Questo è il momento perfetto per rivelarti i vini della Sardegna premiati con i 3 cavatappi nella prima Guida Vini Untold AKA “quello che ancora non è stato detto del vino”.

Spesso tra le tante meraviglie regionali, i vini sardi passano in secondo piano. In realtà, scoprendo le cantine e i vini premiati avrai modo di conoscere realtà spettacolari, per gusto, paesaggi e accoglienza.

La Sardegna ha tanto da raccontare, già solo con i suoi nettari, tutti da sorseggiare, campioni di personalità e sapori mediterranei.

La forza dei vini della Sardegna attraverso i secoli

Quest’isola speciale è legata alla viticoltura da millenni. Le prime testimonianze di produzione vinicola risalgono alla colonizzazione fenicia e a quella greca, intorno al VI secolo a.C. Inoltre, attestazioni archeologiche di coltivazione della vite risalgono persino al 2000 a.C. Un’attività per cui il territorio era sicuramente più che vocato.

La natura isolana ha limitato nel tempo la conoscenza e la diffusione del vino locale tuttavia sappiamo che in epoca romana il vino sardo era conosciuto ed esportato, insieme alla massiccia produzione cerealicola locale.

Dopo un lungo periodo di lacune storiche, a causa delle invasioni barbariche che colpirono l’isola, è tra il XIII e il XIV  secolo che la produzione vinicola viene segnalata come importante attività economica locale, come riportato negli Statuti Sardi; già in questi si menziona il famoso vitigno Vermentino accanto alla Vernaccia.

Grazie ai rapporti commerciali con la Spagna, nel territorio arrivano anche le uve a bacca rossa di Cannonau, Bovale, Monica, Carignano e Girò, accanto al bianco Nasco, insieme alle tecniche di produzione dei vini liquorosi che vengono realizzati con successo ancora oggi in Sardegna. Basta pensare alla celebre Vernaccia di Oristano e ce ne sono altri!

Quella sarda è una produzione vinicola apprezzata, già alla fine del periodo medioevale, anche se poco esportata e quindi menzionata sulle tavole italiane.

I vini della Sardegna anche in epoca moderna, dopo l’unificazione d’Italia, sono sempre rimasti di nicchia, più legati all’esportazione verso mercati esteri, come quello spagnolo e francese.  Tutt’oggi non è così semplice reperire al di fuori dell’isola numerose e variegate etichette sarde.

Anche per questo è stato un verso piacere assaporare i vini sardi premiati con i 3 cavatappi: rare sorprese che meritano di essere scoperte, in bianco come in rosso.

Gli Assaggi

In Sardegna troviamo numerosi vini e vitigni locali, strettamente legati con il loro territorio d’origine, per una produzione caratteristica e distintiva. Vermentino, Cannonau, Carignano, Monica e Bovale sono stati i vitigni speciali che hanno lasciato il segno durante gli assaggi alla cieca di questa prima Guida Vini Untold.

Il Vermentino

Se il Vermentino è coltivato con successo in tutto il territorio, è sui terreni granitici della Gallura che acquista spessore e potenzialità evolutive, accanto a un gusto intensamente minerale e profondo.

Così è la personalità del Vermentino di Gallura DOCG, grande protagonista negli assaggi di questa prima edizione della guida vini Untold, anche in una particolare versione in vendemmia tardiva.

In Sardegna, l’uva Vermentino trae grande beneficio anche dalla coltivazione in prossimità del mare e dal clima insulare mediterraneo, con estati lunghe, calde, ventilate ed asciutte, accanto a Inverni mai rigidi. Ecco perché il Vermentino sardo, anche in annate recenti, regala sorsi decisi e piacevoli insieme, saporiti, profumati e di estrema bevibilità, grazie a un innato equilibrio e una personalità marina.

Il colore dorato del Vermentino di Gallura negli assaggi alla cieca per la Guida Untold
Il colore dorato del Vermentino di Gallura negli assaggi alla cieca per la Guida Untold

I rossi tipici della Sardegna

Se il Vermentino è un re in bianco, condivide il trono con numerosi campioni della vinicoltura rossista come il Mandrolisai, il Monica di Sardegna e il Cannonau: tre DOC sarde di cui solo l’ultima è ampiamente conosciuta. Nell’assegnazione dei 3 cavatappi ai vini della Sardegna, queste tre denominazioni hanno saputo distinguersi proprio per la loro personalità.

Monica di Sardegna

Quella del Monica di Sardegna  è una DOC diffusa in tutto il territorio che introduce vini, dalle uve omonime, morbidi e profumati, di grande bevibilità. Quei vini che sono sempre giusti quando li porti in tavola.

Mandrolisai

Ancora meno noto è il rosso Mandrolisai, figlio dell’entroterra sardo, prodotto nell’aspro territorio alle pendici del Gennargentu. Nato da un mix di uve, Bovale, Cannonau e Monica, coltivate nel tradizionale sistema ad alberello, a un’altitudine compresa tra i 500 e i 650 metri s.l.m., questo rosso sfoggia un potere aromatico speciale, con note floreali, fruttate e speziate che saltano fuori dal calice.

Cannonau

Il Cannonau non ha bisogno di presentazioni. Il rosso più importante di Sardegna ha confermato la sua forza, il suo carattere mediterraneo e i vividi profumi fruttati e balsamici anche durante l’ardua scelta dell’assegnazione dei 3 cavatappi per i vini sardi. Un rosso persistente, che rimane impresso per profumi e sapori, con grandi potenzialità evolutive che, nelle annate meno recenti, ha rivelato ancora tannini energici e una succosa acidità.

Il rosso intenso e impenetrabile del Cannonau sardo
Il rosso intenso e impenetrabile del Cannonau sardo

Carignano del Sulcis

Per concludere in bellezza, il nostro viaggio tra i vini sardi premiati con i 3 cavatappi approda al Sud dell’isola con lo speciale Carignano del Sulcis DOC. Questo rosso, dalle omonime uve di Carignano, ha un fascino unico e segreto, poiché ancora poco noto in Italia e all’estero dai non addetti ai lavori. Un rosso complesso, ricco di sfumature olfattive e gustative, che si beve e quasi si mangia. I suoi profumi e sapori fruttati e speziati ti accompagnano a lungo.

I tre cavatappi della Sardegna: i bianchi e i rossi premiati

Ora che li abbiamo presentati nelle loro appetitose sfaccettature, eccoli: i magnifici vini della Sardegna premiati con i 3 Cavatappi, realizzati da cantine che sono state già premiate con particolari riconoscimenti nell’anteprima della guida vini Untold.

I migliori vini bianchi della Sardegna

Vermentino di Gallura DOCG

  • Animas – Vermentino di Gallura Superiore DOCG “Animas” 2020
  • Surrau – Vermentino di Gallura Vendemmia Tardiva DOCG “Montidimola” 2021

Vermentino di Sardegna DOC

  • Mora&Memo – Vermentino di Sardegna DOC “Tino” 2022
  • Cantina Castadias – Vermentino di Sardegna DOC “Notteri” 2022
  • Cantina Santadi – Vermentino di Sardegna DOC Cala “Silente” 2022

I migliori vini rossi della Sardegna

Cannonau DOC

  • Tenute Gregu – Cannonau di Sardegna DOC “Animosu” 2020
  • Surrau – Cannonau di Sardegna Riserva DOC “Pentima” 2020
  • Silvio Carta – Cannonau di Sardegna DOC “Serenata” 2021

Carignano del Sulcis DOC

  • Cantina Santadi – Carignano del Sulcis Riserva DOC “Rocca Rubia” 2020

Monica di Sardegna DOC

  • Cantina Castadias – Monica di Sardegna DOC “Genis” 2021

Mandrolisai DOC

  • Trè Biddas – Mandrolisa DOC “Ispàntu” 2020
  • Giacu – Mandrolisai Superiore DOC “Baloe” 2020
Paesaggi dalla Gallura
Paesaggi dalla Gallura … non solo mare

Cenni sulle annate correnti

I vini sardi premiati con i 3 cavatappi, in questa prima Guida Untold, raccontano le annate isolane dalla 2020 alla 2022. Al di là della pandemia, la natura ha regalato un ottimo andamento climatico per la vendemmia 2020 in Sardegna. Un inverno mite, una Primavera con le giuste precipitazioni e un’Estate calda hanno privilegiato le uve di Vermentino e hanno permesso, con una vendemmia leggermente anticipata, la perfetta maturazione delle uve a bacca rossa, con il Cannonau in prima fila.

Un risultato che si è concretizzato in vini ricchi di sfumature gusto-olfattive e dalle grandi potenzialità evolutive.

La vendemmia 2021 è stata sicuramente più sfidante e causa di repentine gelate che hanno colpito l’isola a Primavera e per via dell’Estate torrida e siccitosa che ne è seguita. Un andamento climatico che ha determinato un calo quantitativo, senza però rinunciare alla qualità dei grappoli.

Infine, la più recente annata 2022 ha visto il ritorno di un equilibrio ottimale con un aumento della produzione e una perfetta maturazione tecnica e fenolica delle uve, specie di quelle di Vermentino. Non sorprende quindi l’eleganza dei Vermentini sardi più giovani assaggiati, di cui ben 3 premiati con i 3 cavatappi.

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