Perseveranza, maestosità, e forza. Anzi, tanta forza. È l’essenza di Montalcino che nel Medioevo ha mostrato tra le isolate colline della Val d’Orcia durante i combattimenti con Firenze e Siena, ma anche nel Cinquecento per essere stato l’ultimo comune libero nell’Italia dell’epoca.

Una forza che è diventata anche il suo simbolo, rappresentata dal leccio nel suo stemma e dai personaggi enologici più rappresentativi del territorio: il Brunello e il Rosso di Montalcino, che si fanno spazio tra Supertuscan come l’Ornellaia e il Sassicaia o tra vino perfectissimo come il Nobile di Montepulciano.

E se hai già previsto dei grandi incontri nelle cantine del Chianti Classico, alle visite in cantina con degustazione di vino in Toscana ti consigliamo di inserire Montalcino con le cantine che troverai nel corso dell’articolo, da aggiungere alla lista. 

Il Brunello e il Rosso di Montalcino: caratteristiche e differenze

Entrambi i vini portano i nomi di Montalcino, comune entro il quale devono essere prodotti e per questo sono i più rappresentativi di questo territorio.

Il Brunello di Montalcino DOCG 

Il Brunello, per il suo carattere, pare abbia convinto Sting a bere il nettare di Bacco mettendo in secondo piano la birra. D’altra parte, il vino di Montalcino è una bevanda affascinante e brillante, già in apparenza per via del suo colore limpido e dal granato vivace

La paternità di questo vino si deve al farmacista, agricoltore e chimico Clemente Santi, che scelse nel 1820 di dar vita ad un Sangiovese puro, al 100%.

Ed è proprio per il Sangiovese in purezza che il Brunello ha un profumo intenso, persistente, ampio ed etereo con note di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti ed una leggera vaniglia. Al palato il vino ha un carattere forte, ma elegante ed armonico con una buona persistenza aromatica.

Bottiglie di Brunello di Montalcino sugli scaffali

Per le sue caratteristiche, il Brunello di Montalcino ama i lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo, soprattutto in base all’annata. L’invecchiamento infatti può durare dai 10 ai 30 anni o ancora più a lungo, se trattato e conservato nel modo giusto.

Una curiosità: perché si chiama Brunello di Montalcino? Brunello è il nome che in questa zona indica il Sangiovese, vitigno esclusivo per la realizzazione del Brunello di Montalcino DOCG.

Il Rosso di Montalcino DOC

Altro personaggio di Montalcino, dall’anima di un ragazzetto giovane e vivace: un vino fresco e di facile beva, poiché non passa lunghi periodi di affinamento in legno. Proprio per questo, ha un profumo intenso, fragrante, con note di frutti freschi che ricordano la freschezza al palato, accompagnata da buona persistenza,

Un vino che mai potremmo paragonare al fratello minore del Brunello, come spesso accade. Il Rosso di Montalcino ha infatti la propria identità, che i terreni eterogenei per composizione, esposizione al sole e vicinanza con il mare dei vigneti di Sangiovese plasmano.

Qual è la differenza tra Brunello e Rosso di Montalcino? 

Se sei qui dopo aver letto i paragrafi precedenti, la differenza dovrebbe essere emersa e ben visibile: il Brunello invecchia almeno 5 anni, mentre il Rosso di Montalcino può essere venduto anche dopo un anno di affinamento.

7 cantine a Montalcino per un tour degustazione   

Tenuta Greppo di Biondi Santi 

Vista dall'alto di Tenuta Biondi Santi tra le colline di Mongtalcino
biondisanti.it ©

Se hai già visitato le cantine di Bolgheri, il lungo viale dei cipressi sarà rimasto nel cuore e nella mente. Ecco, arrivare nella Tenuta Greppo di Biondi Santi a Montalcino sarà vivere una sensazione familiare, un po’ come ritrovarsi in quel famoso viale degli alberi alti e schietti, ma più piccolo.

Sono proprio i cipressi a condurre ogni wine lover dove tutto è iniziato per il Brunello di Montalcino. Proprio tra le colline di Montalcino, Clemente Biondi ottenne nel 1865 il primo riconoscimento internazionale per questo vino, di cui alcune bottiglie (annata 1888) riposano in cantina.

Ci si ritrova quindi nella casa natale del Brunello di Montalcino, nella quale perdersi tra gli esterni della bellissima villa e tra i racconti durante la visita alla tenuta, in compagnia della semplicità.
Ed è entrando sempre più nel vivo della visita cantina e della degustazione, che ci si rende conto di quanto sia importante per questa azienda mantenere la semplicità dei decenni trascorsi anche nel presente, perché il vino sia l’unico e vero protagonista insieme alla sua storia.

Casanova di Neri 

Cantina Casanova di Neri con i vigneti sullo sfondo
casanovadineri.wine ©

Un’altra delle cantine più importanti della zona, che a molti può risultare familiare per essere la cantina del Brunello più premiato o anche per aver letto il suo nome nel nostro articolo sui migliori Brunello di Montalcino

Il nome Casanova di Neri nasconde anche sorprese: sette anagrammi, come se il fondatore (e nonno degli attuali proprietari) Giovanni Neri avesse voluto tramandare dei messaggi nascosti dal passato al presente, legandoli indissolubilmente alla filosofia.

Tra i sette, uno è innovar è di casa un motto (e un modo) per imparare a raggiungere la perfezione dalle uve di Sangiovese coltivate; poi arena condivisa per il lavoro di squadra e vino sana radice per la cura dell’azienda per la vite e per la natura.

Dei valori che accompagnano durante la visita una volta oltrepassati il cancello d’ingresso, fino alla cantina, alla sala degustazione e al nuovissimo ed elegante Relais. 

Ora non ti resta che trovare i quattro anagrammi o andare a cercarli durante il tour nella loro cantina a Montalcino

Canalicchio di Sopra

Vigneti dell'Azienda Canalicchio di Sopra a Montalcino
canalicchiodisopra.com ©

Si trova sul versante nord-est della collina di Montalcino ricca di biodiversità, amore e caparbietà, da tre generazioni. Oggi sono proprio i nipoti del fondatore Primo Pacenti: Francesco, Marco e Simonetta a continuare il lavoro in azienda.

Per conoscere al meglio la storia e scoprire atmosfere amichevoli dei tour:

  • Standard: per una degustazione tra Rosso e Brunello della cantina e dell’Olio evo 
  • Premium: per una visita ai vigneti e alla cantina di affinamento, a seguire una degustazione tra due annate di Rosso e Brunello di Montalcino e Olio evo
  • Verticale: per cogliere tutte le sfumature di Rosso di Montalcino e Brunello nelle varie annate

Le Potazzine, visita e degustazione al centro di Montalcino 

Vigneti con la cantina sullo sfondo de Le Potazzine a Montalcino
lepotazzine.com ©

Potazzine è nome che a Montalcino viene usato per indicare le cinciallegre, teneri uccellini dal canto vivace, e le bimbe della famiglia. Un parallelo tra natura e famiglia che lega l’anima dell’azienda a tutta l’esperienza, dalla vigna alla degustazione dei vini.

La natura, la spontaneità e l’allegria qui sono proprio di casa: durante il tour emerge tutta la cura delle viti, una viticoltura sostenibile senza forzature, che segue gentilmente il ritmo della natura; una scelta dalla quale nascono dei vini che esprimono l’annata e la tipicità del territorio in tutta la sua naturalezza. 

Per conoscere al meglio i vini in abbinamento ai piatti del territorio, bisognerà fare un salto al ristorante dell’azienda: La Vineria Le Potazzine, al centro di Montalcino appena a 4 km dalla cantina. Il Ristorante, propone piatti tipici del territorio, come paste fresche, Fiorentina, salumi, formaggi e dolci freschi, dalla semplicità e genuinità per continuare a sentirsi in famiglia. 

Donatella Cinelli Colombini 

Fattoria Cinelli Colombini a Montalcino
cinellicolombini.it ©

Un luogo dal caloroso benvenuto per i wine lover che vogliono vivere delle esperienze all’insegna del vino, del benessere, della cucina, della natura come se ci si immergesse in un’opera d’arte

Probabilmente è stato proprio questo l’intento di Donatella Cinelli Colombini, laureata in Storia dell’arte medioevale e oggi a capo della sua azienda (oltre ad essere docente universitaria e scrittrice di libri dedicati alla promozione del vino e dell’enoturismo). 

Una delle opere d’arte da vivere per godere della bellezza aurea che ricorda gli sfondi dorati medievali è la degustazione IoSonoDonatella Exlusive Experience, con il packaging dei vini ricoperti di luccicanti ma delicati glitter, con vini altrettanto brillanti.

Altre opere, al pari dell’esperienza esclusiva, sono la degustazione verticale di varie annate del Brunello di Montalcino e una degustazione enomusicale con 4 vini abbinati a 4 brani musicali a cura del musicista e sommelier Igor Vazzaz.

E se vuoi creare un‘opera personalissima con il vino, potrai scegliere l’esperienza del piccolo enologo per creare il tuo Supertuscan, imparando a bilanciare tannini, acidità e sentori di frutta. 

Tiezzi

Cantina Tiezzi vini a Montalcino, immersa nei vigneti, con il borgo sullo sfondo
tiezzivini.it ©

A pochi passi dal centro di Montalcino si trova Cantina Tiezzi, alla fine di in una bianca stradina sterrata, da iniziare a percorrere dal lato della chiesa. Come per le cantine incrociate finora, questa cantina è nata dalla vocazione di una famiglia, quella di Monica, medico che ha lasciato la professione per dedicare tutta se stessa alla vigna di famiglia.

Una figura importante è sicuramente quella del signor Enzo, agronomo ed enologo di Montalcino, la memoria dell’azienda che accoglie gli ospiti con una semplicità unica per far sentire ogni persona la benvenuta e farla sentire come a casa.

Anche il Brunello di Montalcino durante la degustazione segue il carattere del signor Enzo, che regala momenti di eleganza, accompagnata da modesta sapienza.

Tenuta Il Poggione

Distese di vigneti tenuta Il Poggione tra le colline di Montalcino
tenutailpoggione.it ©

Se vuoi concludere il tour in una cantina che ha a cuore la sostenibilità, potrai passare da Tenuta Il Poggione. Infatti, la cura della vite è manuale, è limitatissimo l’uso di fitofarmaci e sul tetto della cantina si trovano dei pannelli fotovoltaici che trasformano l’energia solare in energia utile per i processi di produzione del vino.

Qui, dove si è attenti all’ambiente, è spontaneo che i tour siano incentrati sulla natura, tra passeggiate nei vigneti di Sangiovese e degustazioni del Brunello all’ombra di un olivo, ammirando le verdi colline toscane della Val d’Orcia.

I piatti tipici e i prodotti di Montalcino: ecco cosa mangiare in Val D’Orcia 

  • I pici, una pasta lunga come gli spaghetti, ma più spessa, è spesso accompagnata da ragù di chianina o con sugo d’oca e briciole di pane toscano soffritto in padella 
  • La pappa al pomodoro
  • La bistecca alla fiorentina
  • Il Panforte, tipico della tradizione natalizia, è un dolce diffuso tutto l’anno nei forni e nelle pasticcerie locali 

Dove mangiare a Montalcino 

  • Osteria di porta al Cassero: si trova in centro, a qualche passo dalla Fortezza di Montalcino ed è l’ideale se vuoi degustare piatti della tradizione come i pici co’ le briciole e la pappa al pomodoro. Al menù casereccio si accompagna l’atmosfera semplice dello stile rustico. 
    Tel. 0577 847196
  • Locanda Demetra: poco fuori dal centro di Montalcino, il locale propone piatti con  prodotti a Km O del loro orto. Si può mangiare anche all’esterno, sotto un pergolato con vista sulla Val d’Orcia.
    Tel. 351 986 0527
  • Il Moro: anche qui è possibile degustare piatti della tradizione toscana come i pici a ragù, con tavoli all’aperto in compagnia delle colline all’orizzonte
    Tel. 0577 849384

Cosa vedere a Montalcino 

  • Visitare la Rocca di Montalcino, che nel mese di luglio ospita il famoso Jazz & Wine Festival, dove passare delle serate in compagnia del buon vino e di musica jazz nazionale e internazionale
  • Passeggiare in Piazza del Popolo e il palazzo dei priori 
  • Visitare l’Abbazia di Sant’Antimo, un complesso monastico da visitare per il Giardino di Santa Ildegarda, una delle donne più importanti del Medioevo
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