Andare in giro per i Colli Bolognesi senza una 50 Special, ma con le ali sotto i piedi si può. Con la canzone dei Lunapop che non vuol lasciare la mente, in questo articolo ti porteremo fuori città, per dei tour degustazione a qualche chilometro dal centro di Bologna, nelle cantine produttrici dello storico Pignoletto DOCG, dei vini rossi e bianchi della denominazione che prende proprio il nome di Colli Bolognesi DOC

Vini tipici di Bologna: il Pignoletto DOCG e Colli Bolognesi DOC 

Ma dove si trovano questi famosi Colli Bolognesi? Sono le colline a sud e ad ovest di Bologna che comprendono i comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Zola Predosa e Valsamoggia.

I vigneti di queste zone hanno una storia antica, risalente alla civiltà etrusca e romana, ma è solo dall’istituzione del Consorzio dei Colli Bolognesi nel 1971 che ricevono una maggiore attenzione attraverso anche la valorizzazione dei loro vini, tra cui il Pignoletto DOCG.

Il vino bianco Colli Bolognesi Pignoletto DOCG

“Pino Lieto, non abbastanza dolce per essere buono”, così descriveva Plinio il Vecchio il Pignoletto nel I sec a.C.: poco dolce e speziato per i gusti dell’epoca imperiale. Questo vino, noto già in passato, è stato riconosciuto come denominazione DOC nel 1985, contribuendo a far rinascere negli ultimi tempi un interesse per il Pignoletto e il Grechetto Gentile, vitigno autoctono utilizzato per la sua produzione.

In base alla percentuale delle uve presenti e dall’invecchiamento del vino, si possono trovare tre tipologie di Pignoletto

  • Classico, più frizzante in versione spumante o come vino fermo, ha un profumo delicato e floreale, dal colore giallo paglierino e fresco, acidulo con finale aromatico al palato.
    Per il Pignoletto Classico si utilizza un minimo dell’85% di uve di Grechetto Gentile
  • Superiore, si può trovare secco o abboccato, ha un profumo floreale e caratteristico, dal sapore armonico con sentori di agrumi e mandorla.
    Anche per il Pignoletto Superiore si utilizza un minimo dell’85% di uve di Grechetto Gentile
  • Classico Superiore, dal colore giallo, il suo profumo è delicato e floreale. Al palato è invece secco e armonico. Secondo il disciplinare, deve avere un minimo del 95% di uve Grechetto Gentile prodotte nella zona storica dei Colli Bolognesi e la sua commercializzazione deve avvenire solo dopo il 4 ottobre di ogni anno. 

Nonostante alcune differenze, in tutte le sue versioni il Pignoletto è ottimo come aperitivo, in abbinamento a dei formaggi giovani, crostini al tartufo e a dei prodotti tipici dell’Emilia Romagna come il prosciutto e il culatello.

Una curiosità sul nome Pignoletto: probabilmente si deve questo nome alla forma degli acini di Grechetto Gentile che ricordano una pigna.

Vini bianchi e rossi dei Colli Bolognesi DOC

Questa denominazione ha reso la zona dei Colli Bolognesi famosa in Italia e nel mondo a partire dagli anni Ottanta. Sia per i vini bianchi, sia per i rossi, si utilizzano uve di vitigni alloctoni, cioè di vitigni originari di altre zone, ma che hanno trovato in questo territorio condizioni favorevoli.

Fra i rossi ci sono i vini Colli Bolognesi DOP: 

  • Barbera, di un colore rosso rubino tendente al violaceo e dal profumo vinoso. Al palato è secco o abboccato e di medio corpo
  • Merlot, ha un profumo caratteristico, mentre al palato è pieno e armonico
  • Cabernet Sauvignon, con un colore rosso tendente al granato, al naso è intenso, al palato si presenta secco e morbido

I vini rossi hanno quindi diverse note e caratteristiche, ma tutti si distinguono per la loro aromaticità, la piacevolezza e la struttura media. Per questo, sono indicati per essere abbinati a piatti tipici come lasagne e tagliatelle al ragù alla bolognese.

Fra i bianchi distinguiamo i Colli Bolognesi DOP: 

  • Sauvignon Blanc, ha un colore giallo paglierino più o meno carico, è delicato al naso e leggermente aromatico, al palato è generalmente secco e fresco.
  • Pinot Bianco, talvolta con riflessi verdognoli, profumo delicato, caratteristico e sapore secco o abboccato fruttato.
  • Riesling Italico, ha un profumo delicato e un palato secco o abboccato, ma sempre verticale.
  • Chardonnay, dal colore giallo paglierino, al naso è fruttato e floreale con un gusto piacevole e delicato.

7 cantine da visitare per una degustazione in provincia di Bologna

Azienda Agricola di Agrivar

Partiamo dal piccolo Borgo di Varignana, sulle prime colline di Castel San Pietro Terme dell’Azienda Agricola di Agrivar dove si coltivano vigneti nel rispetto dell’ambiente, ma anche frutteti e zafferano.

Con il panorama dolce e accogliente delle colline che si ammira dalla bellissima terrazza, ogni weekend l’azienda ospita i wine lover con varie proposte per la degustazione

  • En plein air, con due 2 calici di vino bianco o rosso
  • Superiore, con 2 calici di vino bianco o rosso, olio extravergine d’oliva abbinati ai prodotti del territorio
  • Premium, con 2 calici di vino bianco, 2 calici di rosso, olio evo abbinato ai prodotti del territorio e dell’azienda agricola

Gaggioli: degustazione di vini dei Colli Bolognesi con menù 

Vigneti cantina Gaggioli con rose in primo piano
gaggiolivini.it ©

Nel comune di Zola Predosa a 15 minuti dal centro città, nata dalla ristrutturazione di un’antica casa colonica, Gaggioli Vini è il luogo ideale per vivere un percorso enogastronomico che parte dal vigneto e si conclude con la degustazione di 3 o 4 vini, abbinati a salumi e formaggi locali o a piatti tipici della tradizione bolognese, preparati nel ristorante.

Godendo del panorama stupendo, si potrà prolungare l’esperienza rilassante pernottando nelle camere eleganti ed accoglienti del loro agriturismo.

Manaresi, tra vino e arte

Restando nel comune di Zola Predosa, si arriva da cantina Manaresi, che potremmo definire una cantina d’autore, perché – oltre al vino – è la sede dell’Associazione Artistica Paolo Manaresi, pittore e incisore.

E, proprio sulla scia dell’arte, nella stagione estiva l’azienda organizza eventi all’insegna della cultura e del buon vino nella suggestiva cornice delle colline che si scorgono dalla terrazza panoramica.

Tizzano 

Vigneti dell'azienda Tizzano
tizzano.it ©

In lontananza il Santuario di San Luca, con le prime colline bolognesi sovrastanti Casalecchio di Reno. La wine experience da cantine Tizzano è un’immersione nella bellezza che inizia con la visita guidata della cantina e continua con la degustazione di vini dei Colli Bolognesi e del Pignoletto DOCG in versione frizzante o Superiore, accompagnati da salumi e formaggi. 

Se invece vorrai una full immersion nel delicato e floreale Pignoletto, puoi scegliere il tour Tizzano Pignoletto Experience.

Agriturismo con degustazione di vini colli bolognesi: Fattorie di Montechiaro 

Agriturismo Fattorie di Montechiaro esterno
fattoriedimontechiaro.it ©

Circondata da vigneti e alberi da frutto sulle colline nei pressi di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, si trova l’agriturismo Fattorie di Montechiaro. La splendida terrazza panoramica è il luogo perfetto per degustare vini abbinati ai prodotti della fattoria e alle marmellate.

Oltre alla genuinità dei prodotti, questo agriturismo merita una visita perché ogni giorno si impegna a difendere l’ambiente con scelte consapevoli, dall’impianto fotovoltaico all’uso di prodotti naturali per la disinfezione dei locali.

Tenuta Bonzara 

Vigneti e cantina della Tenuta di Bonzara
bonzara.it ©

Su un poggio a Monte San Pietro, si trova Tenuta Bonzara. La sua storia inizia negli anni Sessanta, quando il nonno degli attuali proprietari acquistò un terreno per piantare delle viti, le quali portarono al primo imbottigliamento nel 1967 e alla nascita del Bonzarone (così battezzò Luigi Veronelli il loro Cabernet Sauvignon) nel 1971.

Una visita in cantina con degustazione di vini, tra Pignoletto, Barbera e il rinomato Bonzarone abbinati a prodotti enogastronomici tra cui il Parmigiano Reggiano e la Mortadella di Bologna IGP, sarà l’ideale per conoscere al meglio la storia di questa cantina.

Tenuta Santacroce

tenutasantacroce.it ©

Più che una cantina, è un bellissimo rifugio a Monteveglio per chi vuole godere della natura che circonda Bologna. L’azienda nasce dalla famiglia Chiarli, già affermata a Modena per il Lambrusco, ma che ha voluto puntare anche su altre DOC regionali all’inizio degli anni Novanta.

Il tour da Tenuta Santacroce partirà dai vigneti e arriverà in cantina, dove seguirai il percorso di produzione dei vini fino al loro imbottigliamento, tra spiegazioni tecniche e aneddoti sulla storia a cura della guida.

Ma che wine tour sarebbe senza una degustazione di vino? Dopo la visita in cantina una degustazione di Pignoletto, accompagnata da spiegazioni tecniche e, con un supplemento, è possibile l’assaggio di prodotti tipici della zona come salumi, formaggi o pasta all’uovo con ragù della tradizione bolognese.

I piatti e i prodotti tipici di Bologna e dintorni 

La cucina bolognese è molto ricca e ben salda nella tradizione della città. Inoltre è famosa in tutta Italia per le sue ricette gustose e succulente.

  • Le crescentine: sono delle focaccine preparate con un impasto di acqua, farina, strutto e lievito. Una volta lievitato, dall’impasto si ricavano dei rombi per poi friggerle e servirle con salumi
  • I tortellini: una pasta all’uovo ripiena con carne di maiale, uova, mortadella di Bologna, prosciutto crudo e parmigiano e cotti nel brodo di carne.
  • Le tagliatelle al ragù bolognese: una pasta fresca, condita con parmigiano e ragù, la cui ricetta è depositata nel 1982 alla Camera di Commercio di Bologna
  • Le lasagne alla bolognese: altro classico della cucina bolognese con la pasta sfoglia tagliata a rettangoli, le lasagne vengono realizzate con strati di sfoglia, ragù di carne, besciamella e parmigiano.
  • Il Friggione: una salsa a base di cipolle e pomodori che richiede una cottura molto lenta. Ci sono molte altre versioni che prevendono l’aggiunta di salsiccia, peperoni o patate.

Tra i prodotti tipici troviamo la Mortadella di Bologna IGP, il Parmigiano Reggiano.

Dove mangiare a Bologna e provincia 

Cosa fare a Bologna e dintorni

  • Salire sulla Torre degli Asinelli nel centro storico di Bologna e scoprire uno dei 7 segreti della città. Sembra che sulla sommità della torre ci siano dei resti di un vaso che stanno ad indicare l’indole pacifica della città, in particolare il saper risolvere i conflitti in maniera civile
  • Aprire la finestrella di via Piella per sentirsi un po’ come a Venezia, grazie al piccolo canale realizzato nel Medioevo
  • Passeggiare in centro a Bologna sotto i portici, patrimonio dell’UNESCO dal 2021
  • Visitare il Santuario di San Luca, dopo aver percorso il portico più lungo del mondo che inizia da Porta Saragozza 
  • Andare al Belvedere di San Michele in Bosco
  • Visitare le Grotte di Labante che si trovano nel comune di Castel d’Aiano e approfittare dei sentieri nelle vicinanze per fare trekking
  • Partecipare alla Sagra del vino colli bolognesi, che si tiene a settembre a Calderino (Monte San Pietro) per una serata tra vino e street food
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