“Il mondo delle verità fisiche, come quelle matematiche è chiuso come una sfera. Ogni nuova visione, se è profonda, è una fuga da questa specie di prigione. Si possono vedere delle resistenze a fuggire. Oppure non se ne può proprio vedere la ragione”.

Diceva Renato Cacioppoli interpretato da Carlo Cecchi nel celeberrimo film del 1992 di Martone “Morte di un matematico napoletano“.

Ed è di questo che voglio parlarvi oggi, di regole, di sovrastrutture mentali prima che fisiche, di leggi, di schemi, di dogmi.

Matematico 2019 di Cantine di Venosa – Produzione e Affinamento

Il matematico è tutto questo, ma anche il suo contrario: Un affronto! diranno i più scettici.

Mescolare l’Aglianico al Merlot, proprio qui, nel Vulture, dove l’aglianico è sinonimo di virginale purezza.

E così, un vino che esprime nel suo nome l’assoluta certezza delle equazioni, che evidenzia fiero nella sua etichetta tutte le certezze della geometria si mostra in realtà per quello che è veramente: un vino che rompe certezze.

Il Matematico è un vino in cui l’Aglianico, presente al 20%, si unisce al Merlot, in un taglio bordolese all’italiana in cui la Basilicata si mescola alla Francia, un vino ben diverso dagli Aglianico del Vulture che abbiamo assaggiato nel corso di Untold.

Questo vino è prodotto nel Comune di Venosa, città che diede i natali al Poeta Orazio, da uve selezionate e raccolte a mano nelle prime ore del mattino nella terza decade di Settembre.

I vigneti di origine hanno tra i 20 e i 25 anni e sono coltivati in filari a tra i 400 e i 450 m.s.l.m.

Il Matematico è vinificato in piccoli fermentini con macerazione a temperatura controllata da 23° a 26° C per circa 7 giorni. Il completamento della fermentazione alcolica avviene in serbatoi di acciaio inox.

Il vino affina poi per 6 mesi in barrique di rovere francese prima di essere imbottigliato.

Matematico 2019 di Cantine di Venosa – La degustazione

Alla vista si presenta subito di un colore rosso rubino tonico, molto vivace e con una intrigante trasparenza che si addice ad un vino giovane e in perfetta salute.

Al naso emerge con sentori di piccoli frutti rossi, marmellata di lamponi quasi sotto spirito, sentori erbacei di sottobosco e fiori secchi o appassiti.

Il naso si completa con una nota un po’ acida di prugna amara che lascia presagire la disponibilità ad invecchiare di questo vino.

All’assaggio il Matematico emerge con tutta la sua personalità denotando una spiccata morbidezza ed un sapore pieno, avvolgente.

L’aglianico è narrato nella forma del tannino, ben levigato dalla barrique francese, ma è il Merlot il leader indiscusso di questo vino che, con la sua rotondità ne sostiene la struttura.

Dopo una spiccata morbidezza iniziale, il retrogusto si sposta via via verso l’amaro riequilibrando il Matematico ed arricchendone le percezioni. Il finale è lungo, persistente.

Una bottiglia in due termina quasi subito, con discrezione, come dovrebbe fare ogni vino, accompagnando una piacevole conversazione o un evento importante, ma senza prenderne il posto.

Vien subito voglia di stapparne un’altra, ma ahimè, era l’ultima.

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