Recensione del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC Oinochoe, Cantine Boccafosca
Come vi abbiamo già raccontato nel corso dell’anno, l’ultima edizione di Untold dedicata al Verdicchio ci ha regalato delle vere sorprese. Una di queste è certamente l’Oinochoe, della cantina Boccafosca, vino che si è aggiudicato i 3 cavatappi di Decanto.
Indice
La Cantina
Situata nel cuore delle Marche, precisamente a Cupramontana, questa cantina, sin dalla sua fondazione avvenuta nel 2006, ha improntato la propria filosofia vitivinicola nella ricerca del continuo migliorarsi attraverso l’impegno ed il lavoro costante, giorno dopo giorno.
Il rispetto della terra, della tradizione contadina e della qualità della materia prima sono i pilastri su cui si basa Boccafosca.
Tutto questo traspare nel lavoro attento e minuzioso di due famiglie mosse dalla comune intenzione di tirar fuori il meglio che questo territorio può offrire.
Non a caso il luogo ove sorge la cantina, Cupramontana, grazie alle sue tradizioni enologiche è stata ribattezzata la Capitale del Verdicchio. Qui le vigne sono circondate dalle vecchie mura dei Castelli di Jesi.
Un fattore fondamentale è il clima continentale che, con le sue caratteristiche brezze marine, consente al Verdicchio di avere maggiore freschezza e complessità.
Il Vino
Abbiamo degustato un vino di grande carattere, una delle punte di diamante della produzione della cantina Boccafosca: l’Oinochoe, che deve il proprio nome alle antiche anfore greche in cui veniva solitamente servito il vino durante i banchetti.
La raccolta delle uve comincia durante la seconda metà di settembre. Scelta tutt’altro che casuale: infatti, proprio in questo periodo i grappoli sono ricchi di sostanze nutritive che donano al vino struttura e buona parte alcolica.
Dopo una pressatura soffice e la fermentazione effettuata in botti di acciaio, il vino sosta sulle fecce per ben 12 mesi prima di essere imbottigliato. Il vino continua ad affinare per altri 4 mesi e poi messo in commercio.
La degustazione
Diretta conseguenza di una così minuziosa e complessa gestazione, il vino nel calice si presenta di un elegante giallo paglierino dai riflessi dorati, limpido e di buona consistenza.
Al naso l’Oinochoe sprigiona un invidiabile e tipico ventaglio di profumi. Predominano i sentori di fiori bianchi e le note agrumate, bilanciate da gradevolissime nuances minerali e lievemente balsamiche.
All’assaggio è caldo, intenso, entra in bocca con una intrigante acidità, che lascia spazio ad un finale sapido e di buona persistenza.
Il tenore alcolico contribuisce a donare al vino struttura che, tuttavia, non lascia venir meno la voglia di berne un altro sorso.
Abbinamento consigliato
Essendo una cantina che si trova a ridosso del mare, non possiamo che accostare questo vino con la cucina marinara. Per esempio con un ottimo antipasto di pesce o un ottimo risotto ai frutti di mare che si sposa in maniera sinergica con il nostro Oinochoe
Quello che non è ancora stato detto del vino
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