Nettare di Circe è stato nominato da una commissione di esperti come il miglior vino passito di Italia. Scopriamo le caratteristiche distintive del vino passito, perché è così apprezzato e dove trovarlo.

Nettare di Circe: il Premio Qualità di Italia arriva a Latina

Il Premio Qualità Italia (PQI) è un concorso annuale che si tiene in Italia per selezionare i migliori vini prodotti nel paese. Il concorso è organizzato dalla Scuola Leonardo, un’associazione di esperti e sommelier italiani e internazionali, e prevede un rigoroso processo di selezione basato su degustazioni a cieco dei vini presentati dalle aziende vinicole. I vini che superano la selezione vengono premiati con il PQI, che è considerato uno dei più importanti riconoscimenti nel settore vinicolo italiano.

Il concorso PQI ha come obiettivo quello di promuovere la qualità dei vini italiani e valorizzare la maestria dei viticoltori e dei produttori italiani. Inoltre, fornisce ai consumatori informazioni sulla qualità dei vini italiani e aiuta le aziende a promuovere i loro prodotti a livello nazionale e internazionale.

L’azienda vitivinicola Tre Terre, situata a Borgo San Donato in provincia di Latina, ha vinto il Premio Qualità Italia nella categoria Vini Passiti IGT per il passito Nettare di Circe, che è così diventato il miglior passito d’Italia. Il premio è stato assegnato sulla base di criteri come la qualità del vino, l’equilibrio tra gli aromi e i sapori, e la capacità di rappresentare la tipicità del territorio di origine.

Il Nettare di Circe è stato prodotto in quantità limitate in sole tre stagioni negli ultimi 10 anni ed è stato definito un gioiello enologico. Non a caso, l’azienda vitivinicola Tre Terre rappresenta la storia del vino della zona pontina e, sin dagli anni ’60, incarna l’eccellenza nel suo settore. Vanta una commistione di origini da Pantelleria al Trentino, che hanno portato in terra pontina saperi e tradizioni che ben hanno sposato la realtà locale.

La cantina ha già ricevuto diversi premi per i loro vini, tra cui il Moscato Bianco premiato come miglior bianco italiano alla Milano Wine Week e la Medaglia d’oro al concorso Città del Vino.

Una curiosità su Nettare di Circe: il nome della bottiglia numero uno richiama il nettare degli dei che, secondo le antiche credenze, doveva donare l’immortalità a chi lo beveva. Circe a sua volta era una dea associata all’arte di creare miscele di erbe e pozioni.

Vini passiti: dove acquistarli online

Il Nettare di Circe è un vino passito prezioso e difficile da trovare, anche perché negli ultimi dieci anni è stato prodotto in quantità limitata, solo nelle stagioni 2013, 2018 e 2022. La sua unicità è legata alla sua origine mista che riunisce le migliori uve del paese, da quelle del Trentino fino a quelle della piccola isola di Pantelleria.

Come negli altri settori, anche in quello vitivinicolo si possono osservare delle tendenze: i passiti sono sempre più ricercati per il loro aroma intenso e la caratteristica nota dolce. Per chi desidera assaggiare le migliori bottiglie in commercio, si raccomandano enoteche specializzate come Bernabei, un e-commerce che propone un catalogo di vini passiti pregiati e accuratamente selezionati. Online è più semplice reperire le migliori etichette e degustare varietà provenienti da tante regioni differenti.

A differenza dei vini liquorosi – che vengono prodotti aggiungendo alcol o acquavite di uva a un vino base prodotto con uve aromatiche come il Moscato o la Malvasia (questo procedimento aumenta il tenore alcolico del vino, che deve essere di almeno il 17,5%) – i vini passiti sono prodotti con uve appassite per un periodo di tempo prima della fermentazione al fine di concentrare gli zuccheri naturali. Questo processo conferisce al vino una maggiore dolcezza e intensità di aromi. I passiti, infatti, sono generalmente più morbidi e delicati rispetto ai vini liquorosi.

Caratteristiche, storia e produzione dei vini passiti

Il bilanciamento tra dolce e acido di questo vino è dato dai modi e dai tempi di lavorazione. Le sue note di miele, agrumi e spezie lo rendono ideale accompagnamento per formaggi, piatti piccanti e dessert. Queste bottiglie hanno anche una ottima capacità di invecchiamento e (se ben conservate) possono continuare a migliorare anche nel corso dei decenni.

L’uva viene lasciata disidratare all’aria aperta o in un ambiente controllato, in specifiche condizioni di luce, temperatura e umidità. Man mano che il frutto appassisce, gli zuccheri e le altre componenti si concentrano; il processo dura settimane o mesi, a seconda del risultato cercato. Grazie alla concentrazione di zuccheri e aromi naturali dell’uva, i vini passiti presentano spesso note di frutta secca, miele, caramello, spezie e fiori, che ne fanno un vino molto apprezzato per la sua complessità e ricchezza di sfumature. Il processo di appassimento può avvenire naturalmente, grazie all’aria secca e ventilata, oppure artificialmente, utilizzando apposite stanze climatizzate.

Appassimento delle Uve di Malvasia a Lipari

L’ultima fase è la vinificazione: l’uva viene schiacciata e fermentata. Il processo di fermentazione viene bloccato prima che tutti gli zuccheri si trasformino in alcol, e questo consente di preservare la tipica dolcezza del vino. Grazie alla loro alta concentrazione di zuccheri e acidità, i vini passiti possono invecchiare per decenni, acquisendo nuove sfumature aromatiche e gustative con il passare degli anni. In questo senso, i vini passiti sono spesso considerati dei veri e propri “vini da meditazione“, da gustare lentamente e con attenzione, per apprezzarne appieno la complessità e la raffinatezza.

La storia dei vini passiti risale a tempi lontani. Per secoli, la tecnica di appassimento delle uve per la produzione di vini dolci è stata utilizzata per conservare l’uvaggio per lunghi periodi e preservare il gusto naturalmente dolce. Gli antichi greci e romani producevano già vini passiti, seccando l’uva su attici e graticci per aumentarne la dolcezza e la concentrazione di zuccheri prima della spremitura.

Nell’epoca medievale i vini passiti venivano prodotti soprattutto in zone con clima caldo e asciutto, dove le uve potevano appassire naturalmente al sole. In Italia, ad esempio, la Serenissima Repubblica di Venezia produceva vini passiti dalle uve Garganega in Valpolicella, approfittando delle giornate di sole e di vento che soffiava dalle colline circostanti.

La tecnica di appassimento delle uve per la produzione di vini passiti è stata raffinata e perfezionata nel corso dei secoli, portando alla creazione di varietà di vini passiti prestigiose e di alto livello. Ad oggi, la produzione di vini passiti è diffusa in varie parti del mondo, tra cui l’Italia, la Spagna, la Francia, il Portogallo e l’Australia.

Letto 199 volte
Scopri "Untold"
Quello che non è ancora stato detto del vino
Untold è la prima edizione della nostra guida ai vini d'Italia incentrata sui vini a marchio DOC e DOCG e sull'enoturismo.

La guida è disponibile in un pregiato volume cartaceo di 392 pagine in tiratura limitata sul nostro shop.