La Basilicata è una regione con un territorio prevalentemente montuoso e collinare. La sua tradizione vitivinicola ha radici nell’azione colonizzatrice dei Greci e dei Fenici, che diffusero la viticoltura a partire dalle colonie elleniche nell’area ionica. Successivamente, i Romani svilupparono la viticoltura nell’areale vulcanico del Vulture.

La regione ha puntato principalmente sui vitigni autoctoni, in particolare sull’aglianico del Vulture, da cui si ottiene l’omonimo vino.

Il clima varia a seconda delle zone passando da un clima mediterraneo sulle coste a moderatamente continentale nelle zone collinari e montuose, per arrivare ad un clima freddo di montagna sulle cime più alte.

Le principali zone viticole includono il Vulture, dove si coltiva l’aglianico del Vulture, e Matera, nota per vitigni bianchi come malvasia bianca e greco bianco. Le colline Metapontine producono vini a base di aglianico e primitivo, mentre le colline Materane coltivano vitigni autoctoni come aglianico, malvasia bianca, moscato bianco e fiano.

In generale si può affermare che la Basilicata offre una varietà di terroir e vitigni tutti interessanti ma pone particolare attenzione alla produzione di vini rossi di qualità.

La superficie totale dei vigneti è di circa 4.000 ettari, di cui il 47% ubicati in territorio montuoso, il 45% in collina e solo l’8% in pianura. A causa di condizioni climatiche estreme e malattie fungine diffuse, la produzione globale di vino, nel 2023, è stata storicamente la più bassa dal 1961 ad oggi con 237 milioni di ettolitri che rappresentano un calo del 10% rispetto al 2022. Questa diminuzione, come già accennato è dovuta alle sfide significative che il settore vitivinicolo ha fronteggiato in quest’annata. Nonostante una diminuzione del volume totale di vino esportato (99 milioni di ettolitri), il valore economico delle esportazioni è rimasto elevato, raggiungendo i 36 miliardi di euro.

Le Denominazioni di Origine

La Basilicata, pur essendo una piccola regione, presenta diverse Denominazioni di Origine ed in totale comprende quattro DOC e una DOCG. Vediamo quali sono:

  • Aglianico del Vulture Superiore DOCG. Questa è la denominazione di origine più prestigiosa della Basilicata, basata sui vini ottenuti dal vitigno Aglianico del Vulture.
  • Aglianico del Vulture DOC. Questa DOC funge da ricaduta per l’omonima DOCG. Qui si producono vini rossi robusti e complessi.
  • Terre dell’Alta Val d’Agri DOC. Situata nella Val d’Agri, questa denominazione comprende vini a base di vitigni come Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Montepulciano.
  • Grottino di Roccanova DOC. Nella zona di Roccanova, questa DOC offre sia vini rossi che bianchi. I vitigni coltivati includono Merlot, Cabernet Sauvignon e Malvasia.
  • Matera DOC: Qui il Primitivo la fa da padrone, affiancato da Merlot e Cabernet Sauvignon.
  • Basilicata IGT: Questa denominazione include vini di tutte le tipologie e prodotti con tutti i vitigni coltivati nella regione.

Gli Assaggi

Gli assaggi effettuati per eleggere i TRE CAVATAPPI della Basilicata hanno riguardato sostanzialmente l’Aglianico del Vulture un vino che rappresenta l’anima del territorio del Vulture, che si esprime in tutta la sua complessità, eleganza e profondità.

Questo vino affascina i sensi con piacevoli note olfattive di frutti rossi maturi, spezie e una leggera nota floreale. Al palato è ricco, dominato da frutti neri, prugna e ciliegia, rivela eleganza con una trama tannica setosa e una freschezza vibrante. L’equilibrio tra frutti neri, liquirizia e tabacco lascia un ricordo indimenticabile. Con note di tabacco, caffè, spezie e legno di cedro che si aggiungono nel finale facendolo risultare lungo e complesso ma soprattutto che invitano a un altro sorso.

Sveliamo adesso i vini lucani che si sono aggiudicati i TRE CAVATAPPI superando la selezione di vini degustati dai nostri commissari.

I vincitori sono organizzati per tipologia, denominazione o vitigno ed annata.

I migliori vini rossi della Basilicata

Aglianico del Vulture DOC

  • Vitis In Vulture – Aglianico del Vulture DOC “Le Querce” 2019
  • Cantine del Notaio – Aglianico del Vulture DOC “Il Sigillo” 2016

Aglianico del Vulture Superiore DOCG

  • Cantina di Venosa – Aglianico del Vulture Superiore DOCG “Carato Venusio” 2017
  • Tenuta i Gelsi – Aglianico del Vulture Superiore Riserva DOCG “Calaturi” 2017

L’Andamento Climatico e la Valutazione delle Annate (2016-2019)

Nel periodo dal 2016 al 2019, le condizioni climatiche hanno influenzato significativamente la maturazione delle uve e la produzione vinicola.

Nel complesso queste annate hanno offerto vini di qualità. Alcuni vini, eccellenti, si distinguono anche se occupano uno spazio limitato. In ogni caso la Basilicata continua a essere una regione vitivinicola da tenere d’occhio, per il suo terroir unico e per la passione dei viticoltori che si riflette nei calici di vino.

Analizziamo adesso nel dettaglio ciascuna annata:

2016: Un Anno di Stabilità

Il 2016 è stato caratterizzato da un clima stabile e moderato. Le temperature non hanno raggiunto estremi, favorendo la crescita uniforme delle uve. Le riserve idriche sono state adeguate, garantendo una buona salute delle viti. I viticoltori hanno potuto lavorare con tranquillità, ottenendo vini equilibrati e aromatici.

2017: Equilibrio e Qualità

L’anno 2017 è stato un periodo di equilibrio climatico. Le temperature sono rimaste nella norma, senza picchi di calore o freddo eccessivo. Queste condizioni hanno favorito la maturazione lenta e completa delle uve. I vini prodotti in questa annata sono stati apprezzati per la loro freschezza e struttura. I viticoltori hanno sfruttato al meglio le caratteristiche del terroir lucano, ottenendo vini eleganti e armoniosi.

2018: Un Anno di Contrasti

Il 2018 ha visto un inverno piovoso, che ha contribuito a mantenere buone riserve idriche nel suolo. Durante l’estate, le temperature sono state più elevate del solito, ma senza raggiungere livelli estremi. Questo ha portato a una maturazione anticipata delle uve, con un’alta concentrazione di zuccheri. I vini di questa annata sono stati potenti e strutturati, ma alcuni hanno mostrato una leggera mancanza di acidità. La selezione delle uve e una vinificazione attenta sono state fondamentali per ottenere risultati di qualità.

2019: L’Anno dell’Attesa

La 2019 è stata attesa con grande interesse. Il clima è stato simile a quello del 2015, con una primavera fresca e un’estate calda. Le riserve idriche hanno compensato il caldo anche se in alcuni vigneti è stato necessario gestire la siccità con attenzione. I vini di questa annata presentano una notevole carica alcolica e uno stile evolutivo volto all’invecchiamento. Molti produttori hanno scelto di prolungare l’affinamento in cantina per cinque anni, cercando di bilanciare la potenza con l’eleganza.

Per il momento è tutto.

Vi diamo appuntamento con la prossima regione ed i relativi TRE CAVATAPPI.

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