Vigneti delle Dolomiti IGT, Sylvaner 2018, Garlider
L’azienda Garlider si trova in alto Adige, più precisamente nella Valle Isarco, al limite nord della viticultura italiana. Qui i vigneti decorano la montagna con i propri colori, e i filari, lineari e geometrici, sono posizionati su terrazzamenti che vanno dai 600m agli 800m circa.
Affacciata al fiume Isarco, la cantina Garlider possiede 4 ettari che sono coltivati a regime biologico con i principali vitigni della zona, principalmente a bacca bianca, dai quali ricava 6 vini diversi, tutti monovitigno. Uno di questi è il Sylvaner, un vitigno iconico della Valle Isarco, che viene coltivato su terreni scistosi e ricchi di quarzite, che donano al vino caratteristiche uniche. Dopo la vendemmia, le uve vengono pressate e il mosto fermenta in botte grande per l’80%, di cui il 60% in legno di acacia e 40% di rovere, mentre per la restante parte viene utilizzato l’acciaio. Segue, infine, un periodo di affinamento nelle stesse botti fino a 12 mesi.
Dal punto di vista degustativo, il Sylvaner 2018 si presenta nel bicchiere con un giallo paglierino tenue, timido, con riflessi verdolini, ma dotato di un’ottima brillantezza e luminosità. I profumi sono tipici e legati sia al vitigno che al territorio: un’apertura fruttata di pesca noce e pompelmo, viene subito accompagnata da piacevoli sentori floreali di biancospino, camomilla e fiori di campo. Ad aumentare la complessità olfattiva si aggiungono note di erba tagliata i profumi freschi mentolati, con sbuffi minerali che ricordano la polvere da sparo. In bocca è fresco, con un importante tensione sapida, ma dotato anche di un’ inaspettata morbidezza che lo rende molto gradevole e piacevole al palato. È un vino, inoltre, che possiede una buona persistenza, dove, in coda, ritornano i profumi fruttati e floreali.
L’abbinamento ideale di questo Sylvaner è con piatti di pesce non troppo strutturati come un carpaccio di salmerino o un filetto di trota alle erbe aromatiche; oppure può accompagnare i piatti della tradizione altoatesina come gli Schlutzkrapfen, delle mezzelune ripiene di ricotta e spinaci.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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