UNTOLD: i Tre Cavatappi della Puglia
Nuovo appuntamento per l’anticipazione dei vini vincitori dei TRE CAVATAPPI di Decanto assegnati durante la prima edizione di “UNTOLD – Quello che non è ancora stato detto del vino”. Oggi sveleremo i vini della Puglia.
La storia della viticoltura in Puglia ha origini molto antiche che risalgono, addirittura, al XII secolo.
Già prima della colonizzazione greca, la vite era presente nella regione, ma furono proprio i Greci a introdurre alcune delle varietà autoctone come il Negroamaro e l’Uva di Troia. Questi vitigni hanno contribuito a plasmare la ricca tradizione vitivinicola della Puglia, che continua a essere di grande rilevanza anche ai giorni nostri.
Indice
I numeri della Puglia Vitivinicola
Il territorio pugliese è per metà collinare e per metà pianeggiante e le principali aree di produzione si concentrano nella Daunia, nelle Murge, nella Messapia, nella Valle d’Itria e nel Salento. I vitigni a bacca nera sono predominanti, con il Negroamaro e il Primitivo (tra i più coltivati) che la fanno da padrone.
La regione conta il maggior numero di aziende vitivinicole tra le regioni italiane attestandosi a circa 36.000 aziende mentre le cantine sono circa 600 (dati aggiornati al 2022)
La vendemmia 2023 ha rappresentato una sfida cruciale per i produttori pugliesi a causa di un’annata complessa. Molti di essi hanno scelto di non vendemmiare, mentre chi l’ha fatto ha affrontato sfide legate al cambiamento climatico e alla diffusione della peronospora. Nonostante il calo di produzione, l’impegno e la professionalità dei viticoltori pugliesi hanno mitigato gli effetti negativi e si è riusciti a produrre vini di buona qualità e di ottimo livello nonostante le perdite.
La Puglia ha infatti subito significative perdite nelle produzioni di uve da vino, con un calo del 50% e picchi ancora più alti (80% – 90%) per i produttori che seguono metodi biologici a causa di condizioni climatiche più complesse rispetto alle regioni del nord.
L’export è cresciuto del 5% anche nel 2023, nonostante le problematiche appena citate alle quali si sono aggiunti, l’aumento dei costi di produzione e il gap logistico per i trasporti.
Il principale mercato estero è rappresentato dal Regno Unito, seguito da Albania, Paesi Bassi, Francia, Germania e Stati Uniti.
La regione possiede 4 DOCG: Castel del Monte Bombino Nero, Castel del Monte Nero di Troia Riserva, Castel del Monte Rosso Riserva e Primitivo di Manduria Dolce Naturale. A queste occorre aggiungere 28 denominazioni DOC e 6 IGT
Gli Assaggi
Gli assaggi effettuati per eleggere i TRE CAVATAPPI della Puglia sono stati molto differenti tra loro.
Il Primitivo di Manduria Dolce Naturale ha mostrato tutte le sue peculiari particolarità mostrandosi avvolgente e intenso, con note marcatamente floreali e fruttate abbinate a sentori speziati che ricordano la macchia mediterranea, la cannella e la vaniglia. Il sorso caldo, morbido, avvolgente e suadente ha messo in evidenza una dolcezza sempre ben bilanciata da una notevole freschezza ed un finale lungo e persistente.
Il Primitivo di Gioia del Colle ha mostrato un ampio spettro olfattivo con note di frutto fragrante e sentori marini. Uno spettro olfattivo oltre che interessante incredibilmente fresco. Al sorso ha mostrato una componente alcolica ben integrata dimostrandosi un vino abbastanza morbido, avvolgente e con spiccate note fruttate. I tannini sono risultati eleganti, ben strutturati e supportati da una buona freschezza che fanno si che il suo potenziale di invecchiamento risulti rilevante.
Il Primitivo di Manduria non ha deluso le aspettative legate anche alla sua storia radicata nella tradizione vitivinicola pugliese ed ha mostrato il suo profilo olfattivo ampio e complesso. Con la sua grande compattezza e matericità si è rivelato figlio della sua annata. La piena coerenza tra le sue caratteristiche è evidente al palato dove è emersa una composizione elegante e un alcol ottimamente integrato oltre ad una buona lunghezza. Il alcuni assaggi anche se eccellente si è dimostrato (forse) un po’ più maturo dei suoi anni con un naso estremamente sfaccettato che, tuttavia, ha offerto una ricchezza di rimandi olfattivi, sia maturi che giovani, evidenziando, quindi, una grande complessità. Al palato è risultato equilibrato ed ha mostrato una buona persistenza.
Un vino che ha incarnato l’eleganza e l’equilibrio, con una storia radicata nella tradizione vitivinicola pugliese.
Il Negroamaro, con la sua elegante espressione varietale, si è contraddistinto per la sua complessità aromatica donando ai commissari effluvi fruttati intensi ed eleganti che ricordano i frutti di bosco scuri abbinati a leggere sfumature di tabacco. I tannini piacevolmente astringenti, ben integrati e non invadenti contribuiscono all’equilibrio del vino che risulta di sostanza e stile. Un vino elegante, coerente e pulito che può essere apprezzato sia da solo che in abbinamento a piatti gastronomici.
Gli assaggi di questi vini hanno fornito un’esperienza gustativa elegante e complessa, con una grande verticalità e coerenza.
Sveliamo adesso i 14 vini pugliesi che si sono aggiudicati i TRE CAVATAPPI superando l’ardua selezione di vini degustati dai nostri commissari.
I vincitori sono organizzati per tipologia, denominazione o vitigno ed annata.
I Migliori vini Dolci della Puglia
Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG
- Vigneti Calitro – Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG “Calitro” 2020
- Masseria Cicella – Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG “Pezza Della Chiesa” 2015
I Migliori vini Rossi della Puglia
Nero di Troia Riserva DOCG
- Santa Lucia – Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG “Le More” 2019
Primitivo di Gioia del Colle DOC
- Fatalone – Primitivo di Gioia del Colle DOC “Fatalone” 2022
- Fatalone – Primitivo di Gioia del Colle Riserva DOC “Fatalone” 2020
- Leone De Castris – Gioia del Colle DOC “Colpo Di Zappa” 2020
Primitivo di Manduria DOC
- Dacastello Vini Pregiati – Primitivo di Manduria DOC “Pelagos” 2022
- Vigneti Calitro – Primitivo di Manduria DOC “Ausilio” 2022
- Masseria Cuturi – Primitivo di Manduria DOC “Chidro” 2020
- Masseria Cuturi – Primitivo di Manduria DOC “Monte Diavoli” 2019
Negroamaro DOC
- Cantine Lizzano – Lizzano Negroamaro DOC “Macchia” 2021
- Candido – Salice Salentino Negroamaro DOC “Immensum” 2020
Negroamaro Riserva DOC
- Masseria Borgo dei Trulli – Salice Salentino Negroamaro Riserva DOC 2019
- Leone De Castris – Salice Salentino Negroamaro Riserva DOC “Per Lui” 2019
Cenni sulle annate
Le annate dei vini pugliesi dalla 2019 alla 2022 hanno mostrato una notevole evoluzione, riflettendo le variazioni climatiche e le diverse tecniche enologiche. Per altro occorre ribadire come la Puglia, in questo periodo, ha continuato a consolidare la sua reputazione di una della regioni vinicole più promettenti d’Italia.
Volendo confrontare queste annate possiamo tranquillamente dire che le annate 2019 e 2021 hanno offerto vini con una bella freschezza e un’eccellente espressione varietale mentre le annate 2020 e 2022 si sono distinte per la loro intensità e complessità.
Entrando nello specifico, per quanto riguarda l’annata 2019 la stessa ha beneficiato di un clima favorevole, con un’estate calda ma non eccessiva che ha portato a vini equilibrati e con una buona acidità. I vini rossi, in particolare, hanno mostrato una struttura tannica solida e un notevole potenziale di invecchiamento. Molto differente invece l’annata 2020 figlia di condizioni climatiche più sfidanti, con ondate di calore che hanno anticipato la maturazione delle uve. In generale i vini di questa annata tendono ad essere più corposi e intensi e solo le attenzioni dei produttori più scrupolosi hanno permesso di preservare freschezza ed espressione varietale. Ne è un esempio lampante il Gioia del Colle DOC “Colpo Di Zappa” 2020 dell’azienda Leone De Castris: un vino robusto con profumi di prugna, pepe nero e legno. Equilibrato e coerente da un punto di vista gusto olfattivo e dalla beva piacevole e immediata grazie ad una meravigliosa freschezza e ad un tannino ben integrato. L’annata 2021 è stata invece caratterizzata da un inizio di stagione freddo e umido, seguito da un’estate calda. Queste condizioni hanno portato alla produzione di vini con profumi intensi e una bella concentrazione di frutta. Ed infine l’annata più recente, la 2022, che si è distinta per il clima ottimale durante tutta la stagione di crescita e che ha consentito di ottenere una qualità eccezionale dei vini che sono stati elogiati per la loro complessità aromatica e per il perfetto equilibrio tra acidità e maturità.
Per il momento è tutto.
Vi diamo appuntamento con la prossima regione ed i relativi TRE CAVATAPPI.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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