vino col terroir di Scarnacuoia è un sogno. Vendemmia, fermenta, anche con un serbatoio di acciaio all’esterno e vedrai, è facile, farai un grande vino con questo terroir….”.

Scarnacuoia è un vigneto di 1,5 ettari di proprietà di Casa Raia ma piantato nel 1975 dalla famiglia Biondi Santi e allevato a cordone speronato. Il suolo è di origine argilloso, con presenza di detriti marini, resti fossili e lapilli di origine tufaceo vulcanica. E Pierre Jean Monnoyer prese la decisione di creare qui il proprio vino, il Brunello di Montalcino di Casa Raia.

Lo splendido Tramonto sui vigneti di Casa Raia

La cantina per la vinificazione, tuttavia, venne costruita nel 2009. Così, nei primi 3 anni, Pierre produsse il suo Brunello di Montalcino nelle cantine dei suoi amici viticultori dei Campi di Fonterenza e Pian dell’Orino . Nel 2011 ci fu poi l’allargamento fino a 3 ettari di vigne a Montalcino.

Casa Raia nasce dalla voglia di Pierre di produrre il vino vero, il vino del territorio. Niente chimica in vigna, solo zolfo e rame, inerbimento tra i filari con fiori e piante e conservazione delle biodiversità. Tutte queste scelte asalvaguardia del territorio e dell’ambiente hanno permesso alla cantina di ottenere la certificazione biologica.

La produzione del Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino di Casa Raia nasce innanzitutto in vigna, con un attenzione particolare alla materia prima. La vendemmia manuale assicura una selezione dei grappoli migliori che vengono portati con cautela in cantina dove si procede con la sola diraspatura. La procedura particolare adottata da Casa Raia prevede infatti che gli acini d’uva non vengano pigiati ma che si rompano cadendo direttamente dall’alto nelle botti da 30 hl posizionati nella cantina interata.

Parte poi la fermentazione alcolica attraverso lieviti indigeni durante la quale si praticano solo rimontaggi e delastage. La maturazione Brunello di Montalcino di Casa Raia continua per 4 anni nelle botti di rovere francese da 30 hl e a seguire almeno altri 6 mesi in bottiglia.

Brunello di Montalcino 2018 Casa Raia: La Degustazione

Il Brunello di Montalcino di Casa Raia 2018 si manifesta nel bicchiere con un color rubino denso dalla splendida vividezza e con lievi riflessi granata. Compatto nei movimenti, ci mostra fin da subito la sua stoffa.

La parte olfattiva è decisamente accattivante e di grande eleganza. I profumi escono netti, puliti e ben scanditi, a partire dalla parte speziata e tostata che invade subito le narici alla prima olfazione. Tabacco, pepe nero e chiodi di garofano sono subito seguiti dalla frutta, che si affida alle note di ciliegia e marasca matura.

Ma questo è solo l’inizio. Il bicchiere sprigiona una grande ampiezza di profumi che vanno dal sottobosco, resina e tartufo ai dai legni profumati come il sandalo, fino a gradevoli sentori di karkadè e thé nero. Ad amplificare ulteriormente il corredo aromatico di questo Brunello di Montalcino sono i sentori evolutivi come eucalipto, cuoio e smalto per unghie.

Al sorso il vino è perfettamente coerente e lineare con la parte olfattiva, soprattutto in termini di eleganza. Il Brunello di Casa Raia è muscoloso e voluminoso ma rimane piuttosto scorrevole in bocca, grazie soprattutto ad una vispa freschezza.

Il tannino è ben presente ma mai aggressivo, sembra piuttosto una carezza alla lingua e al palato che accompagna il vino in tutta la sua lunga persistenza gustativa, con ricordi soprattutto di spezie, sottobosco e marasca.

Abbinamenti Consigliati

Il giusto connubbiotra eleganza e muscolarità che contraddistingue il Brunello di Montalcino 2018 di Casa Raia lo rende ideale su piatti anche piuttosto diversi. Possiamo richiamare le note di sottobosco del vino accostandolo ad un piccione con porcini e tartufo nero o a dei medaglioni di cinta senese accompagnati da una salsa tartufata. Oppure si può preferire un abbinamento più classico, sempre territoriale, come quello con i Pici al ragù di Chianina.

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